Riforma Pensioni, Conte conferma il taglio delle pensioni d'oro e dei vitalizi

Dario Giusberti Martedì, 05 Giugno 2018
Lo ha detto il Presidente del Consiglio dei Ministri in Senato durante la richiesta del voto di fiducia. Nel mirino del Governo gli assegni d'oro non giustificati dai contributi versati e i vitalizi degli ex parlamentari.
Stop ai vitalizi dei politici e alle pensioni d'oro e introduzione di misure sociali per garantire una maggiore equità, con al primo posto il reddito e la pensione di cittadinanza. La relazione programmatica del nuovo Governo guidato da Giuseppe Conte in Senato oggi per raccogliere il voto di fiducia mette in ordine i punti salienti, i binari dell'azione dei prossimi lustri.

Anche se il documento è stato deludente sul fronte di come superare la Legge Fornero (sulla quale evidentemente è prevalsa la cautela in attesa di un supplemento di istruttoria) ai primi posti dell'azione del nuovo Governo ci sarà la lotta ai privilegi della politica e agli sprechi. "Occorre operare un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali, introducendo anche per essi il sistema previdenziale dei normali pensionati" ha detto Conte in Senato raccogliendo gli applausi dei senatori Leghisti e Pentastellati.

Stop alle pensioni d'oro

Il neo Premier si è scagliato poi sulle pensioni d'oro non giustificate dai contributi versati confermando la volontà politica, già contenuta nel programma di Governo di M5S e Lega, di procedere ad un taglio. "Le cosiddette pensioni d'oro sono un altro esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili, nella parte non coperta dai contributi versati" ha detto Conte. "Se i comuni cittadini affrontano quotidianamente mille difficoltà e umiliazioni perché non hanno un lavoro, hanno una pensione al di sotto della soglia della dignità, lavorano guadagnando un salario irrisorio, non è tollerabile che la classe politica non ne tragga le dovute conseguenze in ordine al proprio trattamento economico. È una questione che deve interessare tutti, perché, diversamente, si rompe il patto di fiducia dei cittadini nei confronti delle proprie istituzioni" ha concluso Conte.

Conte: Faremo reddito e pensione di cittadinanza
Il Premier ha poi ribadito che il timone dell'esecutivo sarà incentrato sulla tutela dei diritti sociali dei meno abbienti.  "L'obiettivo del Governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socioeconomico" confermando la volontà di introdurre il reddito di cittadinanza. I tempi di erogazione , tuttavia, non saranno immediati in quanto prima dovranno essere rafforzati i centri per l'impiego. "Il beneficio verrà commisurato alla composizione del nucleo familiare e sarà condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo. Ci proponiamo, in una prima fase, di rafforzare i centri per l'impiego in modo da sollecitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili. Nella seconda fase verrà poi erogato il sostegno economico vero e proprio" ha detto Conte.  "Ci premureremo di intervenire anche a favore dei pensionati che non hanno un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso, introducendo una pensione di cittadinanza" ha concluso Conte.



Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati