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- Roma, 30 mag. - In Forza Italia continuano le fibrillazioni interne dopo il magro risultato delle europee. Una discussione amplificata dalla apertura per una riunificazione del centrodestra lanciata dal leader di Ncd Angelino Alfano. Il tema resta quello del rilancio della riunificazione dell'area politica anche attraverso il ricorso alle primarie.

Oggi è andata in scena il botta e risposta tra Berlusconi e Fitto, quest'ultimo ha ottenuto un ottimo risultato alle europee e negli ultimi giorni piu' degli altri ha chiesto di ricvorrere alle primarie per la guida di Forza Italia.

"Chiedo a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire cosi' all'immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno". Lo afferma in una nota Silvio Berlusconi. "Forza Italia e', fin dalla sua fondazione, venti anni fa, un movimento politico aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al suo interno e le diverse esperienze che lo hanno reso grande", premette Berlusconi, "In tale direzione ho sempre orientato la mia attivita' di Presidente e Fondatore, con l'equilibrio, la capacita' di sintesi e il rispetto di tutti che mi sono sempre stati riconosciuti".

Gia' prima delle elezioni, su mio preciso stimolo, abbiamo avviato un cammino di rinnovamento importante e articolato, che sono certo dara' presto i suoi frutti", aggiumge, "Nei prossimi giorni, come gia' stabilito, ci confronteremo all'interno del nostro Ufficio di Presidenza per fare un primo bilancio e stabilire nel merito e nel metodo le nostre prossime iniziative, consapevoli che l'esito delle elezioni del 25 maggio ci obbliga ad un cambio di passo e di visione politica che non puo' certo ridursi ad un confronto, pur legittimo, su organigrammi e metodi di selezione". "Chiedo quindi a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire cosi' all'immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno", conclude.

A rispondere e' Raffaele Fitto in una lettera aperta a Silvio Berlusconi: "Carissimo Presidente" "raccolgo l'appello che hai rivolto a tutti, e dunque preannuncio che al prossimo Ufficio di presidenza lavoreremo per una proposta articolata di rilancio sia sul terreno dei contenuti sia su quello organizzativo". "E sono sicuro che sara' una discussione ricca, positiva e costruttiva, che probabilmente sarebbe anche utile trasmettere in diretta audiovideo, dando modo a tutti di seguire, senza filtri il nostro comune ragionamento", aggiunge.

"Consentimi di ribadirti pubblicamente ciò che ho gia' avuto modo di dirti a quatt'occhi, con l'affetto e la sincerita' di sempre. Quello che fa male al nostro movimento non e' certamente il libero dibattito di idee, condotto da chi come me lo fa lealmente, ma la piccola dose quotidiana di falsita' e veleni che alcuni mettono in circolo da troppo tempo. In un grande movimento, come noi siamo, chi discute in modo limpido (senza retroscena, senza sottintesi, senza doppie verita') e lo fa forte di una coerenza nota, dovrebbe essere una risorsa e non un problema".

"Ho l'orgoglio di conoscere un Berlusconi che si è sempre fatto forte delle idee innovative, e ha sempre alzato l'asticella del cambiamento, spiazzando tutti".

Il provvedimento integra il Dm 76353/2013 ed autorizza l'Inps ad erogare le mensilità residue relative all'anno 2014 che erano rimaste scoperte dal precedente provvedimento.

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Sulla Gazzetta Ufficiale di ieri è stato finalmente pubblicato il Decreto del Ministero del Lavoro n. 79413 che autorizza l’INPS ad erogare il prolungamento di tutela del reddito in favore dei lavoratori esodati che, una volta esaurito il periodo di permanenza nel Fondo di Solidarietà, non hanno potuto accedere alla pensione per effetto della “Manovra Tremonti” (legge 122/2010). Come noto tale manovra (e successive modifiche) aveva esteso il periodo di attesa tra la maturazione del diritto alla pensione e la sua effettiva erogazione.

