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- Roma, 16 set. - "Quando arriva un avviso di garanzia al capo di una azienda che e' a ventiduesima al mondo e la prima in Italia, che impiega migliaia di decine di persone, che fa decine di miliardi di fatturato, che e' presente in tutto il mondo, l'idea di dare il messaggio che uno scoop videocitofonato a qualche redazione di giornale comporti la fine di quell'azienda non e' degno di un Paese civile". Lo ha ribadito il premier Matteo Renzi, riferendosi all'ad di Eni Claudio Descalzi, nel suo intervento al Senato per il rilancio del programma dei Mille giorni. "Io questo lo rivendico come punto di forza - ha aggiunto Renzi - perche' ho preso insulti non solo in questa aula e nell'aula della Camera quando il governo ha detto che avrebbe difeso la posizione politica di una persona indagata. La Costituzione non e' un optional che ti porti dietro quando ti fa comodo. Essa recita che si e' innocenti fino a sentenza passata in giudicato. Su questo saremo inflessibili con noi stessi perche' noi rispettiamo le indagini, ma aspettiamo le sentenze mentre una certa cultura vorrebbe far venir meno tutto questo". .
Il sindacato degli inquilini lancia l'allarme per il bonus-affitti. Lo sconto per chi compra una casa nuova e poi la dà in locazione rischia di svantaggiare chi affitta un immobile.

Kamsin L'effetto della norma che consente di dedurre dalla dichiarazione dei redditi il 20% del prezzo d'acquisto di una casa nuova o completamente ristrutturata, fino ad un massimo di 300 mila euro rischia di non tradursi in un effettivo vantaggio per gli inquilini. E' quanto denuncia il Sunia, il sindacato degli inquilini.

La misura, introdotta nel Decreto legge Sblocca Italia, vincola il bonus alla circostanza che il canone di locazione risulti non superiore a quello «concordato» o, e questo è il punto, a quello stabilito ai sensi della legge che ha introdotto i "canoni speciali". E in tal caso, osserva il Sunia, l'importo  potrebbe risultare superare quelli di mercato vanificando l'intento di tenere "bassi" i canoni di affitto.

I canoni speciali sono quelli relativi a unità abitative realizzate o recuperate nei Comuni ad alta tensione abitativa, la cui superficie complessiva non può essere superiore a 100 metri quadrati. Queste abitazioni sono vincolate a un canone speciale annuo che non deve eccedere il 5 per cento del valore convenzionale dell'alloggio locato.

Secondo il Sunia è sbagliato introdurre, come fa il decreto,la possibilità di scegliere tra canone concordato e canone speciale. "Gli affitti degli alloggi con canone speciale, per le regole cui sono sottoposti, potrebbero finire per superare i 1.200 euro mensili" spiega il segretario generale del Sunia, Daniele Barbieri. Ecco l'esempio: se il valore della casa acquistata è 300 mila euro, l'affitto a canone speciale può arrivare al 5% di quella cifra, cioè 15 mila euro annui, pari a 1.250 euro mensili. Un affitto superiore a quello di mercato che consentirebbe a chi affitta una deduzione di 60 mila euro. "Un risultato incredibile  osserva Barbieri: un trasferimento di risorse alla rendita senza alcuna contropartita in termini sociali". Secondo Barbieri, pertanto, "in sede di conversione oppure con il decreto attuativo, bisognerà chiarire che il canone di affitto da applicare è quello inferiore tra le possibili alternative previste: canone concordato e canone speciale".

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- Roma, 16 set. - Opposizioni all'attacco dopo il discorso del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nell'aula di Montecitorio. Dai Cinquestelle a Forza Italia, dure critiche al premier: "Non mi capacito di come il presidente del Consiglio ci faccia perdere il nostro tempo cosi'. Sarebbe stato piu' utile che ci avesse cantato una canzone che scalda il cuore", accusa il deputato M5S Andrea Cecconi, che definisce il discorso del premier come "una pagliacciata inutile". Critiche anche da Forza Italia, con Renato Brunetta che accusa Renzi di "populismo, cui non segue concretezza, non seguono i fatti. Basta con l'aria fritta e con le illusioni". Renzi, secondo l'esponente azzurro, ha fatto solo "un discorso apologetico di se stesso. Basta - prosegue il capogruppo FI - con la retorica e con l'affabulazione, con la confusione, con i continui 'contrordine compagni'. Basta con i messaggi facili con cui ha infarcito, anche oggi, i suoi 45 minuti di discorso". Anche Raffaele Fitto sostiene che quello di Renzi sia stato solo "un comizio vago e dal vuoto pneumatico". Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, scrive: "Renzi dice 'Io sto con chi si alza la mattina presto e si spacca la schiena'. Non mi pare, visto che li stai massacrando di tasse. Molti di loro, penso, due colpetti sulla schiena li darebbero volentieri a te". E' severo anche il giudizio, affidato a twitter, che Stefano Fassina - della minoranza Pd - riserva alle comunicazioni del presidente del Consiglio: "Renzi come Monti e la destra utilizza il termine apartheid per scaricare su padri sfigati il dramma del lavoro di figli ancora piu' sfigati. Renzi dice no a diritto del lavoro di serie A e B. Propone tutte lavoratrici e lavoratori in serie C". Positivo, invece, il giudizio del vicepremier e leader di Ncd Angelino Alfano: "Su giustizia e lavoro Renzi coraggioso e riformatore. Solo un governo con dentro il Nuovo Centrodestra puo' e potra' realizzare queste svolte". .

