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- Roma, 25 set. - Giuliano Poletti e' pronto al dialogo con i sindacati, ma non enfatizza l'apertura della CGIL ribadita dal segretario generale Susanna Camusso che si e' detta disponibile ad allungare il periodo di prova senza art. 18. "Ascoltiamo tutti, ma non possiamo mettere a rischio il rilancio del paese a causa di chi si arrocca dietro tabu' ideologici secondo cui l'articolo 18 ? assolutamente intoccabile", ha spiegato il ministro del Lavoro a margine del convegno di Confindustria si economia sociale di mercato e finanza sociale allineandosi perfettamente al l'affondo operato da Matteo Renzi che dalla platea del Council on foreign Relations ? stato lapidario : "La riforma del mercato del lavoro non e' rinviabile". Quanto agli emendamenti, Poletti ha commentato cosi':"L'opposizione fa il suo mestiere, il dibattito fa parte dell'attivita' parlamentare. Certo, mi aspetterei emendamenti destinati a migliorare le norme, non ispirati da altri criteri". .

- Palermo, 25 set. - Ciriaco De Mita, ex presidente del Consiglio e attuale sindaco di Nusco, viene sentito oggi alla Corte di assise del processo sulla trattativa tra Stato e mafia nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. "Sono stato eletto segretario della Dc nel 1982 e lascio l'incarico nel 1988 poiche' presidente del Consiglio. Dopo, dall'89 al '94 vengo nominato presidente del partito". Cosi' De Mita ricostruisce in sintesi la sua carriera politica rispondendo alle domande del pm Di Nino Di Matteo. "Falcone, il 15 marzo del 1992, mi disse: preparatevi perche' la mafia, dopo la conferma delle condanne del maxi-processo, deve organizzarsi ed elevera' il livello di scontro con lo Stato". Lo ha detto Ciriaco De Mita, rispondendo alle domande del sostituto Nino Di Matteo, al processo sulla trattativa Stato-mafia. E ancora: "'Dovete prepararvi all'elevazione dello scontro tra la mafia e lo Stato', mi ribadi' Falcone. Gli chiesi perche' queste cose non le scriveva. E lui aggiunse: 'perche' queste cose per ora non passano'". De Mita sostiene che dopo l'omicidio Lima, Falcone chiese attraverso un comune amico magistrato di incontrarlo, fatto che avvenne a Roma, il 15 marzo del '92.

De Mita: per Falcone Lima non era mafioso

- Palermo, 25 set. - Tensione al processo sulla trattativa Stato-mafia tra il teste Ciriaco De Mita e il pm Nino Di Matteo. "Voi volete attribuire a me una risposta che non c'e'", ha detto il sindaco di Nusco rivolgendosi ai banchi dell'accusa. "Non alzi la voce... non si permetta di alzare la voce!" ha subito risposto il pm Di Matteo. A "stemperare" il confronto, dai toni e dal volume sostenuto, il presidente della Corte di assise, Alfredo Montalto. La disputa, tra i tanti "mai saputo" dell'ex premier, si incentrava sulla formazione del governo Amato, nato dopo la strage di Capaci, e la scelta di nominare un nuovo ministro dell'Interno. L'uscente era Vincenzo Scotti a cui verra' proposto l'incarico di ministro degli Esteri. "Mai e' venuta fuori l'opportunita' - ha aggiunto De Mita - della conferma dell'onorevole Scotti all'Interno. Non sono mai stato interessato dall'onorevole Scotti ne' mi ha spiegato il problema e l'urgenza per cui lui dovesse restare li'. Le dico che una spiegazione avrebbe attirato l'attenzione". .
Una normativa rimasta in vigore anche dopo la Riforma Fornero del 2011 consente, a coloro che svolgono lavori particolarmente faticosi e pesanti, di andare in pensione con il quorum 97,3 ed un'età di almeno 61 anni e 3 mesi.

Kamsin Per tutelare i lavoratori impiegati in attività particolarmente faticose e pesanti il Dlgs 67/2011 ha previsto la possibilità di anticipare l'uscita rispetto ai requisiti introdotti dalla riforma Fornero del 2011.

Vediamo dunque quali sono prima di tutto le attività lavorative che danno diritto a questo "sconto" per poi verificare quali sono i requisiti agevolati. Le attività in questione sono individuate nell'articolo 1 del citato provvedimento e sono riconducibili a quattro macro-categorie.

a) Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui all'articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 Maggio 1999.

Si tratta dei lavoratori adibiti a lavori svolti in galleria, cava o miniera; i lavori ad alte temperature; i lavori in cassoni ad aria compressa; le attività per l’ asportazione dell’ amianto; le attività di lavorazione del vetro cavo; i lavori nella catena di montaggio; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti.

b) Lavoratori notturni come definiti e ripartiti ai soli fini del dlgs 67/2011 nelle seguenti categorie: 1) lavoratori a turni che prestano lo loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore per un numoero minimo di giorni lavorativi all'anno non inferiore a 64; 2) lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo.

c) i lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. 

