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- Firenze, 17 giu. - Dopo le decisioni della Bce "al sistema bancario italiano diciamo che non ci sono piu' alibi per non dare credito alle imprese, chiediamo agli istituti di credito di far girare i denari. Se e' vero che non c'e' stato credit crunch, e' vero che c'e' stata una contrazione incredibile. Guai a chi crede che ci siano ancora alibi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo all'inaugurazione di Pitti immagine Uomo a Palazzo Vecchio. Il presidente del consiglio torna sulla polemica Mose ed Expo. "Giusto fare pulizia sul Mose e nell'Expo, sradicando il malaffare. Pero' l'Expo e' visto e va visto come una gigantesca chance per l'Italia". "Raccontiamo sempre che in Italia va tutto male - ha aggiunto Renzi - siamo i peggiori direttori commerciali di noi stessi. Dobbiamo raccontare un'Italia diversa e cio' puo' succedere con l'Expo". "Noi abbiamo il bisogno, la necessita' vorrei dire l'urgenza di intervenire immediatamente". Renzi ha spiegato che "piu' in generale, penso alle grandi opere infrastrutturali viarie, penso alla Tav, che e' ancora da completare nel tratto fra Milano e Venezia e fra Napoli e Bari". .

Arriva la proroga per gli studi di settore. In Gazzetta Ufficiale n. 137 di ieri è stato, infatti, pubblicato il Decreto della Presidenza del consiglio con il quale è stato posticipato dal 16 giugno al 7 luglio 2014, Kamsin il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale da parte dei contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Dall'8 luglio fino al 20 agosto 2014 i versamenti potranno essere eseguiti con una maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40%. E' quanto ha reso noto il Ministero dell'economia e delle finanze.

Il Mef ha, inoltre, specificato che la proroga riguarderà anche i contribuenti che, pur facendo parte delle categorie per le quali sono previsti gli studi di settore, presentano cause di esclusione o inapplicabilità o i contribuenti che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità. Usufruiranno, infine, della proroga anche i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese soggette agli studi di settore.

Zedde

Il nostro è un grande progetto: nella Pubblica amministrazione servono le competenze dei nativi digitali, serve il ricambio". E' quanto ha affermato il ministro della Funzione Pubblica Marianna in diverse interviste rilasciate alla stampa dopo il consiglio dei ministri dello scorso venerdì. Kamsin Alla leader della Cgil, Susanna Camusso, che aveva detto di essersi aspettata più coraggio dal governo sulla riforma della pubblica amministrazione, il ministro replica dicendo «niente polemiche, alla fine decideranno il Parlamento e i cittadini».

Illustrando le novità contenute nelle misure varate venerdì dall'Esecutivo il ministro ha fatto inoltre notare che una norma consentirà di render disponibili molti posti di lavoro negli uffici pubblici da qui al 2018: "Per i lavoratori che sono arrivati al massimo della contribuzione, l’amministrazione può, unilateralmente, decidere di farli andare in pensione". La Madia, incalzata sulle stime di quanti sarebbero i dipendenti che hanno già maturato i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 6 mesi; 41 anni e 6 mesi per le donne) precisa che "i numeri sono alti". "Da qui al 2018 sono 60 mila persone. Ma bisogna considerare che una parte di questi lavoratori probabilmente sceglierà autonomamente di andare in pensione.E non è detto che tutte le amministrazioni scelgano di applicare la norma. Il bacino è questo, ma non posso dare un numero preciso dei possibili ingressi".

Una norma, quella invocata dalla Madia, che in realtà è già presente nella legislazione attuale (cfr. Circolare della Funzione Pubblica 2/2012) ma poco utilizzata; che peraltro subordina la possibilità di risoluzione del rapporto di lavoro del dipendente che abbia raggiunto la massima età contributiva alla circostanza che il lavoratore non incappi nelle penalizzazioni previste dall'articolo 24, comma 10 del Dl 216/2011.

La Madia si sofferma poi sulle altre misure per favorire la cd. staffetta generazionale: "Innanzitutto c’è il divieto assoluto per chi è in pensione di lavorare per la pubblica amministrazione. Poi ci sono le regole di turn over più flessibili, ossia nessun altro paletto alle assunzioni oltre al vincolo delle risorse. L’agevolazione del part time, con la possibilità negli ultimi cinque anni di lavorare un numero di ore ridotto ma avendo la pensione piena al ritiro".

Gli over 70, puntualizza poi, devono andare in pensione poiché "bisogna uscire dalla logica secondo cui per un incarico di responsabilità serve una certa età". La Madia difende poi l'iniziativa di raccogliere i pareri dei cittadini sull'ipotesi di riforma: "Sull'esonero avevamo proposto una sorta di buonuscita per i dirigenti pari al 65% della retribuzione. Molti l'hanno criticata vedendola come un regalo di soldi senza lavorare e sul punto ci siamo presi una pausa di riflessione". Stesso discorso vale per la norma sui premi dei dirigenti legati al pil: "Ci sono state molte mail contrarie. Vedremo se rientrerà nel dibattito parlamentare".

Per quanto riguarda poi la mobilità dei dipendenti pubblici all'interno dei 50 chilometri Il ministro si è impegnato "ad attuare le famose tabelle di equiparazione di qualifiche e stipendi che erano nella legge Brunetta e non sono state mai attuate".

