![Notizie](/components/com_k2/images/placeholder/category.png)
Notizie
M5S: blog Grillo, si' nei Tg, no nei talk show che disinformano
Emilia Romagna: 'spese pazze', Procura chiede archiviazione per Bonaccini
Grillo a minoranza Pd mandiamo a casa Renzi ; Cuperlo stupide provocazioni
F35: alla Camera passa mozione Pd dimezzamento budget
M5S evoca tregua con la minoranza Pd, Mandiamo a casa Renzi
- Roma, 24 set. - I Cinque Stelle sono disposti a una 'tregua' con la minoranza del Pd pur di "mandare a casa" il governo Renzi.
"Lo scontro che si sta profilando impone che abbiamo tutti molta generosita', mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell'azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame 'riforma', quanto l'occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l'azione parlamentare e con l'azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade".
Si legge in un articolo sul blog di Beppe Grillo a firma Aldo Giannuli. "Renzi sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi, lui, segretario del Pd, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani?", conclude l'articolo.
Altro...
Padoan: manovra punta alla ripresa, riforma del lavoro e' cruciale
Padoan, difficile estendere bonus alle famiglie. La riforma del lavoro e' cruciale
- Roma, 24 set. - "Ancora non mi sono pentito di gravi errori. Ma avro' sempre tempo di farlo quando non saro' piu' ministro". Lo dice il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in un'intervista ad ad Avvenire. Quanto ai "mille giorni" di Renzi, sottolinea poi che "sono il periodo nel quale si cominceranno a vedere i risultati. Non sono mille giorni di promesse, sono mille giorni di lavoro. Le promesse sono state gia' fatte, ora si tratta di mantenerle e applicarle. Un cammino ancor piu' difficile se si vuole percorrerlo mantenendo il consenso".
Padoan: riforma del lavoro e' cruciale
Poi Padoan si sofferma sul rapporto con il presidente del Consiglio: "Per vincere le resistenze, la strategia dura di Renzi e' quella giusta. Abbiamo grande sintonia sulle idee di fondo. Ci possono essere punti di diversita' su misure specifiche, ma la spinta innovatrice del governo, e del presidente del Consiglio in primo luogo, e' quello che fa la differenza".
Quanto al bonus, "con gli 80 euro non abbiamo mai pensato a una scossa. Viviamo una situazione di profondo disagio, quindi, come prima cosa gli italiani pensano a ricostituire il bilancio. Comunque bisogna aspettare e vedere i risultati. Lo renderemo permanente, impegno che viene sottavalutato, perche' lo sforzo per il bilancio pubblico non e' irrilevante".
"L'estensione alle famiglie? E' difficile - aggiunge Padoan -. Ci sono situazioni al margine che producono effetti paradossali, ad esempio se una famiglia con figli viene esclusa perche' l'unico reddito supera il limite di pochi euro, ma questo avviene purtroppo ogni volta che si fissa una soglia. E' un paradosso difficile da correggere. Va anche tenuto conto che la necessita' di trovare soluzione a casi come questo, si scontra con l'esigenza di rendere piu' semplice e trasparente l'intero sistema fiscale. E' un problema - conclude - che ci stiamo ponendo nella delega fiscale".
Riforma Pensioni, si allungano i termini per la buonuscita nelle Pa
Una regola introdotta con l'ultima legge di stabilità ha allungato i termini per il pagamento della cd. buonuscita per i pubblici dipendenti.
Kamsin Con la legge di stabilità 2014, dal 1° gennaio 2014, i tempi per mettere in tasca i trattamenti di fine lavoro (tfr) e di fine servizio (tfs) dovuti a statali e dipendenti pubblici sono diventati piu' lunghi. Si deve attendere infatti un periodo variabile da circa da 3 mesi e mezzo a 27 mesi. E se la prestazione supera un certo importo, la somma viene anche frazionata in due o tre rate annuali. Vediamo in breve le novità in vigore da quest'anno.
Inabilità o decesso - Il termine piu' breve è previsto per i pensionamenti per inabilità e per decesso. La prima rata della buonuscita arriverà infatti decorsi 105 giorni dalla data di cessazione dal servizio dell'interessato.
Esuberi e raggiungimento limiti di servizio - Lo spostamento sale a 12 mesi per raggiungimento dei limiti di età o dei limiti di servizio, per cessazione del lavoro a tempo determinato, o nei casi in cui la pubblica amministrazione si avvalga della facoltà di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro al perfezionamento della massima anzianità contributiva del dipendente (cioè 42 anni e 6 mesi) secondo quanto previsto dalla disciplina vigente (articolo 1, Dl 90/2014).
Dimissioni Volontarie - Il termine di pagamento sale invece a 24 mesi nei casi di dimissioni volontarie, oppure per licenziamenti e destituzioni.
L'Inps non potrà procedere dunque al pagamento del trattamento prima che siano decorsi 12 o 24 mesi dalla data di cessazione dal servizio del dipendente. Ma scaduto il termine, all’istituto sono concessi ulteriori 3 mesi per mettere in pagamento la prestazione. Quindi in pratica il termine per il pagamento giunge rispettivamente a 15 e a 27 mesi. Decorsi questi due periodi sono dovuti gli interessi.
La Rateizzazione della buonuscita - Ma non è finita. C'è infatti una ulteriore attesa qualora la buonuscita superi i 50 mila euro lordi: se la buonuscita non supera 50 mila euro lordi il pagamento avviene in una unica soluzione; tra 50 mila e 100 mila euro il pagamento è diviso in due tranches annuali: 50 mila euro il primo anno e la restante parte dopo 12 mesi dal pagamento della prima tranche, e; oltre 100 mila euro il pagamento è in tre rate: 50 mila il primo anno, 50 mila il secondo, la rimanenza il terzo.
