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Parte lo sciopero per i 347 avvocati dello Stato contro i tagli minacciati dal Governo Renzi agli onorari.  Anche se non si è visto il testo ufficiale del provvedimento, approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei ministri, pare assodato che termineranno i tempi d'oro per questa categoria, corpo d'elite dal quale le Pubbliche Amministrazioni attingono per essere rappresentate innanzi alle giurisdizioni civili. Kamsin.

Un'iniziativa destinata a fare scalpore perchè le retribuzioni degli avvocati dello stato non sono certamente modeste. Il loro costo (fonte il sito Internet dell'Avvocatura) è di 81,3 milioni l'anno, pari, in media, a circa 234 mila euro annui ciascuno, una busta paga decisamente non bassa. A cui però si aggiunge una importante appendice. Una norma del 1933 stabilisce infatti che agli avvocati dello Stato venga corrisposto anche un onorario per le cause vinte o per quelle nelle quali il giudice abbia stabilito la compensazione delle spese fra le parti; una voce che, tradotta in soldoni, comporta per lo stato un esborso aggiuntivo di circa 40 milioni di euro l'anno. E' proprio questa la voce che Renzi vuole cancellare con un colpo di penna. "L'avvocato dello stato infatti già percepisce una retribuzione per un contratto a tempo indeterminato e quindi non c'è alcuna necessità di un ulteriore compenso per aver svolto il suo lavoro in modo "vittorioso" da un punto di vista processuale" si legge nella nota diffusa a margine del Consiglio dei ministri della scorsa settimana.

Il decreto stabilirà dunque che quando il giudice compensa le spese, gli avvocati dipendenti dello Stato non avranno più diritto ad alcun onorario. Nel caso invece di cause vinte con liquidazione della parcella ai legali del vincitore, l'onorario dovrebbe essere ridotto in misura drastica: anche al 10% per cento.

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- Roma, 18 giu. - Quello di maturita' e' "un esame che mette alla prova varie conoscenze, e' un esame qualitativo mentre i test di accesso all'universita', al di la' di quello di Medicina, sono quantitativi. Questa discrasia e' elemento su cui riflettere". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ospite di 'Radio anch'io' su Radio1 Rai nel giorno di avvio - con la prova di italiano - degli esami di maturita'. Secondo la titolare del Miur pensare invece di passare a una valutazione solo quantitativa quale ultima prova per l'esame di Stato e' cosa su cui riflettere, nel senso che l'aspetto qualitativo prevale. E - ha detto Giannini - "non a caso molti Paesi stanno tornando indietro in questo". A proposito dell'attualita' o meno degli esami di maturita', il ministro ha commentato che "le prove solo quantitative sono in grado di diagnosticare certe competenze ma non danno una valutazione completa della maturita' di uno studente. Per una prova che e' la fine di un percorso e l'inzio di un altro, che sia lavoro o l'universita', credo si debba valorizzare ancora quello che abbiamo". Cio' non toglie pero' - ha precisato - che l'esame non possa essere migliorato. .

"Ci viene chiesto un sacrificio e noi il sacrificio lo rispetteremo non perche' condividiamo le ragioni, ma perche' il momento lo richiede. Kamsin Per ora si fanno supposizioni, vorremmo vedere i testi. Ma le parole del ministro Madia non ci tranquillizzano". E' quanto ha affermato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a Otto e mezzo, su La7. "L'idea che ci siamo fatti e' che vogliano avere un controllo sulla P.A - ha aggiunto - con un maggior controllo legislativo e politico". 

Intanto nella giornata odierna il presidente della Confesercenti Marco Venturi ha attaccato il governo sul pasticcio della Tasi. "E' un'imposta mal gestita, che rischia di rivelarsi una vera e propria batosta, soprattutto per le imprese". Anche per l'inasprimento del fisco e la crisi economica hanno spento, nei primi 5 mesi dell'anno 53.037 imprese, con un saldo negativo di 20.807 unità. Confesercenti però sottolinea gli sforzi del governo per cambiare passo, dal bonus fiscale al taglio dell'Irap fino al Dl lavoro.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha annunciato la volontà di istituire un'agenzia unica per le ispezioni riferite a tutte le problematiche delle imprese, dalle norme lavoristiche a quelle su salute e sicurezza, di Inps, Inail, Asl e fisco: "Lo proporremo al Parlamento, è una grande operazione di semplificazione, efficienza e risparmio".

