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- Roma, 18 giu. - "Vogliamo le riforme ma vogliamo delle buone riforme. La nostra strategia comporta tre percorsi paralleli: ripresentazione in Senato dei nostri emendamenti per l'elezione diretta del Capo dello Stato. Secondo: presentazione di una proposta di legge costituzionale. Terzo: un referendum con cui chiedere ai cittadini se approvano la scelta presidenzialista". Lo ha detto Silvio Berlusconi, spiegando che il presidenzialismo non e' una 'conditio sine qua non' per fare le riforme "No, perche' abbiamo preso un impegno sul titolo V, riforma Senato e legge elettorale e noi manteniamo gli impegni". .
- Roma, 18 giu. - "Io voglio con forza disdire le accuse di chi ci dice che non abbiamo una posizione chiara, che non siamo ne' carne ne' pesce: siamo opposizione a un governo di sinistra, tenuto in piedi, ahime', da una stampella di 30 senatori eletti con noi". Lo ha detto Silvio Berlusconi in conferenza stampa. "Renzi mi fa sapere di essere disponbile a un nuovo incontro, ma insiste affinche' il nostro capogruppo e la signora Boschi si vedano per cercare con decisione un punto che vada bene ad entrambi" sull'elezione dei senatori, ha aggiunto Berlusconi. "Renzi e il governo di sinistra accolgano questa nostra proposta, allora noi ripresenteremmo gli emendamenti gia' presentati. Se ci fosse accordo su questi emendamenti, che si possono anche cambiare, si darebbe al Paese un sistema snello", afferma Silvio Berlusconi. "Forza Italia mantiene gli impegni assunti con il presidente Renzi, c'e' ancora da trovare l'accordo sull'elezione dei senatori e io sono sicuro che lo troveremo". .
- Roma, 18 giu. - "Il nuovo vento della Rete e della fine, lenta ma implacabile, dell'editoria assistita sta producendo i suoi effetti: la scomparsa dei giornali". Esulta, Beppe Grillo, che dal suo blog definisce la crisi dell'editoria "un'ottima notizia per un Paese semilibero per la liberta' di informazione come l'Italia". "Meno giornali significa infatti piu' informazione", e' la tesi del guru M5S che prosegue con una riflessione dal sapore ambiguo, viste le critiche riservate in passato, e anche nel post di oggi, sul caso Unita': "Licenziamenti sono in corso un po' ovunque da tempo, ma il caso piu' drammatico - dice infatti - e' quello dell'Unita' che ha ormai solo appassionati lettori (forse collezionisti), 20.200 copie vendute nel mese di maggio. I 57 giornalisti hanno preso l'ultimo stipendio ad aprile e hanno terminato in questi giorni i due anni di solidarieta'". "Un augurio per una nuova occupazione va a loro e in particolare alle colonne portanti Oppo e Jop", chiosa. "L'Unita' e' stata messa in liquidita'", cosi' e' scritto sul post che apre il blog di Grillo. "C'e' pero' - e qui il taglio torna inequivocabile - una buona notizia per i trinariciuti, Renzi ha dichiarato 'dobbiamo tutelare un brand, abbiamo bisogno di ripartire...'. Non ha detto pero' con quali soldi. Insomma 'Unita'staiserena', il bacio della morte. Il direttore del giornale Bonifazi ha precisato su Renzi 'mai parlato con lui, i nostri rapporti sono molto british'. Finora l'Unita' aveva avuto con il governo di turno un approccio diverso, molto piu' pragmatico, del tipo 'caccia la grana'. Si prende atto - conclude Grillo - che oggi sia diventato british e meno attento ai finanziamenti pubblici pagati dalle tasse dei cittadini". .

Parte lo sciopero per i 347 avvocati dello Stato contro i tagli minacciati dal Governo Renzi agli onorari.  Anche se non si è visto il testo ufficiale del provvedimento, approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei ministri, pare assodato che termineranno i tempi d'oro per questa categoria, corpo d'elite dal quale le Pubbliche Amministrazioni attingono per essere rappresentate innanzi alle giurisdizioni civili. Kamsin.

Un'iniziativa destinata a fare scalpore perchè le retribuzioni degli avvocati dello stato non sono certamente modeste. Il loro costo (fonte il sito Internet dell'Avvocatura) è di 81,3 milioni l'anno, pari, in media, a circa 234 mila euro annui ciascuno, una busta paga decisamente non bassa. A cui però si aggiunge una importante appendice. Una norma del 1933 stabilisce infatti che agli avvocati dello Stato venga corrisposto anche un onorario per le cause vinte o per quelle nelle quali il giudice abbia stabilito la compensazione delle spese fra le parti; una voce che, tradotta in soldoni, comporta per lo stato un esborso aggiuntivo di circa 40 milioni di euro l'anno. E' proprio questa la voce che Renzi vuole cancellare con un colpo di penna. "L'avvocato dello stato infatti già percepisce una retribuzione per un contratto a tempo indeterminato e quindi non c'è alcuna necessità di un ulteriore compenso per aver svolto il suo lavoro in modo "vittorioso" da un punto di vista processuale" si legge nella nota diffusa a margine del Consiglio dei ministri della scorsa settimana.

Il decreto stabilirà dunque che quando il giudice compensa le spese, gli avvocati dipendenti dello Stato non avranno più diritto ad alcun onorario. Nel caso invece di cause vinte con liquidazione della parcella ai legali del vincitore, l'onorario dovrebbe essere ridotto in misura drastica: anche al 10% per cento.

Zedde

- Roma, 18 giu. - Quello di maturita' e' "un esame che mette alla prova varie conoscenze, e' un esame qualitativo mentre i test di accesso all'universita', al di la' di quello di Medicina, sono quantitativi. Questa discrasia e' elemento su cui riflettere". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ospite di 'Radio anch'io' su Radio1 Rai nel giorno di avvio - con la prova di italiano - degli esami di maturita'. Secondo la titolare del Miur pensare invece di passare a una valutazione solo quantitativa quale ultima prova per l'esame di Stato e' cosa su cui riflettere, nel senso che l'aspetto qualitativo prevale. E - ha detto Giannini - "non a caso molti Paesi stanno tornando indietro in questo". A proposito dell'attualita' o meno degli esami di maturita', il ministro ha commentato che "le prove solo quantitative sono in grado di diagnosticare certe competenze ma non danno una valutazione completa della maturita' di uno studente. Per una prova che e' la fine di un percorso e l'inzio di un altro, che sia lavoro o l'universita', credo si debba valorizzare ancora quello che abbiamo". Cio' non toglie pero' - ha precisato - che l'esame non possa essere migliorato. .
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