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- Ferrara, 3 ott. - Un gruppo di manifestanti ha accolto con fischi, urla e cartelli di protesta il premier Matteo Renzi. I manifestanti, in mezzo alla folla che gremisce piazza Municipale, hanno sventolato cartelli contro il TTIP, contro l'acquisto degli F35 e le modifiche all'articolo 18.

L'Italia ha problemi di reputazione, percio' rispettiamo il 3%

All'indirizzo del premier anche grida come 'buffone' e 'bambino', mentre dal resto della piazza sono arrivati applausi. Il premier, dal palco, nel ringraziare per l'invito di Internazionale al suo festival ha parlato della necessita' di "rispettare le idee". All'arrivo del premier sul palco sono piovute anche delle uova, che fortunatamente non hanno colpito Renzi, ma hanno invece schizzato uno dei giornalisti stranieri che lo intervistano.

- Roma, 3 ott. - "L'Italia ha un grande problema di reputazione, quindi preferisco rispettare il 3% (nel rapporto deficit/pil ndr.) per dare un messaggio di stabilita' e credibilita'". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista al 'Financial Times'. Renzi comunque rispetta la decisione francese di superare il tetto del 3%. "Preferisco avere una Francia al 4,4% nel rapporto deficit/pil - dice il premier italiano - piuttosto che avere domani una Francia con Marine Le Pen. Questo e' molto importante per l'Europa. Dobbiamo dare un messaggio di comprensione ai Paesi che hanno problemi". Su Angela Merkel che parla sempre di 'compiti da fare', Renzi commenta: "L'Europa e' composta da comuni destini, non e' un posto dove ci sono studenti e insegnanti. Non e' bene usare l'espressione 'fare i compiti a casa'. Angela Merkel - prosegue Renzi - e' una grande leader che andrebbe considerata un modello, non un nemico". Renzi e' tornato sull'argomento anche nell'intervento tenuto a Ferrara. "Sostenere che il 3% e' un parametro non attuale e' assolutamente un dato di fatto. Potevo dirlo in maniera molto peggiore ma sono diventato diplomatico". "Io penso - ha proseguito il premier - che il nostro Paese sia vittima di se stesso e del proprio racconto. Per primi noi non siamo capaci di raccontarci bene", ha detto. "Riuscire a mantenere la parola data e' importante, per cui con Pier Carlo Padoan abbiamo deciso di mantenere un atteggiamento di serieta' e dimostrare che l'Italia ce la fa anche con il 3%. Deve tornare ad avere fiducia, ha la seconda manifattura, il maggior risparmio privato", ha aggiunto Renzi. "Se la Francia decide di violare il 3% e andare al 4,4% ma gioca comunque un sacco di carte per cercare la ripresa, preferisco avere oggi una Francia con Hollande e Valls che domani una con Marine Le Pen e l'arco costituzionale che crolla", ha concluso tornando sulle parole di ieri. Poi un riferimento ai sindacati. "Martedi' incontrero' i sindacati - ha annunciato - ma mi permettete di dire che anche i sindacati devono cambiare e non solo la clla colpa di non capito il cambiamento". .

- Roma, 3 ott. - Il ricorso alle "cure alternative che non sono riconosciute dal sistema scientifico nazionale e internazionale - ha - la stessa valenza di chi fa le telefonate ai maghi per farsi curare. Ma i maghi non sono ne' legittimati ne' sovvenzionati dallo Stato". Lo ha chiarito il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo ai giornalisti sulla bocciatura del metodo Stamina da parte del secondo comitato scientifico e sul ricorso a cure alternative non riconosciute.

Aifa: dopo il caso Stamina basta ingerenze da chi non fa ricerca

Quanto alle famiglie di malati rari che speravano nell'avvio della sperimentazione clinica sul metodo Stamina, Lorenzin ha ammesso che "questa e' la parte piu' triste della vicenda, perche' ci sono tante famiglie disperate che si sono aggrappate a questa speranza. Io - ha tenuto a chiarire - ho intenzione di mantenere la mia parola: cioe' destinare i 3 milioni di euro che erano stati stanziati alla sperimentazione sulle malattie rare. E poi, attraverso una maggiore cooperazione tra il ministero della Salute e le strutture regionali che si occupano anche dell'aspetto territoriale dell'assistenza, dobbiamo stare vicini alle famiglie che vivono il dramma di avere una malattia rara. Perche' - ha ricordato - tutti questi casi sono casi di grande solitudine. E dove non possono arrivare la tecnica e la scienza - ha concluso il ministro - puo' arrivare l'umanita".

- Roma, 3 ott. - "L'Italia ha un grande problema di reputazione, quindi preferisco rispettare il 3% (nel rapporto deficit/pil ndr.) per dare un messaggio di stabilita' e credibilita'". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista al 'Financial Times'. Renzi comunque rispetta la decisione francese di superare il tetto del 3%. "Preferisco avere una Francia al 4,4% nel rapporto deficit/pil - dice il premier italiano - piuttosto che avere domani una Francia con Marine Le Pen. Questo e' molto importante per l'Europa. Dobbiamo dare un messaggio di comprensione ai Paesi che hanno problemi". Su Angela Merkel che parla sempre di 'compiti da fare', Renzi commenta: "L'Europa e' composta da comuni destini, non e' un posto dove ci sono studenti e insegnanti. Non e' bene usare l'espressione 'fare i compiti a casa'. Angela Merkel - prosegue Renzi - e' una grande leader che andrebbe considerata un modello, non un nemico". .
- Roma, 3 ott. - Il crollo dei dati sul tesseramento al Pd impone un "check molto importante al partito". Lo afferma l'esponente della sinistra dem, Alfredo D'attorre. "Sono dati molto preoccupanti", spiega all'AGI, "il partito necessita di un check, di una revisione molto seria. Da mesi chiediamo un'assemblea per rilanciare la struttura partito. Chi dirige il Pd deve sapere di avere avuto in eredita' un bene costruito nel corso di molti anni e che questo bene ha il dovere di trasmetterlo a quelli che verranno dopo di lui". Il rischio, per D'Attorre, e' che "andando avanti cosi' si finisca per diventare un mero spazio elettorale, nel quale le sorti della collettivita' si riducono alla sorte del leader di turno. Non possiamo consentire che il Pd diventi l'ennesimo partito personalistico". In questo, la segreteria Renzi non e' priva di responsabilita', dato che "in questi mesi si e' acuito un processo per cui l'iscritto ha la sensazione di non contare nulla, non c'e' alcuna discussione alla base che preceda la scelta della leadership, non c'e' alcun lavoro sulle iscrizioni e non c'e' il diritto degli iscritti a valutare le scelte dei vertici". Una prima soluzione, per l'esponente dem, sarebbe quella "di pensare a strumenti di partecipazione innovativi: penso a referendum tra gli iscritti sulle grandi questioni di tipo politico e programmatico, come il modello di democrazia al quale ci si ispira. I nuovi strumenti informatici ci permettono di farlo anche abbastanza semplicemente. Darebbe il senso di una comunita' in cui chi si iscrive ha un suo peso. Da quando e' segretario, invece, Renzi ha scritto agli elettori solo una volta...per lamentarsi della gestione precedente". .
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