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Riforma Pa, stop al trattenimento in servizio. Le novità in materia di pensioni
Stop al trattenimento in servizio dal 31 ottobre 2014 oltre l'età della pensione, misura che, secondo il governo, porterà all'ingresso di 15mila giovani nelle strutture pubbliche.Kamsin Mobilità obbligatoria entro 50 chilometri per gli statali. Taglio del 10% della bolletta elettrica per le Pmi; riduzione del 50% del diritto camerale a carico delle imprese e bonus per gli investimenti in macchinari. Modulo unico per tutti i Comuni per la Scia e per il permesso di costruire. Sono questi i punti fermi del decreto legge su crescita e semplificazioni che è stato emanato ieri dal Consiglio dei ministri. Il decreto è accompagnato da un altro in materia di agricoltura e ambiente e al disegno di legge delega sulla Riforma della Pubblica Amministrazione.
Poche quindi le norme che interesseranno immediatamente le pensioni. Nel decreto si prevede infatti la rapida entrata in vigore solo dell'abrogazione del trattenimento in servizio cioè la possibilità di rimanere al lavoro anche dopo aver raggiunto l'età della pensione. Chi ha scelto questa strada dovrà lasciare il posto al massimo entro la fine di ottobre di quest'anno, secondo il provvedimento del governo. Attualmente invece la proroga può durare due anni, addirittura cinque per i magistrati che possono così lavorare fino a 75 anni; il governo però ha dovuto concedere loro piu' tempo per l'allineamento: i magistrati potranno infatti restare in servizio fino alla fine del 2015, anche se non potranno più ricorrere all'aspettativa per ricoprire incarichi da dirigente. Il decreto facilita le entrate dei più giovani, allentando gradualmente il tum over. Quest'anno il rapporto è al 20%, un'assunzione ogni cinque uscite. Salirà fino all'80% nel 2017, considerando non più il numero delle persone ma l'ammontare degli stipendi. Confermata la mobilità obbligatoria entro i 50 chilometri. I criteri dovranno essere stabiliti entro 2 mesi con i sindacati, altrimenti provvederà il governo. Ci sarà poi piu' spazio al demansionamento per gli addetti pubblici in caso di necessità.
Delusione per coloro che si attendevano una rapida modifica dell'età pensionabile. Almeno nell'immediato non cambierà nulla. Una misura in tal senso tuttavia potrebbe essere contenuta nel disegno di legge delega, con tempi quindi molto piu' lunghi per la sua approvazione o nel disegno di legge in materia pensionistica che sarà in discussione il prossimo 23 Giugno alla Camera (Disegno di legge Ac 224). Bocciata l'idea dei veri e propri prepensionamenti fonti vicine all'esecutivo rilanciano la volontà di consentire l'uscita anticipata dal lavoro ma a patto di accettare un assegno calcolato con il sistema contributivo. Rispetto ai 66 anni e tre mesi attuali sarebbe possibile lasciare a 57 anni con 35 di contributi ma con un assegno piu' basso. Una possibilità che interesserebbe uomini e donne estendendo di fatto sino al 2018 una regola, l'opzione donna, che oggi riguarda solo le lavoratrici. Si introdurrebbe così un elemento di flessibilità generale nella riforma del 2011.
Ulteriori conferme in tal senso potranno però arrivare solo quando all'inizio della settimana prosssima sarà disponibile il testo della disegno di legge delega che attualmente è ancora in fase di predisposizione dal Cdm.
Nel disegno di legge delega c'è inoltre la possibilità di scegliere il part time negli ultimi cinque anni di lavoro: orario e stipendio dimezzati ma con la garanzia di avere la stessa pensione di chi continua a lavorare a tempo pieno fino a fine della carriera.
