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- Roma, 3 lug. - "Se la Bundesbank pensa di farci paura forse ha sbagliato Paese. Sicuramente ha sbagliato governo". Cosi' fonti di palazzo Chigi, dopo che Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, ha ironizzato oggi a un convegno della Cdu sulle parole di ieri del premier Matteo Renzi. .

L'Aula della Camera ha approvato oggi i quattro articoli del nuovo disegno di legge in materia di deroghe alla disciplina pensionistica Fornero, la cd. sesta salvaguardia. Kamsin Durante le votazioni sono state respinte le proposte emendative presentate da Sel e Lega Nord che premevano per un ampliamento delle deroghe in favore dei quota 96 della scuola. Il provvedimento approvato, lo si ricorda, intende estendere ad altri 32.100 lavoratori la possibilità di mantenere le regole pensionistiche piu' favorevoli allungando di un anno tutti i profili di tutela attualmente esistenti (il testo del progetto di legge). Il testo ora passa all'esame del Senato per la seconda lettura.

La maggioranza ha dunque retto a questo primo esame ed ha rimandato la questione degli insegnanti ad un emendamento da inserire nel decreto legge sulla pubblica amministrazione. ''Sulla vicenda di quota 96 siamo vicini ad una soluzione. Nel decreto di rifoma della Pa, come sottolineato dal presidente Boccia, ci sono infatti tutti i presupposti, normativi, di copertura e soprattutto temporali per sanare questa ingiustizia che riguarda oltre 4mila lavoratori del comparto scuola'' ha indicato Barbara Saltamartini, deputata Ncd e vicepresidente della commissione Bilancio.

''In questi mesi - prosegue - piu' volte abbiamo investito il governo della questione, anche con l'approvazione all'unanimita' della risoluzione a mia prima firma. Per questo siamo soddisfatti della disponibilita' e dell'attenzione mostrata dal sottosegretario Cassano, il quale oggi ha confermato come nel decreto sulla Pa ci sia la possibilita' di approvare un emendamento che ponga fine all'ingiustizia creata dalla legge Fornero''. ''Il Nuovo Centrodestra - annuncia Saltamartini - presentera' quindi un emendamento ad hoc, disponibile fin da ora a sostenere analoghe iniziative proposte anche dal resto della maggioranza, con l'auspicio che si arrivi anche in questa occasione ad una proposta unanime di tutti i gruppi parlamentari. Un impegno - conclude l'esponente del Ncd - che riteniamo doveroso nei confronti delle migliaia di lavoratori della scuola, che non possono andare in pensione pur essendo in possesso dei requisiti necessari, e per favorire l'ingresso di 4mila giovani nel comparto della scuola''.

Dura invece la reazione delle opposizioni:  ''Se come pare, dopo mesi di continui rinvii, non c'e' piu' un problema di coperture per risolvere la questione Quota 96, che sarebbero state individuate nel decreto PA, perche' la maggioranza si e' rifiutata stamattina di approvare un emendamento di SEL che avrebbe risolto la questione? E in vista del decreto PA, che tra le sue 50 norme non comprende la questione Quota 96, chi ci garantisce che, sulla base dei criteri di emendabilita' dei decreti legge, l'emendamento non venga dichiarato inammissibile per estraneita' di materia, o che la Corte non ne dichiari l'incostituzionalita'? ha detto Annalisa Pannarale. ''Questi lavoratori e lavoratrici della scuola rischierebbero l'ennesimo sopruso e un'ulteriore beffa. A questo punto, come ha proposto SEL questa mattina, sarebbe stato piu' utile impegnarsi per un decreto ad hoc, con un unico articolo su Quota 96. Anche su questo il governo e la maggioranza si sono mostrati sordi. Ci si assuma la responsabilita' di non illudere piu' questi lavoratori e di riaffermare la loro dignita', ha concluso Pannarale.