Ad esempio un lavoratore che si dimettesse oggi con 120 mila euro lordi di buonuscita prenderà 50 mila euro dopo 27 mesi dalle dimissioni; altri 50 mila euro dopo 12 mesi dal pagamento del primo importo e la restante parte, pari a 20 mila euro, dopo altri 12 mesi. In pratica gli ultimi 20 mila euro arriveranno dopo ben quattro anni e tre mesi (51 mesi) dalle dimissioni. Il tutto a interessi zero.
La differenza con il settore privato è dunque abissale: il Codice civile (art. 2120) impone al datore di lavoro il pagamento del tfr al momento della cessazione. Con buona pace della parità di trattamento garantita costituzionalmente.
Zedde
Statali, demansionamento volontario per la gestione degli esuberi
Una norma del decreto legge sulla pubblica amministrazione consente al personale in disponibilità nelle Pa potrà presentare istanza di ricollocamento in una posizione economica inferiore.
Kamsin Al fine di ampliare le possibilità di ricollocamento, il personale in disponibilità delle pubbliche amministrazioni potrà presentare - nei 6 mesi anteriori alla data di scadenza del termine di 24 mesi previsto come periodo massimo di godimento dell’indennità spettante a seguito del collocamento in disponibilità - istanza di ricollocazione, nell’ambito dei posti vacanti in organico, anche in una qualifica inferiore o in posizione economica inferiore.
E' quanto prevede l'articolo 5 del decreto di riforma sulla Pa (dl 90/2014) che introduce una deroga ai limiti sul demansionamento previsti dalla normativa previgente nell'ottica di favorire il ricollocamento dei dipendenti pubblici in esubero.
Com'è noto, la disciplina previgente contenuta nell'articolo 2103 del Codice Civile, poneva seri limiti all'accettazione di una qualifica inferiore. Il citato articolo stabilisce infatti che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia acquisito o a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione. Questa regola ora di fatto viene temperata con la possibilità di ricollocazione del personale in esubero nelle Pa anche su mansioni "inferiori".
Il provvedimento precisa tuttavia che la ricollocazione del dipendente non può comunque avvenire prima dei 30 giorni anteriori alla data di scadenza del termine di 24 mesi e che possa essere effettuata per qualifica o posizione economico di un solo livello inferiore (se di area o categoria diversa, di un solo inferiore ). In tale circostanza il personale ricollocato in qualifica o posizione inferiore non ha diritto all'indennità spettante a seguito del collocamento in disponibilità. Tale personale mantiene comunque il diritto di essere successivamente ricollocato nella originaria qualifica e categoria di inquadramento, anche attraverso le procedure di mobilità.
Per favorire l'assorbimento delle posizioni in disponibilità, il provvedimento prevede poi, che nell’ambito della programmazione triennale delle assunzioni, l’avvio di procedure concorsuali e le nuove assunzioni, a tempo indeterminato o determinato (per un periodo comunque superiore a 12 mesi), sono subordinate all’utilizzo del personale collocato in disponibilità. Il personale in disponibilità può, alternativamente: a) essere assegnato, nell’ambito dei posti vacanti in organico, in posizione di comando presso altre amministrazioni; b) avvalersi dell’istituto dell’aspettativa senza assegni presso organismi pubblici o privati. In queste circostanze il termine di 24 mesi, previsto come periodo massimo di godimento dell’indennità disponibilità, rimane sospeso.
Zedde
Esodati, dal Senato pronto il via libera al sesto decreto
Il ddl consentirà ad ulteriori 32.100 lavoratori di mantenere le regole di pensionamento previgenti all'entrata in vigore della Riforma Fornero.
Kamsin Il conto complessivo supererà gli 11,5 miliardi di euro. E' questa la spsa complessiva prevista in nove anni per salvaguardare gli esodati, i lavoratori che dopo la riforma Fornero rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione. Soldi che vanno scalati dagli 80 miliardi di risparmi previsti dalla stessa legge Fornero. A ritoccare di poco verso l'alto la somma è il sesto intervento sugli esodati, che potrebbe essere approvato già oggi dalla commissione Lavoro del Senato.
Il ddl 1558 sposta di un anno, dal 6 gennaio 2015 al 6 gennaio 2016, il termine entro cui deve aprirsi la finestra mobile per accedere alla pensione secondo le vecchie regole pensionistiche e per la prima volta riguarda anche i lavoratori a tempo indeterminato. Sono circa 32.100 mila le persone coinvolte (di cui tuttavia 24 mila ripescate dalle precedenti tutele ed 8.100 nuove posizioni finanziate), che porteranno a 170 mila il totale dei salvaguardati.
Il provvedimento riapre praticamente quasi tutti i profili di tutela che sino ad oggi erano stati oggetto di intervento: dai lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011 ai cessati dal servizio (con o senza accordo con il datore di lavoro), dai lavoratori che nel 2011 hanno fruito dei permessi o dei congedi per assistere un parente disabile ai percettori dell'indennità di mobilità.
Per i lavoratori nel profilo dedicato all'indennità di mobilità si richiede invece il perfezionamento di un diritto a pensione con le vecchie regole di pensionamento entro la data di scadenza dell'indennità di mobilità. Dunque per questa categoria non è richiesto il vincolo di perfezionare la decorrenza entro il 6 gennaio 2016. Si precisa inoltre, e questa è la novità, che il lavoratore potrà, mediante il versamento dei contributi volontari, perfezionare un diritto a pensione anche entro i 12 mesi successivi alla scadenza dell'indennità stessa.
E' possibile verificare in anteprima il rispetto dei vari paletti tramite l'apposito programma realizzato da Pensioni Oggi (vai al software).
Zedde