Zedde
Renzi: 40,8% segno di speranza Europa, lavoro e scuola le sfide
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Varata la riforma della Pa: 15mila posti per i giovani. Piu' controlli sugli appalti
Tasi 2014, appuntamento doppio nei Comuni puntuali
La tempistica degli adempimenti per Imu e Tasi (nei Comuni puntuali) sarà la stessa. I contribuenti dovranno recarsi alla cassa entro il 16 Giugno, in quanto la legge dispone che i soggetti passivi effettuano Kamsin il versamento dell'Imposta dovuta al Comune per l'anno in corso, in due rate di pari importo la prima il 16 Giugno e la seconda il 16 Dicembre, fatta salva la possibilità di versamento dell'importo dovuto per l'anno in un'unica soluzione entro il 16 giugno. Il doppio appuntamento Imu- Tasi riguarderà pertanto solo quei Comuni (poco piu' di 2mila), che hanno inviato al Mef le delibere entro lo scorso 23 maggio.
Il Ministero, nelle FAQ pubblicate lo scorso 4 Giugno, ha dato alcune indicazioni riguardo al rapporto tra Imu e Tasi dato che le due Imposte, sono talvolta strettamente legate. La disciplina Imu prevede che l'Imposta è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota ed ai mesi dell'anno nei quali si è protratto il possesso, considerando per intero il mese in cui il possesso si è protratto per almeno 15 giorni (articolo 9, comma 2 Dlgs. n. 23/2011). Normativa che tuttavia non è stata richiamata nella Tasi portando dunque diverse incertezze per i contribuenti. In materia il Mef ha indicato che per il periodo di possesso (nel silenzio della norma), si possono applicare le regole già previste per l'Imu e quindi conteggiare per intero il mese nel quale il possesso o la detenzione si sono protratti per almeno 15 giorni.
Per quanto riguarda i comproprietari, il Ministero affronta anche il problema delle modalità di calcolo del Tributo, alla luce della norma che stabilisce che i possessori sono coobbligati in solido al pagamento della Tasi, a prescindere quindi dalla quota di possesso. Secondo le Faq del Mef nel caso di un Fabbricato posseduto da due soggetti con percentuali di proprietà diversa (primo comproprietario al 70% e secondo comproprietario al 30%) in cui solo il secondo abbia adibito l'immobile ad abitazione principale, se il Comune ha deliberato un'aliquota del 3 per mille per l'abitazione principale e dello zero per mille per gli altri Immobili, il comproprietario al 30% userà l'aliquota del 3 per mille e la detrazione prevista dal Comune mentre l'altro comproprietario non verserà nulla; fermo restando che entrambi i soggetti sono coobbligati e ciò consente al Comune di rivolgersi indifferentemente all'uno all'altro soggetto per la riscossione dell'intero Tributo.
Il Ministero dell'Economia, ha dato anche altre precisazioni in materia di rapporto tra Imu e Tasi soprattutto per quanto riguarda le Aree Fabbricabili. Il Mef precisa che la nozione di Area Fabbricabile è la stessa per entrambe le imposte e cioè è l'area indicata dallo strumento urbanistico generale (Prg), anche solo adottato dal Comune, indipendentemente dalle concrete possibilità edificatorie del suolo.
Secondo il Ministero il fatto che la disciplina della Tasi richiami le definizioni in materia di Imu, comporta che anche nel nuovo Tributo Comunale trovi applicazione la finzione giuridica dell'articolo 2 - lettera b -Dlgs 504/1992. Per cui le Aree Edificabili possedute e condotte da soggetti Iap (imprenditori agricoli professionali) e da coltivatori diretti si considerano ai fini Imu come Terreni Agricoli: in tali casi la Tasi non sarà versata, poiché i Terreni Agricoli sono esclusi da tale imposta. Inoltre come ribadito dalle Finanze nella circolare n. 3/2012 in materia di Imu, secondo l'interpretazione della Corte di Cassazione l'agevolazione trova applicazione anche se un solo comproprietario possiede i requisiti di legge. In tal caso il suolo sarà considerato Terreno Agricolo nei riguardi della totalità dei comproprietari, anche se non soggetti Iap o Coltivatori Diretti.
