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Renzi a Ferrara: uova e fischi Lui replica rispettate le idee
- Ferrara, 3 ott. - Un gruppo di manifestanti ha accolto con fischi, urla e cartelli di protesta il premier Matteo Renzi. I manifestanti, in mezzo alla folla che gremisce piazza Municipale, hanno sventolato cartelli contro il TTIP, contro l'acquisto degli F35 e le modifiche all'articolo 18.
L'Italia ha problemi di reputazione, percio' rispettiamo il 3%
All'indirizzo del premier anche grida come 'buffone' e 'bambino', mentre dal resto della piazza sono arrivati applausi. Il premier, dal palco, nel ringraziare per l'invito di Internazionale al suo festival ha parlato della necessita' di "rispettare le idee". All'arrivo del premier sul palco sono piovute anche delle uova, che fortunatamente non hanno colpito Renzi, ma hanno invece schizzato uno dei giornalisti stranieri che lo intervistano.
Ue: Renzi, Italia ha problemi reputazione, quindi rispettiamo 3%
Stamina: affondo della Lorenzin, E' come andare dal mago
- Roma, 3 ott. - Il ricorso alle "cure alternative che non sono riconosciute dal sistema scientifico nazionale e internazionale - ha - la stessa valenza di chi fa le telefonate ai maghi per farsi curare. Ma i maghi non sono ne' legittimati ne' sovvenzionati dallo Stato". Lo ha chiarito il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo ai giornalisti sulla bocciatura del metodo Stamina da parte del secondo comitato scientifico e sul ricorso a cure alternative non riconosciute.
Aifa: dopo il caso Stamina basta ingerenze da chi non fa ricerca
Quanto alle famiglie di malati rari che speravano nell'avvio della sperimentazione clinica sul metodo Stamina, Lorenzin ha ammesso che "questa e' la parte piu' triste della vicenda, perche' ci sono tante famiglie disperate che si sono aggrappate a questa speranza. Io - ha tenuto a chiarire - ho intenzione di mantenere la mia parola: cioe' destinare i 3 milioni di euro che erano stati stanziati alla sperimentazione sulle malattie rare. E poi, attraverso una maggiore cooperazione tra il ministero della Salute e le strutture regionali che si occupano anche dell'aspetto territoriale dell'assistenza, dobbiamo stare vicini alle famiglie che vivono il dramma di avere una malattia rara. Perche' - ha ricordato - tutti questi casi sono casi di grande solitudine. E dove non possono arrivare la tecnica e la scienza - ha concluso il ministro - puo' arrivare l'umanita".
Italia ha problemi reputazione Renzi, percio' rispettiamo il 3%
Pd: D'attorre, crollo tessere impone revisione seria a partito
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Pd: Guerini, nessun calo iscritti A fine anno saremo 300mila
- Roma, 3 ott. - Il 'caso iscritti' innervosice il Pd "Sarebbe bello che non venissero diffusi dati a caso..." Scrive su Twitter Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, dopo un articolo di Repubblica dal titolo 'Pd senza base, solo 100.000 tessere". "Le notizie sul numero degli iscritti sui cui si sta costruendo una polemica inutile e strumentale, sono infondate: il tesseramento del Partito Democratico e' iniziato il 25 aprile del 2014, le tessere sono state distribuite a partire dal mese di giugno, e terminera' il 31 dicembre 2014". L'obiettivo, dice Guerini, e' "superare i 300mila iscritti a fine anno, veri".
"Al momento le cifre sugli iscritti che provengono dai territori - si legge nella nota del Pd - sono comunque, decisamente superiori ai dati riportati. Come e' noto la prima parte dell'anno ha visto impegnato tutto il partito, circolo per circolo, ad affrontare con tutti gli sforzi possibili la campagna elettorale per le Europee, i sindaci e le regioni al voto, dedicando la seconda parte dell'anno ad attivita' piu' ordinarie come il tesseramento. I risultati ci hanno dato ragione: il PD al 40,8% con 11.203.231 voti, primo partito in Europa sopra la CDU; tre regioni vinte (Piemonte, Abruzzo e Sardegna), e la gran parte dei comuni vinti". "Tra settembre e ottobre, si sono svolte e si svolgeranno, feste dell'Unita' e iniziative, dedicate al tesseramento, decise negli incontri tra il partito nazionale e i territori. D'altra parte e' giusto ricordare che l'iscrizione al partito rappresenta un'importante forma di finanziamento che rimane interamente a disposizione dei territori. Dalle informazioni che arrivano dai territori l'andamento del tesseramento per il 2014 procede naturalmente, e pur essendo evidente a tutti che siamo in un anno 'non congressuale' i numeri sono in linea con gli anni precedenti. Tra l'altro, i dati del 2013, sono in corso di verifica", si legge ancora nella nota del Pd.
