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- Roma, 23 set. - Il 'ruggito' del giaguaro. Pierluigi Bersani ospite di Giovanni Floris su La7 a 'diMartedi'' si leva non sassolini, ma pietre dalle scaerpe. E si scaglia contro Matteo Renzi. "C'e' qualcuno che immagina di fare del Pd il partito unico di destra e sinistra. Questo se lo togliessero dalla testa", ha detto l'ex leader del Pd. Renzi ha preso il 40 per cento? "Con il mio 25 per cento sta governando", precisa Bersani nel corso dell'intervista a Giovanni Floris. "Io non ci sono al governo, e mi va bene. Non chiedo riconoscenza, ma rispetto". Sull'intesa tra Renzi e Berlusconi, Bersani e' netto: "Si parla con tutti. Ma la parola patto e' troppo stretta. Non c'e' alcun motivo, ne' politico ne' numerico, per rivolgersi ad altri". E aggiunge: "Ho fatto piu' riforme io con i fatti di quante altri ne facciano con le parole". Quindi Floris tocca l'argomento che sta scuotendo il Pd e creando una frattura profondissima tra la vecchia guardia e il nuovi arrivati: "Dall'entourage di Renzi mi vogliono spiegare, a me, come si sta in un partito. Ma vorrei chiedere: dove sta scritto nel programma di cancellare l'articolo 18?", si chiede Bersani. "Leggo che avrei chissa' quale obiettivo, di stare lavorando per chissa' quale piano. A Renzi e agli altri dico, state sereni. Serenita' veramente...", dice con malizia usando le parole con cui si era rivolto su Twitter Renzi a Enrico Letta prima di 'defenestrarlo'. "A Renzi dico che le accuse che mi muove lui sono le stesse di Tremonti e Fornero - aggiunge -. Se il rapporto di lavoro e' totalmente monetizzazione vien fuori che il lavoro e' un salario e basta. Invece e' molto di piu', e' liberta', e' dignita', e' la possibilita' di ciascuno di noi di cambiare il nostro Paese". .
- Roma, 23 set. - Sulla Corte costituzionale il Parlamento 'congela' il ticket Violante-Bruno. Secondo 'radio Transatlantico' si attende che ogni ombra sia fugata sulla vicenda giudiziaria di Isernia che coinvolge il senatore azzurro il quale, per parte sua, ha smentito di essere inquisito, dichiarando di essere stato invece ascoltato solo come persona informata sui fatti. Lo stesso Donato Bruno, si apprende in Parlamento, dovrebbe recarsi di persona ad Isernia gia' domattina. Dopo la notizia di un suo coinvolgimento nell'indagine della Procura che indaga sul fallimento della societa' Ittierre, nei corridoi dei Palazzi si era rincorsa la voce di un allargamento del numero dei parlamentari Democratici non disponibili a votarlo alla Consulta e nel Pd si sarebbe diffuso il convincimento che questa situazione avrebbe potuto avere un effetto domino anche ai danni di Violante con il risultato che una votazione oggi avrebbe finito per bruciare ambedue i candidati. Un vulnus istituzionale che avrebbe bloccato ancora il Csm, che non puo' insediarsi e iniziare a lavorare se il plenum non e' al completo. In realta', c'e' anche chi nel centrodestra, ma e' voce abbastanza isolata, ripete che lo stallo sarebbe ancora frutto di mal di pancia del Pd su Violante. I bene informati del centrosinistra sostengono invece che all'ex presidente della Camera potrebbero si' mancare dei voti ma in misura decisamente contenuti. In ogni caso, il Pd con il vicesegretario Lorenzo Guerini lo ha chiarito che Violante resta il candidato dem, con l'autoreviolezza e la competenza in linea con i requisiti per essere eletto alla Corte Costituzionale. E, nell'altro schieramento, e' il capogruppo al Senato, Paolo Romani, a confermare che la scelta di Forza Italia resta Donato Bruno. Oggi, allora, si cerca di chiudere almeno su Palazzo dei Marescialli: Paola Balducci, indicata da Sel, oggi dovrebbe essere votata anche da Pd e FI, Ncd e Scelta Civica. Cosi' Pierantonio Zanettin anche se, secondo fonti parlamentari di centrodestra, potrebbero mancargli una trentina di voti FI. Scheda bianca vota la Lega, sia per la Corte sia per il Csm.
