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Grillo 'pressa' Renzi sulle riforme, Ma ci stai o no?
- Roma, 19 giu. - Noi pensiamo di potere dare un contributo fondamentale alle riforme costituzionali e alla legge elettorale. Il voto di preferenza, il taglio ai costi della politica e il dimezzamento del numero dei parlamentari sono solo alcuni dei punti che mettiamo sul tavolo ignorati finora. Renzi, ci stai o no?". Beppe Grillo 'pressa' Matteo Renzi e dal suo blog ricorda punti di programma e disponibilita' M5S.
Renzi: riforme quasi chiuse
"Diciamo fin da ora ai cittadini italiani - e' la presa di posizione a futura memoria - che non c'e' alcuna preclusione da parte del MoVimento 5 Stelle ad affrontare anche un tavolo di trattative sulle riforme costituzionali. Vogliamo lavorarci in modo rapido e responsabile, non c'e' da parte nostra nessuna intenzione di ritardare il processo. Il vaglio finale dei nostri iscritti al portale sara' la garanzia della partecipazione democratica, valore fondante del MoVimento 5 Stelle". - Siamo in un Paese in cui la disoccupazione giovanile e' salita al 46% e la lotta alla corruzione ci costa circa 60 miliardi l'anno.
Qual e' la causa? Una classe politica eletta in modo incostituzionale, con una legge elettorale che ha limitato fortemente la scelta dei propri eletti da parte dei cittadini. Per rinnovare la classe politica, noi abbiamo pronta una legge elettorale, che garantisce le preferenze ed esclude gli impresentabili. Da giorni chiediamo di portarla al tavolo di trattativa con il Governo", ricorda ancora Grillo.
"Proprio in queste ore - puntualizza - c'e' stata un'improvvisa accelerazione da parte del PD che ha definito blindato l'accordo con Berlusconi sulle riforme, lo stesso giorno in cui Berlusconi affermava che non c'e' l'accordo sulla riforma del Senato, rilanciando addirittura il presidenzialismo. Il MoVimento 5 Stelle ha offerto la disponibilita' a sedersi a un tavolo di trattative ad un governo che ha sempre detto di non avere altra scelta che Berlusconi".
"A detta di Renzi, la riforma elettorale avrebbe dovuto essere pronta a Gennaio e la riforma del Senato ai primi di Giugno. Dal momento che entrambe le riforme sono ancora ferme al palo, l'Italicum dovra' essere modificato al Senato e sul Senato l'accordo non esiste, non si usi il pretesto della tempistica - avverte Grillo - per non rispondere alla nostra proposta".
Sel: Fava se ne va, no condizioni per continuare insieme
Alitalia, i sindacati dicono no agli oltre 2 mila licenziamenti
Resta contraria la posizione dei sindacati al termine dell'incontro con Alitalia sul nuovo piano industriale che prevede una contrazione dell'occupazione dagli attuali 13.821 dipendenti agli 11.470 previsti dal piano industriale concordato con Etihad. Kamsin "Siamo come il polo nord e il polo sud", "non possiamo condividere 2.251 licenziamenti", "2251 esuberi non li accetteremo mai". Insomma tra azienda e sindacati si e' al 'muro contro muro' anche se il confronto prosegue gia' domani per le problematiche del personale navigante.
"Da parte nostra - afferma il segretario generale aggiunto della Uil trasporti, Marco Veneziani - c'e' la disponibilita' a lavorare e di vedere precisamente quale e' la situazione.
Vogliamo esaminare bene il piano. L'azienda - riferisce il sindacalista - ha confermato i 2.251 esuberi ma noi vogliamo vedere il piano e come ridurre al massimo il numero degli esuberi. Insomma, il numero degli esuberi e come gestirli sara' affrontato solo dopo un ulteriore approfondimento del piano industriale e comunque non accetteremo mai 2.251 esuberi".