D'attorre, serve una revisione seria del partito
"Spiace che qualcuno, basandosi su proiezioni inventate, apra una polemica inutile", commenta il vice segretario del PD e responsabile Organizzazione Lorenzo Guerini. "Detto cio' l'obiettivo e' superare i 300mila iscritti a fine anno, veri. E ci impegneremo con determinazione per raggiungere questo obiettivo. Il resto sono solo strumentalizzazioni e numeri campati in aria", conclude Guerini.
Pensioni, ecco di quanto crescerà l'età pensionabile nei prossimi anni
La Riforma Fornero ha previsto il lento e graduale innalzamento dei requisiti per l'uscita con la pensione di vecchiaia e con quella anticipata. Il prossimo adeguamento è previsto dal 2016 e sarà pari a 3 mesi.
Kamsin Il lento incremento dei requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso alla pensione è una delle regole di base della riforma Monti-Fornero del 2011. Da quest'anno la pensione anticipata, cioè il trattamento pensionistico indipendente dall'età anagrafica può essere conseguito con 41 anni 6 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini. Al fine di scoraggiare l'uscita dal mondo del lavoro con età inferiori a 62 anni è rimasto, anche dopo il recente intervento del Dl 90/2014, il taglio pari all'1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni, che salgono al 2% per ogni ulteriore anno rispetto ai 60 anni.
In via transitoria e fino al 31 dicembre 2017, il DI 216/2011 ha previsto che le decurtazioni non si applicano qualora l'anzianità contributiva considerata derivi da prestazione effettiva di lavoro includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria, per la donazione di sangue e di emocomponenti, come previsto dall'articolo 8, comma 1, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, e per i congedi parentali di maternita' e paternita' previsti dal testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 nonche' per i congedi e i permessi concessi ai sensi dell'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Tale normativa costringe pertanto, i lavoratori che non hanno la piena anzianità contributiva richiesta a ritardare il pensionamento anticipato.
In alternativa alla pensione anticipata è possibile accedere alla pensione di vecchiaia con il requisito anagrafico di 66 anni 3 mesi e almeno venti anni di contributi (15 anni per i lavoratori beneficiari della Deroga Amato del 1992).
I requisiti appena indicati sono tuttavia "mobili", in quanto destinati ad essere incrementati sulla base dei futuri adeguamenti alla stima di vita Istat.
Regole specifiche si applicano ai dipendenti del pubblico impiego, che cessano obbligatoriamente al compimento dei 65 anni (limite ordinamentale) se a tale data hanno già maturato un qualsiasi diritto a pensione. Infatti l'eventuale perfezionamento del solo requisito contributivo per la pensione anticipata successivamente ai 65 anni comporta comunque la risoluzione del rapporto di lavoro prima del compimento dell'età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.
Inoltre coloro che hanno perfezionato un diritto a pensione entro il 2011 (si pensi ad esempio con la quota "96" oppure con i vecchi 40 anni di contributi) dovranno analogamente lasciare il lavoro al compimento del 65esimo anno di età. Tali lavoratori non possono rimanere in servizio fino ai nuovi limiti neppure su opzione.
Zedde
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Riforma Pensioni, regole ingiuste per i contributori volontari prima del 2007
Una norma della Legge Fornero continua a bloccare il pensionamento dei lavoratori autorizzati ai volontari prima del 20 Luglio 2007 nonostante le coperture fossero già state individuate dalla legge 247/07. Il Comitato Contributori Volontari: "siamo una delle categorie maggiormente penalizzate dalla controriforma previdenziale Fornero".
Kamsin Il comitato Contributori Volontari torna a chiedere al Governo Renzi e alle Commissioni Parlamentari la soluzione della vicenda dei lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione prima del 20 luglio 2007.