- New York, 23 set. - Matteo Renzi ha auspicato "un accordo globale e vincolante" alla 21ma Conferenza ministeriale di Parigi dell'anno prossimo sui cambiamenti climatici, che ha definito "la sfida del nostro tempo". Serve, ha dichiarato il premier intervenendo a New York al summit Onu sul clima a margine dell'Assemblea generale, "un accordo applicabile a tutte le parti, sulla base dei contributi che ciascuno di noi potra' dare, e che includa tutti gli elementi essenziali". Tra questi Renzi ha indicato "azioni di mitigazione, finanza per il clima, adattamento, trasferimento tecnologico, 'capacity building' e trasparenza". "Dobbiamo raggiungere un accordo storico a Parigi, lo dobbiamo ai nostri figli, ed ai figli dei nostri figli", ha detto il premier. L'Italia fara' la sua parte, ha assicurato, con "un contributo significativo al Fondo verde per il clima dell'Onu. E lo sta facendo anche su altri fronti: "ad agosto", ha spiegato, "il 45% dell'energia elettrica prodotta in Italia proveniva da fonti rinnovabili; il 22% delle imprese italiane hanno investito in ambiente e in Italia sono quelle che esportano di piu', innovano di piu' e producono piu' posti di lavoro (circa il 40% nel 2013)". "I bambini di Pechino, Shanghai, Copenaghen, Coney Island giocano su giostre italiane perche' sono belle, divertenti ma anche perche' consumano meno energia", ha sottolineato Renzi. "Il clima globale e' un bene comune che dobbiamo proteggere e preservare, e in questa prospettiva il cambiamento climatico e' la sfida del nostro tempo", ha insistito il premier. "La scienza ce lo dice chiaramente: non c'e' tempo da perdere. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra e limitare l'incremento di temperatura". Per il presidente del Consiglio questa battaglia offre anche opportunita' "per una nuova economia a misura d'uomo che contrasta la crisi economica": "Dall'economia verde verranno milioni di nuovi green Jobs che abbiamo il dovere di costruire assieme", ha osservato. "Abbiamo bisogno di una decisione comune e di soluzioni condivise", ha insistito, "abbiamo la possibilita' di costruire un mondo nuovo e un futuro sostenibile per i nostri figli". Renzi ha indicato come primo passo "la riduzione a livello mondiale delle emissioni di gas a effetto serra" attraverso "il carbon pricing, il miglioramento dell'efficienza energetica, l'incremento delle fonti di energia rinnovabili, la riduzione dell'utilizzo di combustibili fossili". In questo senso ha ricordato che l'Ue "sta mantenendo il suo impeno al 2020 di riduzione di gas serra e sta addirittura per andare oltre, fissando nuovi obiettivi al 2030" per arrivare a quello "ambizioso" per il 2050 di "ridurre le emissioni di gas serra all'80-95% rispetto ai livelli del 1990". "L'Unione Europea", ha dichiarato Renzi che detiene anche la presidenza di turno dell'Ue, "deve ritrovare il gusto delle sfide storiche e dei traguardi generazionali - questo e' uno dei principali. C'e' bisogno del nostro lavoro congiunto". .
- Roma, 23 set. - "A Renzi dico che le accuse che mi muove lui sono le stesse di Tremonti e Fornero". Lo ha detto Pierluigi Bersani nel corso di una inervista a Giovani Floris che andra' in onda queata sera durante la puntata di diMartedi'. "Se il rapporto di lavoro e' totalmente monetizzazione vien fuori che il lavoro e' un salario e basta. Invece e' molto di piu', e' liberta', e' dignita', e' la possibilita' di ciascuno di noi di cambiare il nostro Paese", ha aggiunto Bersani. "Dire che con i tagli alla spesa pubblica si puo' fare una finanziaria mi lascia un po' scettico. Il nostro obiettivo dovrebbe essere riqualificare la spesa pubblica", ha detto Pierluigi Bersani. .
- Roma, 23 set. - Il 'ruggito' del giaguaro. Pierluigi Bersani ospite di Giovanni Floris su La7 a 'diMartedi'' si leva non sassolini, ma pietre dalle scaerpe. E si scaglia contro Matteo Renzi. "C'e' qualcuno che immagina di fare del Pd il partito unico di destra e sinistra. Questo se lo togliessero dalla testa", ha detto l'ex leader del Pd. Renzi ha preso il 40 per cento? "Con il mio 25 per cento sta governando", precisa Bersani nel corso dell'intervista a Giovanni Floris. "Io non ci sono al governo, e mi va bene. Non chiedo riconoscenza, ma rispetto". Sull'intesa tra Renzi e Berlusconi, Bersani e' netto: "Si parla con tutti. Ma la parola patto e' troppo stretta. Non c'e' alcun motivo, ne' politico ne' numerico, per rivolgersi ad altri". E aggiunge: "Ho fatto piu' riforme io con i fatti di quante altri ne facciano con le parole". Quindi Floris tocca l'argomento che sta scuotendo il Pd e creando una frattura profondissima tra la vecchia guardia e il nuovi arrivati: "Dall'entourage di Renzi mi vogliono spiegare, a me, come si sta in un partito. Ma vorrei chiedere: dove sta scritto nel programma di cancellare l'articolo 18?", si chiede Bersani. "Leggo che avrei chissa' quale obiettivo, di stare lavorando per chissa' quale piano. A Renzi e agli altri dico, state sereni. Serenita' veramente...", dice con malizia usando le parole con cui si era rivolto su Twitter Renzi a Enrico Letta prima di 'defenestrarlo'. "A Renzi dico che le accuse che mi muove lui sono le stesse di Tremonti e Fornero - aggiunge -. Se il rapporto di lavoro e' totalmente monetizzazione vien fuori che il lavoro e' un salario e basta. Invece e' molto di piu', e' liberta', e' dignita', e' la possibilita' di ciascuno di noi di cambiare il nostro Paese". .
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