Tenuti a questo adempimento sono i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui all'articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 Maggio 1999 (lavoratori adibiti a lavori svolti in galleria, cava o miniera; lavori ad alte temperature; lavori in cassoni ad aria compressa; le attività per l’ asportazione dell’ amianto; le attività di lavorazione del vetro cavo; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti); i lavoratori addetti alla linea di catena, i notturni e gli addetti conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Che raggiungono la quota 97,6 (con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 36 di contributi oppure 62 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi). La domanda di accertamento di aver svolto attività usurante o notturna non è da confondere con la domanda di pensione che dovrà essere presentata solo una volta che il lavoratore avrà ricevuto comunicazione dall'Inps di poter accedere ai benefici previsti dalla normativa in parola. Considerando che sul punto si attende, comunque, l'adozione di un decreto del ministero del lavoro (art. 1, co. 208 della legge 232/2016) che dovrebbe apportare alcune semplificazione circa la documentazione da presentare per conseguire i suddetti benefici i tempi a disposizione appaiono abbastanza ristretti.
Le novità nel 2017. A partire da quest'anno i lavoratori notturni o addetti alle mansioni sopra descritte perderanno il meccanismo delle finestre mobili annuali (12 o 18 mesi a seconda dei casi), potranno cioè andare in pensione il primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei suddetti requisiti con un anticipo quindi di 12 o 18 mesi rispetto alla normativa attuale. Beneficio che si abbina con il blocco degli adeguamenti della speranza di vita sino al 31 dicembre 2026. A partire da quest'anno sarà, inoltre, sufficiente aver svolto una o più attività lavorative usuranti, sia per un periodo di tempo ameno pari a sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa, senza il vincolo di impiego in attività usurante nell’anno di raggiungimento del requisito, sia avendo effettuato l’attività particolarmente usurante per un numero di anni almeno pari alla metà dell’intera vita lavorativa. L'accertamento dello svolgimento di attività usurante o notturna consentirà anche, se più favorevole rispetto alla disciplina delle quote, di uscire con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica se il lavoratore ha svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età.
Approfondimenti: Quando vanno in pensione i lavoratori addetti a mansioni usuranti o notturne