Riforma Pensioni, I sindacati chiedono la quota 100

Eleonora Accorsi Mercoledì, 15 Luglio 2015
La proposta piace alla parte sindacale e al sindacato dei pensionati. Bocciata invece l'ipotesi di un ricalcolo contributivo dell'assegno.
I sindacati sarebbero favorevoli al progetto sulla quota 100, senza penalità, con l'abbinamento di un'uscita a 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica, per i lavoratori precoci. Oltre ad una rapida approvazione di una nuova misura che risolva in modo definitivo il problema degli esodati ed un incremento del potere d'acquisto delle prestazioni piu' basse. Lo scrive in una nota Vera Lamonica, segretaria Confederale Cgil, dopo la manifestazione di ieri in Piazza a Roma in cui i sindacati hanno manifestato contro il decreto sulla rivalutazione delle pensioni. “Serve flessibilità, partendo almeno dai 62 anni, che però non comporti ulteriori penalizzazioni ed è attorno a questi punti che si dovrà svolgere il confronto con il Governo nei prossimi giorni. Ci sono in Parlamento alcune proposte, quelle sulla cd. quota 100, che sono positive e vanno in questo senso".

Un secco no arriva invece all'ipotesi di flessibilità pensata da Boeri che intende concedere un anticipo dell'assegno al prezzo di un passaggio al sistema di calcolo contributivo. "I dettagli della proposta non li conosciamo ma il Piano Boeri va rispedito al mittente perchè esporrebbe gli assegni ad un taglio secco del 30%. E questo è inaccettabile per persone che hanno lavorato oltre 35 anni." Sullo stesso tono anche Carla Cantone dello Spi Cgil che ricorda come "non spetta all'Inps discutere di riforma delle pensioni, ma al governo, Boeri deve far funzionare la struttura e far fare i versamenti di contributi, a partire dallo Stato, che non li paga" ha detto la sindacalista nel corso della manifestazione che si è tenuta al Pantheon. "Il Governo - ricorda la Cantone - dovra’ formulare quanto prima la sua proposta sulle correzioni da apportare al sistema pensionistico, se la si vuole discutere e inserire nella Legge di Stabilita". Gamsin "Accanto a queste misure è necessario dare una boccata d'ossigeno agli assegni piu' bassi e a quelli duramente colpiti dall'inflazione e della mancata indicizzazione delle pensioni - ricordano dal sindacato - Il decreto sulle pensioni è in realtà un bluff perchè interessa una piccola fascia di pensionati e restituisce loro cifre al di sotto di quanto ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 70/2015. Questo risarcimento, per quanto non potrà risolvere il grande problema della sempre più drastica riduzione del potere d’acquisto delle pensioni. “Basti pensare che la pensione media è di poco superiore agli 800 euro e quindi la stragrande maggioranza dei pensionati e delle pensionate non sarà coinvolta in questa piccola restituzione. È questo il vero nodo su cui intervenire: serve un sistema previdenziale più equo, occorre intervenire su pensioni d’oro e vitalizi per dare respiro alle pensioni più basse".

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