Zedde

- Roma, 3 lug. - Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questo pomeriggio al Quirinale il Presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Barroso e il Collegio dei Commissari Europei in occasione dell'apertura della Presidenza italiana di turno del Consiglio dell'Unione Europea. Nel suo discorso il presidente della repubblica affronta i temi piu' caldi che riguardano i rapporti italiani con l'Europa, iniziando dall'emergenza immigrati. "Noi dovremmo non piu' favorire polemiche sulle responsabilta' che si prende l'Italia e non la Ue o viceversa per il dramma degli sbarchi continui", piuttosto "dobbiamo metterci dalla stessa parte del tavolo e decidere insieme come affrontare questa emergenza che probabilmente tale non la si puo' chiamare perche' in realta' rappresenta qualcosa di epocale". Poi Napolitano affronta il problema del risanamento dei conti pubblici, in questi anni l'Italia "ha fatto molto. Bisogna dire che l'aggiustamento di finanza pubblica puo' sfidare qualsiasi termine di paragone". "Abbiamo esigenze ancora serissime da soddisfare in questo senso nel nostro Paese, ma mi pare di essere sempre stato molto netto nel riaffermare questo impegno, questo dovere, per l'Italia ancora prima che per l'Europa", ha aggiunto Napolitano. "Dobbiamo riuscire a combinare la coerenza dei nostri impegni per il risanamento della finanza pubblica con l'obiettivo diventato ormai imperioso del rilancio della crescita e dell'occupazione". Dopo ll'intervento del Presidente Barroso - si legge in una nota - sono seguiti quelli del vice presidente e Commissario per i trasporti, Siim Kallas, del vice presidente e Commissario per il mercato interno ed i servizi, Michel Barnier, del Commissario per la cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi, Kristalina Georgieva, e del Commissario per gli affari interni, Cecilia Malmstrom. .

- Roma, 3 lug. - Il discorso di Matteo Renzi ieri a Strasburgo? "Carino, ma fatti zero. Avete voluto che parlasse di fiscal compact, ma l'avete sentita quella parola?". Cosi' Beppe Grillo ha risposto ai cronisti lasciando Montecitorio da un'uscita secondaria. "Un discorso carino - ha proseguito ironico - con il selfie...".

Non partecipero' all'incontro con Renzi continua il leader pentastellato. La legge elettorale del Pd "ha dei caratteri anticostituzionali. Non ci sono le preferenze. Noi l'abbiamo fatta nei limiti della Costituzione". "Non c'e' democrazia. Togliamoci l'idea che questo paese sia democratico". Ci sono speranze per l'Italia? "Con questo sistema, non ci sono speranze" ha risposto alla domanda dei cronisti Beppe Grillo.

Matteo Renzi ha definito la legge elettorale del Movimento Cinque Stelle il complicatellum? "E' un po' boriosetto", dice Beppe Grillo che sulla riforma della legge del voto insiste: "loro hanno una legge non costituzionale, noi si'", visto che non prevede il premio di maggioranza e mette le preferenze. "Noi andremo avanti con calma su tutti i punti", ha aggiunto.

Alla domanda di un cronista sulla causa della perdita delle elezioni del M5s il leader risponde,"Non lo so... Forse la paura, forse l'informazione mistificante e i messaggi terrorizzanti. Perche' sapevano che con noi finiva questo tipo di Europa". "Noi non potevamo vincere - ha aggiunto - non ce l'avrebbero permesso...".

"Sono molto soddisfatto", dice Grillo incontrando al Senato il gruppo degli eletti a palazzo madama. Lo dice a proposito della prima esperienza europea del Movimento Cinque Stelle e dopo essere stato accolto da un applauso nella sede della Commissione Difesa dove si riunisce anche la Commissione Affari costituzionali.