In base all'articolo 1, comma 8 della legge 247/07 tali soggetti possono infatti cristallizzare le regole previdenziali della legge Dini che consentivano il pensionamento già con 57 anni di età (58 gli autonomi) e 35 anni di contributi, al netto della stima di vita e dell'anno di finestra mobile. Un diritto tuttavia che è stato compresso fortemente con l'approvazione della Riforma Fornero del 2011 che ha subordinato il mantenimento di tali requisiti agevolati, al rispetto di un preciso termine di decorrenza della prestazione pensionistica, alla mancanza di rioccupazione dopo il conseguimento dell'autorizzazione e, soprattutto, alla circostanza che i lavoratori in questione debbano aver almeno un contributo accreditato al 4 dicembre 2011. Paletti che in realtà non erano previsti nella legge originaria istitutiva della deroga.
“Nell'attuazione delle pregresse riforme previdenziali - si legge nel comunicato del Comitato dei Contributori Volontari - , in virtù del loro patto con lo Stato, costoro sono sempre stati ritenuti legittimati a deroga (vedasi deroghe L. 503/1992, L. 243/2004 e L.247/2007) e, in teoria, anche la manovra del dicembre 2011, alla lettera d) del comma 4 dell’articolo 24, ha confermato tale prassi consolidata, ponendo, come unico vincolo, la data dell’autorizzazione entro il 4.12.2011. Ma c’è un però: “Fu lo stesso Ministro Fornero con i suoi DM attuativi, a cancellare di fatto tale deroga (ponendo un numero tale di condizioni aggiuntive, non previste dalla legge di riferimento, da renderla attuabile solo per pochi “fortunati”), con il risultato di far gravare l’obiettivo del risanamento del Bilancio dello Stato, quasi esclusivamente, sulle spalle dei cittadini nati tra il 1952 e il 1962”.
Negli ultimi anni, anche con riferimento all'approvazione della sesta salvaguardia, diversi paletti imposti per la fruizione della deroga sono stati, almeno in parte, allentati. Ma restano almeno due criticità di cui il Comitato chiede la pronta rimozione. La prima è relativa al rispetto di una precisa data entro cui la decorrenza della prestazione pensionistica debba essere verificata (attualmente, con l'ultima salvaguardia, il termine è stato spostato al 6 gennaio 2016).
L'altra questione è quella della necessità che al 4 Dicembre 2011 sussista almeno un contributo accreditato. "Questo vincolo illegittimo fu attenuato con l'introduzione della lettera f) nella legge 147/2013, con la quale in alternativa al contributo volontario accreditato o accreditabile si accetta almeno un contributo accreditato, derivante da effettiva attività lavorativa svolta nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 e il 30 novembre 2013, a condizione che alla data del 30 novembre 2013 non si svolga attività lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Di fatto però l'introduzione della lettera f) non risulta sufficiente a stralciare del tutto il paletto, perché non è applicabile a tutti quei casi di autorizzati che non hanno svolto più alcuna attività lavorativa dopo l'autorizzazione, ma che in aggiunta si trovano, inoltre, a non aver effettuato versamenti perché al momento della loro espulsione dal mondo del lavoro erano già in possesso della soglia contributiva necessaria" .
La denuncia dei contributori volontari arriva all'indomani dell'approvazione dell'Ordine del Giorno con il quale il Parlamento dichiara sostanzialmente preclusa la possibilità di nuovi interventi in materia di deroghe alla Riforma Fornero: "Prendiamo atto con vivo sgomento, forte disappunto e costernazione" di tale documento. "In questi 32 mesi abbiamo subissato ogni ordine e grado degli organi parlamentari, di nostri argomentati documenti volti a motivare, in termini di normativa, la legittimità della rivendicazione del ripristino del nostro diritto alla pensione, ma, evidentemente, tali documenti non sono stati presi in alcuna considerazione".
Il comitato ricorda peraltro come il pieno riconoscimento della deroga di cui all'articolo 1, comma 8 della legge 247/04 non comporti ulteriori oneri per lo stato in quanto tale legge “stabiliva le risorse necessarie a garantire la copertura per cui tutti i lavoratori autorizzati alla contribuzione volontaria prima del 20 luglio 2007".
L’appello è dunque uno e uno solo: quello di "vedersi riconosciuta la pensione con le norme in vigore alla data della autorizzazione ricevuta dall’INPS o dall’INPDAP, senza alcuna limitazione e senza alcuna delle condizioni capestro inserite illegittimamente nei decreti attuativi delle salvaguardie finora previste”.
Zedde