In riferimento alle nuove decorrenze delle pensioni, sia di vecchiaia sia di anzianità, la riforma prevista dalla legge 122/2010 contemplava la possibilità di non applicare la nuova finestra mobile (lasciando quindi sopravvivere le vecchie quattro finestre) ai seguenti lavoratori, nel limite di un contingente di 10 mila soggetti:

a) collocati in mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 30 aprile 2010 e che maturassero i requisiti di pensione entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità;

b) collocati in mobilità lunga per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 30 aprile 2010;

c) che al 31 maggio 2010 (entrata in vigore del dl n. 78/2010) erano titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore.

Per questi lavoratori, i quali avessero maturato i requisiti per la pensione dal 1° gennaio 2011 ed entro il periodo di fruizione delle prestazioni a tutela del reddito, la riforma della legge 122/2010 delegava a un apposito decreto (lavoro ed economia) di disporre norme in deroga, e in via alternativa alla non applicazione della finestra mobile, la concessione del prolungamento delle prestazioni stesse a tutela del reddito già in fruizione, per il tempo necessario a raggiungere la decorrenza della pensione sulla base della nuova finestra mobile, nel limite comunque di una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data riferita alle finestre previgenti e la data di decorrenza della pensione sulla base della finestra mobile.

La proroga - Il Dm 79413/2014 va ad integrare il precedente provvedimento (Dm 76353/2013) con il quale era stata concessa la proroga del sostegno al reddito ai lavoratori che avessero avuto la decorrenza del trattamento pensionistico, calcolato con le regole antecedenti alla Riforma del 2010, nell'anno 2013. Tale provvedimento aveva tuttavia limitato l'erogazione della tutela solo sino al 31.12.2013.

Con il decreto apparso ieri in Gazzetta l'Inps viene autorizzato a coprire le mensilità residue che "debordano" nell'anno 2014: "il prolungamento del sostegno al reddito e’ concesso limitatamente alle mensilità residue nell’anno 2014 e relative al prolungamento degli interventi di sostegno al reddito autorizzati con decreto interministeriale n. 76353 del 16 ottobre 2013".

L’Inps è stato pertanto autorizzato ad erogare, nel limite di spesa di euro 11.879.108,00, il prolungamento dell’intervento di tutela del reddito in favore dei lavoratori esodati rientranti nel decreto che abbiano presentato domanda per il pensionamento sulla base delle disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima dell’entrata in vigore del citato Dl 78/2010.

Il testo del Dm 79413/2014

Il Governo si muove sulla Riforma della Pubblica Amministrazione. «Ci siamo» ha detto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo aver ricevuto dal Ministro Marianna Madia, il rapporto sulle 34.674 e-mail inviate dai cittadini che hanno partecipato alla consultazione pubblica. I provvedimenti ufficiali si conosceranno nel Consiglio dei Ministri del 13 Giugno.

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Il Premier Matteo Renzi sta pensando di anticipare un piccolo pezzo della Riforma con un emendamento al Decreto Legge sul bonus da 80 euro, già all’esame del Senato.

Qui potrebbe vedere la luce l’accorpamento di Aci e Motorizzazione, assegnando proprio alla Motorizzazione la gestione del Pra (Pubblico Registro Automobilistico), oggi diviso a metà con l’Automobil Club.  Un'altra misura che potrebbe essere approvata d'urgenza, riguarda la creazione di una Scuola unica della Pubblica Amministrazione che unirebbe le cinque esistenti oggi, con l’istituzione di una banca data unica per le Società partecipate degli Enti locali e il controllo affidato al Ministero dell’Economia. I tre emendamenti dovrebbero essere presentati nei prossimi giorni nelle Commissioni Tesoro e Finanze del Senato che stanno lavorando al Decreto Irpef, provvedimento che tuttavia ha subito uno slittamento per via dei contrasti emersi tra Governo e maggioranza sulle modifiche da apportare.

In particolare, pare in bilico l'estensione del bonus da 80 euro ai nuclei mono-reddito con più figli (almeno 3), che rischia di non entrare nel provvedimento.

L'Inps riconoscerà il bonus di 80 euro a tutti i soggetti a cui eroga direttamente l'Aspi (la mini Aspi e l'indennità di mobilità), mentre se il trattamento previdenziale è anticipato dal datore di lavoro, sarà quest'ultimo a riconoscere il credito agli aventi diritto.

A precisarlo, la Circolare Inps n. 67/204, con la quale l'Istituto chiarisce i criteri con cui chi percepisce trattamenti previdenziali potrà fruire del bonus previsto dal Dl 66/2014.