"Ho - aggiunge - un gruppo coeso. Un bel gruppo. Nonostante le strane voci che mettete in giro di un un movimento staccato. Si sono staccati tutti, noi siamo quelli che sono rimasti integri". Quindi il fondatore del Movimento Cinque Stelle scherza con la ressa di telecamere e fotografi che nel frattempo sono riusciti a raggiungerlo. "Possibile che non ci sia una cosa che non dico che stia su tutti i network del mondo'". Lunedi' "non vado all'incontro con Renzi perche' sono un emotivo... E perche' capisco cosa c'e' dietro. Non so se mi fido".

Cosi' Beppe Grillo spiega ai cronisti, prima di lasciare Montecitorio, perche' lunedi' non partecipera' all'incontro con il Pd su riforme e legge elettorale. "Renzi forse ci crede - ha aggiunto - ma e' usato dai poteri forti. Vi ricordate di Scajola? Ecco, Renzi forse e' inconsapevole.. O forse e' andato oltre la inconsapevolezza". "Ci andranno loro - dice riferendosi a Di Maio e Toninelli e alla delegazione che incontrato gia' una volta i democratici - sono molto piu' specifici nella materia" che hanno studiato nei dettagli. .

- Roma, 3 lug. - Il patto del Nazareno tiene. E' questo l'esito del faccia a faccia di due ore tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulle riforme e sulla legge elettorale. Di buona mattina, alle 8.30, il leader di Forza Italia ha varcato la soglia di palazzo Chigi ed e' stato ricevuto, insieme a Gianni Letta e Denis Verdini, nell'appartamento in cui il premier soggiorna al secondo piano di Chigi. Una stretta di mano, un caffe' e la conferma - in due ore di colloquio - che dopo il via libera della riforma del Senato, secondo quanto riferiscono fonti FI, va approvata rapidamente la legge elettorale senza modificare l'impianto dell'Italicum sia sul fronte delle soglie di sbarramento sia su quello delle preferenze, punto sul quale rimane la contrarieta' di Berlusconi.

Dopo l'incontro nella sede del governo, l'ex premier ha visto a pranzo a palazzo Grazioli i big del partito, in vista dell'Assemblea congiunta dei gruppi parlamentari azzurri alle 15. Anche Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha spiegato ai giornalisti che "e' stato confermato l'impianto dell'accordo del Nazareno. Andiamo avanti in quelle direzione, i termini fondamentali reggono sia sulle riforme che sull'Italicum".

Ancora mistero, invece, sull'incontro tra Renzi e M5S. Stamattina Beppe Grillo ha attaccato dal suo blog: "Renzi incontra il noto pregiudicato" e "nonostante i ripetuti solleciti della delegazione del M5S non ha ancora fatto sapere quando li incontrera' per discutere della legge elettorale". Ancora adesso la delegazione 5 stelle aspetta di essere 'convocata' mentre intanto Beppe Grillo e' arrivato a Roma dove nel pomeriggio dovrebbe incontrare i parlamentari 5 stelle e poi andare a Villa Taverna per il ricevimento della celebrazione del 4 luglio. Ma sull'incontro Pd-M5S sempre Guerini, precisando che il "confronto sulle riforme e' aperto a tutti", ha puntualizzato: "Noi abbiamo posto al M5S delle domande e siamo interessati a vederli. Credo che nelle prossime ore metteremo in cantiere il nuovo confronto".

Ancora piu' chiara la vicesegretaria del Partito democratico, Debora Serracchiani: "Siamo pronti a incontrare il Movimento 5 Stelle anche subito ma serve una risposta pubblica alle nostre proposte. Il Pd ha inviato una lettera in cui si formulavano alcune proposte concrete per riaffermare lo spirito collaborativo e di apertura che ci caratterizza nella discussione sulle riforme necessarie per sbloccare l'Italia. Ad oggi non abbiamo ricevuto un riscontro che consenta di proseguire in maniera trasparente questo confronto. Speriamo che arrivi presto perche' il paese non puo' piu' aspettare".

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