Si tratta dei lavoratori indicati nell'elenco n. 1 contenuto nell'allegato 1 allo stesso dlgs 67/2011, cui si applicano i criteri per l'organizzazione del lavoro previsti dall'articolo 2100 del cc, impegnati all'interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un rimo determinato da misurazione di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, che svolgano attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si sostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall'organizzazione del lavoro o della tecnologia, con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali, ad attività di regolazione o controllo computerizzato delle linee di produzione e al controllo qualità.

d) i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Il periodo minimo di attività - Per godere dei benefici che vedremo i lavoratori sopra citati devono avere svolto queste attività per almeno 7 anni, compreso l'anno di maturazione dei requisiti, negli ultimi dieci anni di attività lavorativa per le pensioni con decorrenza fino al 31 Dicembre 2017; per le pensioni aventi decorrenza dal 1° Gennaio 2018 tali attività devono essere state svolte per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.

I benefici - Il beneficio per questi lavoratori consiste nella possibilità di andare in pensione con il sistema delle quote come previsto dalla legge 247/2007 se piu' favorevole rispetto alle regole di pensionamento introdotte con la Riforma Fornero.

In pratica i lavoratori del comparto possono accedere alla pensione dal 2013 con il perfezionamento della quota 97,3 con una anzianità contributiva minima di 35 anni ed una età minima di 61 anni e 3 mesi. Una ulteriore modifica è stata prevista per i lavoratori notturni. Per loro si è previsto che, ove il lavoro notturno viene prestato per meno di 78 giorni, i valori di età e di quota pensionistica sono aumentati di due anni se il lavoro notturno annuo è stato svolto per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 e di un anno se le giornate annue in cui si è svolto il lavoro notturno sono state da 72 a 77.

La decorrenza del trattamento - Per coloro che fruiscono delle regole di pensionamento indicate dal Dlgs 67/2011, l'articolo 24, comma 17-bis del Dl 201/2011 ha  previsto che continuano a trovare applicazione le vecchie finestre mobili. La decorrenza effettiva quindi avverrà decorsi 12 o 18 mesi dalla maturazione dei suddetti requisiti previdenziali. 

La seguente tabella può aiutare ad avere sotto controllo i requisiti per l'accesso alla pensione per i lavoratori usurati e notturni comprensivi dell'aumento della stima di vita.

Le alternative - Come accennato per gli addetti alle attività usuranti resta aperta la possibilità ottenere, se piu' favorevole, la pensione anticipata con i requisiti previsti dalla Riforma Fornero; o la pensione anticipata contributiva a condizione però di essere entrati nel mondo del lavoro dopo il 1° gennaio 1996. In tal caso occorre tuttavia maturato almeno 20 anni di contributi e l'importo del primo rateo pensionistico deve essere almeno pari a 2,8 volte l'assegno sociale dell'anno di riferimento.

Per l'accesso al beneficio gli interessati devono presentare apposita domanda alla sede INPS entro il 1° Marzo dell’ anno in cui si maturano i requisiti agevolati.  La documentazione del lavoro usurante viene prodotta direttamente dalle aziende che devono comunicare alla direzione provinciale del Lavoro competente per territorio e agli istituti previdenziali il lavoro svolto.

Zedde

- Roma, 25 set. - "Non e' il momento delle elezioni in Italia. Dobbiamo assolutamente rispettare i tempi indicati dalla Costituzione e le prossime elezioni ci saranno nel 2018: sono assolutamente impegnato a raggiungere questo traguardo". Cosi' il premier Matteo Renzi, rispondendo a Bloomberg Tv, a una domanda sulla convenienza per lui di andare a elezioni. Renzi ha anche spiegato che "in Italia c'e' un approccio tradizionale per cui 'abbiamo un problema, andiamo alle elezioni'. No, io dico: 'Abbiamo un problema, risolviamo il problema'. Le elezioni ci sono ogni cinque anni e noi dobbiamo cambiare la legge elettorale per sapere subito chi ha vinto".

Renzi: la riforma del lavoro non e' rinviabile

Poi, rispondendo a una domanda sul botta e risposta con i sindacati sulla riforma del mercato del lavoro, Renzi spiega: "Io rispetto tutte le idee, rispetto le idee del sindacato, compromesso non e' una parola cattiva ma in questo caso il compromesso non e' la strada. Questo non e' il momento del compromesso ma e' il tempo del coraggio". Quindi ribadisce: "Se non saro' capace di cambiare l'Italia allora non potro' continuare la mia carriera politica". Il premier ribadisce di voler proseguire con le riforme e spiega: "Io non uso parole importanti. Ho deciso di investire nell'unica strategia possibile: una radicale rivoluzione per il mio Paese. Ho avuto il 41% alle ultime elezioni, e usero' assolutamente tutto il mio consenso per cambiare il mio Paese. Non sono venuto a New York per spendere troppe parole sul futuro: io ho iniziato una rivoluzione su mercato del lavoro, sulla Costituzione, sulla Pubblica Amministrazione e se non saro' capace di usare il 41% per cambiare l'Italia vuol dire che non saro' capace di continuare la mia carriera politica".

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