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Riguardo la determinazione degli importi, l'Inps ha chiarito che saranno calcolati in base ai dati in suo possesso relativi ai redditi dei lavoratori, ovvero desunti dal casellario delle pensioni. Potranno fruire sul bonus, a condizione che sussistano i requisiti reddituali, anche coloro che beneficiano della prestazione di esodo prevista dalla Legge di Riforma del Mercato del Lavoro n. 92/12 per facilitare l'uscita dall'Azienda dei lavoratori anziani.

Sono invece escluse dal beneficio tutte le prestazioni a sostegno del reddito soggette a tassazione separata come per esempio: l'una tantum co.co.pro - i pagamenti anticipati delle indennità in unica soluzione (Aspi, mini Aspi e mobilità) - l'indennità di maternità per lavoratrici autonome - i trattamenti di malattia e maternità a favore degli iscritti alla gestione separata, in qualità di liberi professionisti e titolari di partite Iva.

L'Inps ha ricordato che i trattamenti di famiglia e per l'assegno di maternità e per il nucleo familiare concesso dai Comuni non potranno beneficiare del bonus.

''Appena la legge delega sul lavoro sarà approvata faremo i decreti attuativi''. Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell'assemblea di Confindustria.

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Quanto alle aperture del presidente di Viale dell'Astronomia, Giorgio Squinzi, sul contratto a tempo indeterminato il ministro ha detto che va reso competitivo ''abbassando i costi specialmente in entrata, perché se vogliamo che diverse forme di contratto, in maniera equilibrata, svolgano la propria funzione, debbono essere comparabili e utilizzabili per la logica organizzativa delle imprese e quindi - ha continuato - un buon contratto a termine venga affiancato ad un buon contratto a tempo indeterminato che diventa competitivo perchè nella fase di avviamento è meno costoso''.

''Noi pensiamo che serva una riforma dei contratti, una radicale semplificazione e che nella delega sta scritto quello che pensa il governo. Questo è quello che abbiamo detto e che faremo'', ha affermato poi Poletti, aggiungendo: "Siamo nella convinzione tutti che i problemi sono molto difficili ma le condizioni per rilanciare il nostro Paese ci sono. Oggi tutti i soggetti in campo devono giocare la loro partita, il governo con le riforme, perchè è il momento di farle sia in Europa che in Italia, e gli imprenditori per la loro parte. A me pare ci siano le condizioni e la convinzione di un cambio di passo -ha concluso Poletti- altrimenti c'è la stasi o una ripresa talmente lenta da non creare lavoro e questo è il grande problema che abbiamo davanti''.

Jobs Act - Damiano: non sia toccato l'articolo 18
Sul disegno di legge delega per la Riforma del Mercato del Lavoro torna anche Cesare Damiano: "condivido il fatto che la Delega, attualmente in discussione al Senato, rivesta una importanza fondamentale perché completa l’intervento sul lavoro recentemente definito dal Decreto Poletti. Il contratto di Inserimento a tempo indeterminato dovrà essere fortemente incoraggiato attraverso sconti fiscali robusti e mirati alle imprese. Il periodo di prova iniziale dovrà avere come obiettivo la stabilizzazione, soprattutto per i giovani. Se il centrodestra intende utilizzare la Delega per cancellare l’Articolo 18, noi ci opporremo. Le soluzioni della legge Fornero definite “pasticciate e incerte” sono il frutto di un duro compromesso avvenuto già nella scorsa legislatura.

Se qualcuno intende superare quella soluzione, anche  noi avanziamo una proposta: torniamo alla situazione ante-Fornero che prevedeva semplicemente il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento senza giusta causa. Non vorremmo che,  come è stato fatto dal centrodestra sul Decreto lavoro, anche la Delega diventasse un’occasione di campagna elettorale  fuori tempo e di basso profilo. Del resto, come testimoniano i recenti risultati delle europee, il tentativo di spacciare il Decreto lavoro come una propria vittoria non ha portato fortuna al centrodestra. Tutti sanno che gli imprenditori non ritengono l’Articolo 18 un argomento degno di particolare attenzione: altre  sono le priorità, a partire da una  drastica riduzione del costo del lavoro".

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