Altro...
Pensione anticipata, amianto ed invalidi sono soggetti alla penalizzazione
Per prestazione effettiva di lavoro si intendono l’insieme di tutti i periodi effettivamente lavorati, includendo nel concetto solo gli istituti esplicitamente citati nell'articolo 6,comma 2-quater del Dl 216/2011. Kamsin A questi debbono peraltro essere aggiunte le ferie, in quanto istituto a fruizione obbligatoria per il lavoratore che rappresenta pertanto un’eccezione rispetto al principio generale.
E' quanto ha precisato il messaggio Inps 5280/2014 pubblicato ieri sul sito internet dell'istituto di previdenza; il documento ha in pratica avvalorato l'interpretazione restrittiva circa i periodi di contribuzioni utili ad escludere l'applicazione della penalizzazione prevista dall'articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011. La norma ha "sterilizzato" in via temporanea sino al 31 Dicembre 2017 la decurtazione in favore di coloro che accedono alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età a condizione però che tutta la contribuzione derivasse da prestazione effettiva di lavoro per l'appunto.
L'Inps che richiama le precisazioni fornite dal Ministero del Lavoro e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ricorda che rimangono esclusi dal concetto giuridico di prestazione effettiva utilizzato dalla norma in esame i periodi che si collocano al di fuori del rapporto di lavoro (in quanto la disposizione fa espresso riferimento ai periodi di astensione, la quale presuppone l’esistenza del rapporto lavorativo), nonché i periodi di anzianità maturati in virtù di norme speciali che accordano particolari benefici. "Sembrano comunque esclusi – sempre dal concetto giuridico di prestazione effettiva di lavoro - tutti quei periodi inerenti la fruizione di istituti facoltativi per il dipendente non espressamente menzionati (come il congedo per matrimonio, il congedo per cure termali, l’astensione dal lavoro per giorni di sciopero, ecc.), che comunque risultano valevoli per il calcolo dell’anzianità contributiva ai fini del raggiungimento dei requisiti per il conseguimento del diritto a pensione”.
Esclusi quindi dal beneficio inoltre i periodi di anzianità maturati in virtù di norme speciali che accordano particolari benefici in favore dei lavoratori invalidi e soggetti esposti all'amianto. Ne consegue che le maggiorazioni dell’anzianità contributiva prevista a favore delle vittime del terrorismo e loro familiari anche superstiti, ai lavoratori non vedenti, ai lavoratori riconosciuti invalidi superiore al 74%, ai lavoratori esposti all’amianto ecc., avranno l’applicazione della decurtazione sulla pensione anticipata.
Riforma Pa, Renzi abroga il trattenimento in servizio
Il Consiglio dei ministri ha dato oggi il disco verde al disegno di legge delega per la riforma della Pubblica amministrazione. {div class:article-banner-left}{/div} Il Consiglio dei ministri ha anche varato con un decreto legge le nomine dell'Autorità anticorruzione e anche tre decreti legge, uno legato all'ambiente, uno all'agricoltura e un terzo relativo alle misure per la competitività, scuola e la semplificazione. Mentre slitta a fine giugno la riforma del Welfare e della Giustizia.
In attesa di conoscere le misure contenute nel provvedimento il Premier ha confermato che il Ddl contiene 44 punti. "E' un Ddl delega buono" ha dichiarato il premier. "Ci sono norme su ricambio generazionale, che permettono di creare 15 mila posti con la modifica dell'istituto del trattenimento in servizio», ha aggiunto Renzi. Tra i provvedimenti, gli avvocati dello Stato vedranno ridotti i propri compensi con un calo dal 75% al 10% del premio per le liti. Sono stati eliminati anche i diritti di rogito dei segretari comunali. Poi, taglio del 10 per cento sulle bollette per le piccole e medie imprese e risparmio fiscale per le pmi di due miliardi di euro.