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- Roma, 16 giu. - "Prima ero come un appestato, adesso tutti vogliono le riforme". Matteo Renzi incassa la disponibilita' al dialogo di Lega e M5S sulle riforme, ma non infierisce: "Adesso sono tutti favorevoli a fare le riforme. Le facciamo perche' pensiamo che l'Italia abbia tutte le condizioni per farcela e questa e' la settimana in cui si decide", dice al termine di una giornata cominciata con un faccia a faccia con il Capo dello Stato e continuata all'assemblea degli industriali di Vicenza e Verona, ma con un orecchio a quanto accadeva nei palazzi della Capitale, dove i Cinque Stelle, oltre a chiedere un confronto, avanzavano le prime proposte sulla legge elettorale e il capogruppo dei senatori dem, Luigi Zanda, teneva il punto con i 14 dissidenti autosospesi dopo la sostituzione di Corradino Mineo in Affari Costituzionali. Con il Capo dello Stato, Renzi ha convenuto sull'opportunita' di un "coinvolgimento del piu' ampio arco delle forze politiche in vista della conclusione dell'iter" delle riforme al Senato. Il contatto e' stato stabilito, le proposte sono gia' sul tavolo: fra Matteo Renzi e Beppe Grillo, salve ripensamenti che avrebbero del clamoroso, non resta che fissare una data. E stando a quanto sottolineano fonti parlamentari, gia' in settimana potrebbe esserci la fumata bianca. Perche' il presidente del consiglio non ha intenzione di aspettare oltre: se c'e' la possibilita' di sbloccare l'iter della riforma elettorale e bene giocarsela fin tanto che si e' in vantaggio. E il vantaggio accumulato da Renzi fino a questo momento e' enorme, non solo in termini elettorali. Al 40 per cento conquistato alle Europee, infatti, si aggiunge la nuova propensione al dialogo registrata nei Cinque Stelle e nella Lega. Renzi, conversando con i suoi, continua a dirsi anche sicuro che Silvio Berlusconi si guardera' bene dal far saltare il tavolo rischiando di vedere Forza Italia ancora piu' isolata. Un vantaggio certificato anche dalle parole - poche - concesse oggi da Grillo che, su facebook, assicura: "Noi facciamo sul serio" e linka la pagina del blog in cui e' ospitata la lettera aperta dei gruppi parlamentari Cinque Stelle in cui si chiede l'incontro al presidente del consiglio e si aggiunge la proposta di legge ribattezzata "Democratellum". In conferenza stampa e' il rappresentante "istituzionale" dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio a spiegarne i contenuti: si tratta di un proporzionale corretto, soglia di sbarramento al 5 per cento e premio di maggioranza che scatta con il 40 per cento dei voti. Un doppia scheda elettorale consente il voto disgiunto e la possibilita' di cancellare il nome del candidato considerato "non degno". Quello che si apre, a sentire i Cinque Stelle, e' un nuovo corso dell'esperienza parlamentare del Movimento: scottati dall'acquisita legittimazione popolare di renzi e del suo governo, i Cinque Stelle hanno deciso di "essere piu' propositivi", come dice il capogruppo alla Camera Giuseppe Brescia. "Il tentativo di fare cadere il governo Renzi e' fallito", rileva Di Maio: "La vita della legislatura si configura piu' lunga e la nostra vuole essere una risposta con i fatti alle elezioni europee". .
- Vicenza, 16 giu. - Il presidente del consiglio ,Matteo Renzi, inizia il suo intervento all'assemblea degli industriali di Vicenza e Treviso raccontando la storia di Marco Belinelli, di San Giovanni in Persicheto, che in Usa ha vinto l'Nba. "Quel ragazzo - ha detto il presidente del Consiglio - ha detto una cosa bellissima: nessuno credeva in me e ora sono qui e' un sogno". "Essere piu' forti significa questo - ha aggiunto Renzi - ognuno nel suo piccolo deve fare qualcosa e le cose poi funzionano". Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parla chiaro all'assemblea degli industriali. "Non mi illudo di aver preso il 40,8 per cento per me o per il partito. So che si e' votato dicendo 'proviamo anche questo, e' l'ultima spiaggia'". "Io credo - riprende - che dobbiamo fare vedere l'Italia bella come e'. Ognuno deve fare la sua parte. Io - conclude - chiedo il vostro aiuto e vi dico in bocca al lupo". "Come si fa a essere piu' forti? Gli imprenditori veneti sono la colonna del Paese. Lo sanno tutti, lo penso ma non lo ripeto". Poi Renzi torna sul decreto sblocca Italia di fronte ai tremila imprenditori veneti. "L'Italia e' stata fino ad oggi la Cenerentola d'Europa. Abbiamo sbloccato il Patto di Stabilita' per il rinnovo delle scuole e questo e' un risultato". "Nel decreto Sblocca Italia che stiamo preparando per fine luglio - annuncia - c'e' la soluzione per sbloccare infrastrutture ferme da anni", ed ha fatto riferimento a caserme, strade, vecchi edifici. Renzi: corrotti in galera e evitiamo che guardie diventino ladri = - Vicenza, 16 giu. - "Abbiamo bisogno di essere immediatamente operativi. Chiarezza nei progetti e semplicita'". Lo ribadisce il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all'assemblea degli Industriali di Vicenza e Verona a Gambellara. Renzi ha quindi ricordato che serve la "certezza della pena" per chi delinque: "Chi e' corrotto deve andare in galera - ha detto chiaramente - la moltiplicazione di chi controlla fa in modo che anche le guardie diventino ladri".
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