"Oggi - riferisce il segretario nazionale della Filt - Mauro Rossi - abbiamo parlato dei numeri che gia' sono noti e che sono stati confermati anche nella loro suddivisione. Il confronto va avanti - ha aggiunto il segretario delle Cgil - il tema con il quale ci siamo confrontati oggi e' il presupposto di quel piano che parte dai licenziamenti e noi abbiamo chiarito che non possiamo condividere 2.251 licenziamenti. Si e' deciso di procedere nel confronto per capire da dove scaturiscono questi esuberi". E Rossi ha chiarito che la posizione del sindacato e' nota chiara e netta: "Questo e' il nostro punto di vista e non si tratta di fare sconti". "Un'azienda che vuole investire 560 milioni non puo' avere la necessita' di mettere per strada 2.251 persone". Insomma il bilancio dell'incontro di oggi per Rossi e' che tra Alitalia e sindacati "siamo uno al polo nord de gli altri al polo sud".
Mentre l'accordo tra Alitalia e Ethiad va verso una conclusione vengono smentite le voci che vedrebbere come presidente della nuova Alitalia Luigi Cordero di Montezemolo. La candidatura dell'attuale presidente della Ferrari "non e' un tema all'ordine del giorno", riferiscono ' voci vicine all'entourage di Montezemolo.Le stesse fonti fanno notare che peraltro non e' stato ancora raggiunto un accordo tra Alitalia ed Etihad.
Zedde
Pensioni, in bilico la proroga dell'opzione donna
Ci sarà una maggiore gradualità nell'abrogazione del trattenimento in servizio per i magistrati. Su richiesta del Quirinale il governo avrebbe infatti deciso di ammorbidire la stretta sui giudici contenuta nel decreto legge sulla Pubblica amministrazione. Kamsin Una misura che fino ad oggi ha permesso ai magistrati di rimanere al lavoro sino a 75 anni e che invece l'articolo 1 del decreto legge licenziato da Renzi lo scorso 13 Giugno di fatto abolisce. Il decreto del governo, nella sua bozza diffusa dopo il 13 Giugno, prevedeva comunque un periodo transitorio piu' lungo in favore dei giudici con incarichi direttivi sino al 31 dicembre 2015.
Dopo le osservazioni del Colle il governo avrebbe deciso due modifiche. Da un lato infatti interviene con l'allungamento fino a tutto il 2016 del periodo transitorio; dall'altro estende anche ai giudici che non ricoprono incarichi direttivi la finestra del 2016 entro cui potranno rimanere comunque sul posto di lavoro. Ma oltre alla norma sui magistrati, dal testo definitivo che arriverà in gazzetta oggi, o al massimo domani, sono confermate tutte le altre indicazioni contenute nelle bozze. Come le nuove regole sulla mobilità obbligatoria, con la possibilità di trasferire i dipendenti fino ad una distanza di 50 chilometri, e su quella volontaria che non avrà più bisogno del preventivo assenso dell'amministrazione di provenienza. Il ricambio generazionale verrà attuato soprattutto con l'abolizione del trattenimento in servizio di due anni per gli statali e con l'introduzione del pensionamento automatico per chi ha maturato i 42 anni e 6 mesi di contributi.