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- Roma, 17 giu. - "Siamo al rush finale". Cosi' Matteo Renzi parlando ai suoi, al termine della riunione sulle riforme a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato il ministro Maria Elena Boschi, i sottosegretari alla presidenza Granziano Delrio e Luca Lotti, i vicesegretari del Pd Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani e i capigruppo alla Camera e al Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda. Si e' trattato, si spiega, di "consultazioni informali nel'ambito della maggioranza di governo che Renzi proseguira' nelle prossime ore con Scelta civica e Nuovo centrodestra". Gli emendamenti messi a punto dai due relatori - la presidente della commissione Affari costituzionali e senatrice del Pd Anna Finocchiaro e il vice presidente del Senato ed esponente di spicco della Lega nord, Roberto Calderoli - sarebbe stati al centro dell'incontro in corso Palazzo Chigi fra il Governo, i vertici del partito democratico, la stessa presidente Finocchiaro con i capigruppo in Parlamento del Pd Zanda e Speranza e il presidente della conferenza delle regioni Errani. Ma, secondo quanto si apprende anche la necessita' di non sforare, se non in maniera fisiologica, i tempi previsti per la riforma costituzionale sarebbero oggetto di confronto. Intanto, in Senato e' proseguita l'illustrazione delle proposte di modifica presentate dalle forze politiche. La seduta della prima commissione, prevista per domani, e' slittata a causa della convocazione della giunta per il regolamento di Palazzo Madama che dovra' decidere del ricorso presentato dai popolari dopo la sostituzione del senatore Mario Mauro in prima commissione. Si va dunque, a giovedi' e si aspetta il deposito degli emendamenti scritti da Finocchiaro e Calderoli che avverra', con ogni probabilita', alla luce di un accordo politico che deve esser chiuso. Si lavora affinche' in settimana vengano non presentati, ha detto oggi il sottosegretario Luciano Pizzetti che si e' detto molto fiducioso sul fatto che si arrivi ad un punto di caduta sulle funzioni del nuovo Senato e sul titolo quinto della costituzione senza negare che il nodo politico irrisolto resta ancora quello di chi vi dovra' essere eletto. Che la seconda camera rappresenti le regioni e le autonomie, ha sottolineato, e' un punto fisso. Fermo restando il dato dell' elezione indiretta del Senato, bisogna ancora approfondire come organizzarla, ha detto Pizzetti. .

- Roma, 17 giu. - "La nostalgia non e' categoria della politica: chi vivesse di nostalgia non avrebbe spazio nella politica di oggi". Il premier Renzi, all'inaugurazione di Pitti immagine uomo, incalza cosi' chi critica il cambiamento e le riforme. Le parole del presidente del Consiglio, forse indirizzate anche a frange del suo partito, precedono di un'ora la decisione dei 14 senatori del Pd di cessare l'autosospensione dal gruppo annunciata dopo la sostituzione in commissione Affari costituzionali di palazzo Madama dei colleghi di partito Corradino Mineo e di Vannino Chiti. "Un'ottima notizia", commenta la presidente della commissione, Anna Finocchiaro, ma il caso non e' ancora chiuso e in una nota congiunta i 14 senatori Pd mettono in chiaro alcuni punti ed esprimono alcune riserve: "Continueremo a sostenere i nostri emendamenti al testo base del Governo che, peraltro, le trattative in corso o in fieri con Lega, Forza Italia e M5s potrebbero ulteriormente modificare".

I 14 accolgono comunque con soddisfazione le dichiarazioni del presidente del Gruppo Pd, Luigi Zanda, in particolare quando afferma che coloro che difendono l'articolo 67 della Costituzione (Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato) "non vengono considerati 'frenatori delle riforme' o 'ricattatori della maggioranza', ma colleghi impegnati in una legittima battaglia politica". "Nessuna resa - conferma Mineo - . Con Vannino Chiti una battaglia in difesa della Costituzione che continuera' nelle forme e con gli alleati disponibili". Sullo sfondo resta il coinvolgimento del Movimento 5 stelle. FI apre al confronto. "Non abbiamo alcun problema che si allarghi il tavolo delle riforme. Anzi, questo dimostra che avevamo visto giusto nel partecipare con Renzi al 'patto del Nazareno'", afferma il presidente dei deputarti di Forza Italia, Renato Brunetta.

"E proprio per questo - aggiunge - rilanciamo sull'elezione diretta del presidente della Repubblica". Un'occasione di riflessione ad ampio raggio e' stata sicuramente offerta dalla colazione di lavoro al Quirinale tra Napolitano e Renzi, accompagnato da una delegazione di ministri. Un appuntamento che tradizionalmente precede i Consigli europei e che cade a ridosso del semestre di presidenza. Sulle funzioni del nuovo Senato, dice infine il sottosegretario Luciano Pizzetti a proposito delle riforme costituzionali all'esame del Senato "sono stati fatti passi avanti significativi. Mi pare sia stato fatto un buon lavoro". Quanto al titolo V nella proposta dei relatori "l'articolo 117 della Costituzione e' leggermente rimodulato per quanto riguarda le funzioni. C'e' maggiore disponibilita' verso le regioni, per funzioni e materie, facendo perno sul fatto che allo Stato restano le competenze".

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