Cambiano poi le modalità di trasferimento nella P.A. «Ora, anche senza nulla osta dell'amministrazione che ti deve cedere, se tu vuoi andare in un'amministrazione che ha una carenza d'organico maggiore, puoi andare lo stesso», ha sottolineato il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia. Il tutto mentre la mobilità diventa obbligatoria entro i 50 chilometri. Precisazioni sono poi arrivate sui 15 mila posti di lavoro promessi da Renzi. La strada scelta infatti è quella di cancellare «la norma che consente di rimanere oltre l'età della pensione». «Non sono prepensionamenti - ha sottolineato il ministro per la P.A. - sono post pensionamenti. Diciamo: se arrivi all'età della pensione, vai in pensione. E se sei in pensione non puoi lavorare per la P.A.».
Il premier non ha invece parlato circa la possibile estensione dell'opzione donna, ipotesi circolata nella bozze al testo di riforma nella giornata odierna. Sul punto si attende di conoscere il testo del disegno di legge delega, domani. Probabile però che le norme in questione vengano trasferite nel provvedimento sugli esodati che sarà discusso dal prossimo 23 Giugno alla Camera dei Deputati.
Renzi, io non vivacchio Le riforme non si bloccano
Governo: Genovese a Consob, Alleva a Istat
Governo ridisegna la Pa A Cantone i poteri sugli appalti
- Roma, 13 giu. - Il consiglio dei ministri ha varato le nomine dell'Autorita' anticorruzione. "Noi nel dl prevediamo che all'Anac (Autorita' nazionale anti corruzione) siano attribuiti non solo i poteri esistenti, ma anche a quelli assegnati attualmente all'autorita' di vigilanza sui servizi pubblici" ha spiegato Renzi. "Funziona cosi': se si ha la notizia o la valutazione di restrizione della liberta' personale, in caso di vicenda oscura, l'Anac puo' segnalarla e puo' disporre un commissariamento ad hoc non dell'azienda ma di quella parte dell'azienda che svolge il lavoro contestato, nominando uno o piu' commissari ad hoc e redigendo una contabilita' separata".
Sul provvedimento che gli attribuisce poteri sugli appalti il presidente dell'Autorita' anticorruzione, Raffaele Cantone, a Napoli per un convegno, non ha voluto fare commenti. "Siccome le anticipazioni non coincidono, attendiamo le norme specifiche - ha dichiarato - io non penso di essere candidato ad alcuna missione. Credo che sia molto semplice rivendicare 'mani pulite' tenendole in tasca. In certe occasioni si deve dare un contributo, facendo presente che nessuno puo' fare miracoli. Nessuno deve pensare che c'e' qualcuno in grado di risolvere il problema della corruzione, meno che mai io".
Il consiglio dei ministri di questa sera ha varato anche il ddl delega per la Pubblica amministrazione", e ha approvato il dpcm che sblocca i fondi per la scuola. Norme sul "ricambio generazionale" e "l'obiettivo di 15mila posti nella Pubblica amministrazione con la modifica dell'istituto di trattenimento in servizio". E' quanto contiene il dl approvato in Consiglio dei ministri, secondo quanto riferito dal premier Matteo Renzi nella conferenza stampa in corso a palazzo Chigi. Il "grosso delle misure" - ha riferito il premier - e' nel ddl. Quindi ha elencato altre misure, dall'eliminazione dei diritti di rogito dei segretari comunali a norme sul Formez, e sulle autorita', sull'incompatibilita' dei magistrati, sulla riduzione del 50% del diritto camerale. In particolare sui magistrati - ha precisato Renzi - si e' provveduto a un regime di transizione perche' gli organi direttivi di tribunali non siano "azzerati dalla sera alla mattina". Ed ancora - ha elencato Renzi - il processo amministrativo telematico.