Ancora in dubbio invece l'estensione dell'opzione donna. La novità infatti non sarà contenuta nel decreto legge ma, eventualmente, nel disegno di legge sulla Pubblica Amministrazione che il governo presenterà alle Camere la prossima settimana. Dunque si dovrà attendere ancora qualche giorno prima di conoscere se la misura è stata definitivamente cassata dall'esecutivo rispetto alla bozza discussa Venerdì scorso in Cdm. Nel provvedimento dovrebbe comunque trovare spazio il part-time a 5 anni dalla pensione per i dipendenti pubblici
Zedde
Modello 730 precompilato, dal prossimo anno al via
Il piano che vede l'ingresso della dichiarazione dei redditi precompilata è pronto e potrebbe essere varato dal prossimo Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Dal 2015 il modello 730 arriverà precompilato a casa di milioni di lavoratori dipendenti italiani. Kamsin Poi ci sarà l'estensione, in due-tre anni, al popolo delle partite Iva che fa il modello Unico, professionisti e autonomi. L’obiettivo finale è portare il progetto di semplificazione a casa di 18 milioni di contribuenti, lavoratori dipendenti e pensionati: la dichiarazione arriverà via e-mail già precompilata e con i conteggi già fatti dall'Entrate; pertanto al contribuente, se non avrà obiezioni, potrà archiviare la pratica pagando quando chiesto dalle Entrate e dormire sonni tranquilli.
Il modello precompilato interesserà in questa prima fase tutti gli italiani che percepiscono redditi di lavoro dipendente e assimilato (anche chi ha contratti di collaborazione o borse di studio) così come i pensionati.
Chiari, almeno sulla carta, i tempi di attuazione. Entro il 15 aprile del prossimo anno arriverà per e-mail l’avviso che la dichiarazione è pronta sul proprio box fiscale, cui si accede con l’apposito pin. Entro il 7 luglio il contribuente potrà decidere se "aderire" o se chiedere una verifica degli importi sollevando un'apposita obiezione all'Agenzia. Per arrivare a quel risultato, però, le Entrate dovranno ricevere l'attuale Cud dai datori di lavoro o dai sostituti d'imposta entro il 7 marzo mentre una settimana prima (il 28 febbraio) è la scadenza entro cui banche, altri istituti finanziari, assicurazioni, enti previdenziali e forme pensionistiche complementari dovranno inviare le informazioni relative ai soggetti e agli oneri (detraibili o deducibili, a seconda dei casi) sostenuti.
L’unico adempimento chiesto al contribuente sarà quello di inserire le detrazioni che il Fisco non conosce, come le spese mediche, di istruzione o altre ; mentre le detrazioni strutturali come l'assegno al coniuge, il mutuo, i figli a carico e le ristrutturazioni saranno invece già conteggiate nel modello precompilato e dunque non richiederanno alcuna integrazione da parte del contribuente. Per le prime, quelle "una tantum" basterà invece entrare nel proprio spazio sul sito dell’Agenzia, dopo avere recuperato il proprio pin, ed introdurre nell’apposito campo la cifra: automaticamente si modificherà l’importo da pagare in più, o eventualmente, emergerà il credito.
E' possibile poi che anche le detrazioni una tantum, come appunto le spese mediche o farmaceutiche o la palestra, saranno note al Fisco in tempo reale se avvenute mediante sistemi di pagamento elettronici (pos). E dunque saranno introdotte nel modello “730” direttamente dall’Agenzia.
I contribuenti che accetteranno integralmente il modello arrivato dalle Entrate avranno inoltre diritto a uno "scudo" dai controlli formali, vale a dire quelli che riguardano le certificazioni sui redditi e sugli sconti fiscali. E potranno evitare lo scoglio dei controlli preventivi se i rimborsi superano i 4mila euro e presentano detrazioni per carichi di famiglia o eccedenze d'imposta da anni precedenti.
E' questa a grandi linee l’operazione fisco-amico che il governo sta mettendo a punto che dovrebbe rendere più facile la vita del contribuente, un meccanismo che potrà servire anche per evitare errori e sanzioni. Spesso chi ha più di un Cud, ovvero più di un lavoro, corre il rischio, se non fa adeguatamente i conguagli, di pagare meno, o anche più, tasse. Ed entro due o tre anni poi anche professionisti e autonomi riceveranno la dichiarazione a casa.
Zedde
Altro...
Riforme: Pisicchio cita il Trap, non dire gatto se...
