Il sottosegretario ha ribadito che il Ministero del Lavoro ha allo studio una revisione complessiva del sistema pensionistico pubblico e come già nella Legge di bilancio per l'anno 2020 sono contenute diverse misure in tal senso. "Penso tra tutte alla istituzione delle due Commissioni di lavoro l'una incaricata di studiare la gravosità delle occupazioni con il compito specifico di acquisire elementi conoscitivi a supporto delle valutazioni delle politiche statali in materia previdenziale, l'altra dedicata alla classificazione e comparazione, anche a livello europeo, della spesa pubblica nazionale per finalità previdenziali e assistenziali. Nelle commissioni hanno trovato posto, come è noto, le parti sociali, in primis i sindacati, nonché gli esperti del settore appartenenti a tutte le Istituzioni dello Stato competenti sulla materia. Le due Commissioni sono in fase avanzata di composizione e prestissimo inizieranno i lavori con un calendario che il Ministero che rappresento scandirà a ritmi serrati con richiesta di riscontri sistematici sul progress delle attività" ha detto il Sottosegretario.
Contestualmente da gennaio sono stati avviati tavoli di consultazione con le parti sociali per la revisione del sistema pensionistico italiano al fine di ascoltare con impegno le istanze di tutti per mettere in atto riforme meditate e strutturate. Gli incontri finora svolti dai tavoli hanno evidenziato l'urgenza di rimettersi a lavoro su temi quali la pensione di garanzia per i giovani, la rivalutazione delle pensioni in essere e la flessibilità in uscita. Il prossimo incontro fissato per il 19 febbraio avrà ad oggetto la previdenza complementare. L'obiettivo primario è sicuramente quello di mettere in atto una riforma strutturale e definitiva, individuando, al contempo, un metodo condiviso che tenga conto di un'analisi dettagliata dei dati e che non tralasci i molteplici aspetti da vagliare al fine di mettere in campo uno strumento che possa avere un orizzonte quantomeno decennale e quindi strutturale. Tanto premesso va mantenuto fermo come detto che la misura cosiddetta «quota 100» non sarà rivisitata fino al termine della sperimentazione" ha concluso il rappresentante governativo.