AGI) - Roma, 16 set. - Le riforme e i provvedimenti contenuti nel 'Mille giorni' sono "l'ultima chance per l'Italia". "Se perdiamo, non perde il governo ma l'Italia". Matteo Renzi, nel suo intervento alla Camera con cui traccia le linee di attuazione del programma dell'esecutivo, sprona la politica all'azione, chiede unita' per condurre in porto le riforme e minaccia "provvedimenti d'urgenza" se le Camere non approveranno la delega sul lavoro in tempi ragionevoli. "Il mondo fuori di qui ha bisogno di una classe politica che pensi all'Italia e agli italiani e che non si limiti costantemente alla polemica autoreferenziale", dice.

Negli ultimi anni "ci siamo guardati troppo allo specchio" e ora "e' il momento di aprire la finestra e di guardare fuori. Di cogliere il messaggio dei cittadini". Per i prossimi tre anni, suggerisce, "lavoriamo su provvedimenti concreti. Poi, al momento dello scontro elettorale, vedremo chi avra' consenso e chi ne avra' di piu'. Ma fino a quel momento continuiamo a lavorare perche' l'Italia recuperi il proprio ruolo in Europa e l'Europa abbia ancora un senso nel mondo". La strada da seguire e' quella delle riforme e dei 'Mille giorni', "l'ultima chance per recuperare il tempo perduto".

L'opposizione all'attacco: una pagliacciata

Per centrare l'obiettivo Renzi si dice disposto anche a perdere voti, ma e' fondamentale arrivare alla fine della legislatura: "Non abbiamo paura di confrontarci con gli italiani", afferma. Ma "oggi l'Italia ha bisogno di una sfida che abbia come orizzonte il maggio 2018. Siamo disponibili a effettuare un percorso di riforme per cui alla fine si possa anche perdere consenso. Sono disponibile a correre il rischio di perdere le elezioni ma non di perdere tempo".

"Si vota fra tre anni. Il fisco sara' piu' semplice"

Legge elettorale e lavoro: due tra i provvedimenti piu' importanti da approvare subito. "Bisogna varare la legge elettorale non per andare al voto, altrimenti non avrebbe senso presentare il programma dei mille giorni, ma per mettere fine alla melina sulle riforme", spiega. Mentre sulla riforma del lavoro avverte i partiti: "Rispettiamo il Parlamento e per questo abbiamo presentato la delega sul mercato del lavoro. Ma siamo pronti a intervenire anche con misure di urgenza perche' non possiamo aspettare un minuto di piu'. Rispetto il dibattito parlamentare ma rispetto anche le pressioni degli imprenditori che vogliono investire".

"Scoop o avvisi di garanzia non mettano a rischio l'Eni"

E proprio agli imprenditori Renzi assicura che il calo del costo del lavoro, iniziato con il taglio del 10% dell'Irap, continuera' anche il prossimo anno. Alla fine dei 'Mille giorni', spiega in sintesi, ci sara' "un fisco piu' semplice, meno complesso", "una legge sui diritti civili" e una riforma della giustizia "che deve cancellare il violento scontro ideologico del passato". "Se la politica fa la sua parte allora e' in condizione di chiedere a un magistrato di fare le ferie come un cittadino qualsiasi".

- Roma, 16 set. - "Il mondo fuori di qui ha bisogno di una classe politica che pensi all'Italia e agli italiani e che non si limiti costantemente alla polemica autoreferenziale". Cosi' il presidente del Consiglio ha concluso il suo intervento alla Camera sulle linee di attuazione del programma di governo. "Ci siamo guardati troppo allo specchio, e' il momento di aprire la finestra e di guardare fuori. Di cogliere il messaggio dei cittadini. Per i prossimi tre anni - ha aggiunto - lavoriamo su provvedimenti concreti. Poi, al momento dello scontro elettorale, vedremo chi avra' consenso e chi ne avra' di piu'. Ma fino a quel momento, non al giorno prima, continuiamo a lavorare perche' l'Italia recuperi il proprio ruolo in Europa e l'Europa abbia ancora un senso nel mondo". Alla fine dei Millegiorni ci sara' "un fisco piu' semplice, meno complesso" ha assicurato il premier. .
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