Esodati, slitta al 30 giugno la discussione del progetto di legge Damiano
Slitta al 30 Giugno la discussione in Aula alla Camera della proposta di legge in favore dei lavoratori esodati (pdl 224). Le forze politiche hanno convenuto nella necessità di individuare una data compromesso per consentire al governo di individuare le coperture finanziarie necessarie; una dilazione che potrebbe essere un segnale positivo per un rapido via libera al testo del disegno di legge. Kamsin La data è stata fissata dalla presidente della Camera Laura Boldrini dopo una tesa riunione della Conferenza dei capigruppo a cui per il governo ha partecipato il ministro Maria Elena Boschi.
Il testo della proposta di legge sarà tuttavia probabilmente ridimensionato rispetto alla versione uscita dal Comitato Ristretto lo scorso Marzo. E' quanto ha fatto intendere il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano: «La proposta unitaria della Commissione Lavoro - precisa il presidente Cesare Damiano, Pd- è stata valutata dall'Inps con un costo di 47 miliardi, una cifra a mio parere spropositata che ancora una volta considera le platee potenziali e non quelle reali. In ogni caso per trovare una soluzione strutturale occorrerà aspettare la legge di stabilità. Adesso è necessario che si trovi una soluzione ponte, ad esempio valutare quali sono i risparmi delle salvaguardie che vanno utilizzati per tutelare nuovi lavoratori. Sarebbe opportuno che il presidente del Consiglio, che aveva promesso una soluzione, affronti la situazione»
Ad ogni modo questa settimana il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti avrà la possibilità di definire in maniera più precisa la platea delle persone coinvolte, le risorse necessarie, e dovrà soprattutto individuare le coperture economiche. Una soluzione ponte potrebbe essere l'allentamento dei paletti riguardanti il termine di decorrenza della prestazione pensionistica, attualmente fissato al 6 gennaio 2015.
Nei giorni scorsi Cesare Damiano ha anche avanzato l'idea di utilizzare i denari stanziati per la seconda salvaguardia e non ancora non spesi; secondo l'ex ministro del lavoro infatti nella salvaguardia della legge 135/2012 sarebbero stati tutelati solo 20 mila soggetti contro i 55mila potenziali, un risparmio di circa 2 miliardi di euro rispetto al budget stanziato. Un'ipotesi allarmante smentita però dall'Inps che ha ricordato che i dati della seconda salvaguardia non possono dirsi completi e definitivi.
Zedde
Il Dl Irpef è legge, ecco le misure in vigore
Con la fiducia votata ieri dalla Camera il Dl Iperf è stato finalmente convertito in legge in via definitiva. Kamsin Il provvedimento conferma il bonus da 80 euro nel 2014 per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo tra gli 8mila e i 24mila euro senza concedere ulteriori estensioni in favore delle famiglie monoreddito; ribadisce il taglio strutturale dell'Irap del 10% finanziato dall'aumento dal 20% al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie (per le casse di previdenza l'aumento sarà però piu' contenuto: dall'11% all'11,5%).
Molte anche le novità introdotte nel corso dell'esame in Parlamento del testo. Se da un lato rimane la tassa sulla rivalutazione dei beni d'impresa (con il pagamento scadenzato però in tre tranche, 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre, anziché in un'unica soluzione come previsto originariamente) c'è la novità della proroga a ottobre del versamento della Tasi per i Comuni ritardatari, cioè che non hanno fissato le aliquote entro lo scorso 31 maggio. Sale poi a 73,50 euro il contributo per il passaporto ma viene eliminato l'esborso annuale da 40,29 euro.
Con il provvedimento arriva il via libera alla riammissione alla rateizzazione delle cartelle Equitalia per i contribuenti decaduti con il vecchio regime. I contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i termini di pagamento delle cartelle Equitalia potranno accedere di nuovo alla rateizzazione, a condizione che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo al massimo la dilazione in 72 rate. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest'anno. C'è poi lo slittamento al 15 settembre del termine per il pagamento delle concessioni demaniali; lo sblocco di una nuova tranche di pagamenti di debiti della Pa alle imprese (con la precisazione che queste avranno due mesi in piu' per ottenere la certificazione); lo slittamento al 2016 dell'obbligo di pubblicare solo online i bandi di gara delle Pubbliche Amministrazioni.
Resta confermata la stretta di 150 milioni sulla Rai con una norma di favore però per tutelare le sedi regionali; un giro di vite sulla Difesa che dovrà tagliare 400 milioni il budget, una riduzione delle auto blu e un taglio di 2,1 miliardi sugli acquisti di beni e servizi della Pa.
Zedde
Bonus 80 euro, compensazione senza limiti con l'F24
Con la definitiva approvazione della Camera del decreto legge 66/2014, il Bonus da 80 euro è diventato definitivo. Kamsin Il testo originario ha subito qualche lieve modifica che lo ha reso più snello e soprattutto più scorrevole. Si segnala in proposito la modifica del comma 5 dell’ art. 1 che offre la possibilità al sostituto di imposta di erogare le somme erogate attraverso la compensazione con qualsiasi contributo che viene pagato con l’ F24, Iva inclusa.
La versione approvata ha risolto anche alcune perplessità sulla erogazione del bonus in presenza di una mancata disponibilità di ritenute da parte del datore di lavoro. Il bonus va dato comunque ed il credito del datore potrà essere utilizzato nei mesi successivi, salvo nuova disciplina da parte della Agenzia delle entrate.
Si ricorda che i beneficiari del bonus sono anche coloro che sono percettori di trattamenti previdenziali che pertanto riceveranno direttamente dall’ Inps il relativo importo del Bonus. In sede di conversione in legge il bonus non è stato esteso in favore dei pensionati, né degli incapienti, né dai nuclei familiari numerosi che hanno un’unica fonte di reddito.
Zedde
Pensioni, il Csm chiede maggiore gradualità per le pensioni dei magistrati
''Francamente non e' facile giustificare perche' i magistrati vadano in pensione a 75 anni, i professori universitari a 70, gli ambasciatori a 65'', come e' difficile pensare ''che fare il magistrato sia una garanzia di maggiore longevita'''. Kamsin Ma per l'introduzione dei nuovi tetti di eta' pensionabile serve ''gradualita'''.
E' questo quanto afferma il vicepresidente del Csm, Michele Vietti intervistato da Il Messaggero in relazione alle disposizioni previste dal dl sulla Pubblica amministrazione approvato dal governo che abbassa a 70 anni l'eta' per il pensionamento dei magistrati attraverso l'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio. ''Le preoccupazioni espresse - spiega Vietti - riguardano l'efficienza degli uffici giudiziari, che correrebbero il rischio di vedersi improvvisamente privati di un buon numero di magistrati, senza che il sistema possa garantire una celere sostituzione. In particolare la Cassazione subirebbe la maggiore emorragia''.
Secondo Vietti ''un provvedimento del genere richiede uno straordinario impegno per il reclutamento di magistrati. Nel frattempo sarebbe opportuna una maggiore gradualita' nell'attuazione della riduzione dell'eta' pensionabile''. Ad esempio ''intervenire sulla norma transitoria e prevedendo l'applicazione del nuovo limite prima per coloro che sono alle soglie dei 75 anni e poi via via per tutti gli altri fino ai settantenni''. Vietti interviene anche sul tema della responsabilita' civile dei magistrati, inserita alla Camera con un emendamento della Lega Nord votato anche dal Pd. Il vicepresidetne del Csm non crede ''alla teoria del complotto, anche perche' il premier Renzi ha subito garantito che al Senato la norma verra' cambiata. La responsabilita' civile diretta e' quella dello Stato. Non stiamo parlando di tutelare un privilegio di casta, ma di difendere il valore fondamentale della giurisdizione che e' la serenita' di chi deve decidere''.
Zedde