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Madia ai sindacati: mobilita' si', ma mai pensato a 100 km
Renzi Contano piu' voti che veti E 13 senatori si autosospendono
- Roma, 12 giu. - Tredici senatori si autosospendono dal gruppo Pd dopo la sostituzione di Chiti e Mineo in commissione Affari Costituzionali. Lo annuncia in Aula Paolo Corsini. Fra i firmatari anche Felice Casson, con Vanino Chiti e lo stesso Mineo. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta "un'epurazione delle idee considerate non ortodosse" sulla legge piu' importante, quella costituzionale, ha detto Corsini leggendo un documento messo a punto. "Si tratta di una palese violazione dell'articolo 67 della Carta", ha aggiunto. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo dalla Comissione Affari Costituzionali decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta di fatto una epurazione delle idee considerate non ortodosse dal processo di formazione della piu' importante delle leggi, la riforma costituzionale", ha detto testualamnte il senatore Corsini. "Nella sostanza si tratta di una violazione dell' art.67 della Carta. Un parlamento meno libero non aumenta la liberta' dei cittadini. Chiediamo dunque alla presidenza del gruppo il necessario e urgente chiarimento prima dell'assemblea di martedi' 17 giugno. Nel frattempo i sottoscritti senatori si autosospendano dal gruppo parlamentare". I senatori in questione sono: Casson, Chieti, Corsini, D'Adda, Dirindin, Gatti, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti e Tocci. "Credo che 13 senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani". Lo afferma Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e responsabile organizzazione del Pd, in merito ai senatori che si sono autosospesi. "Ci aspettavamo 20 persone ? aggiunge Lotti -, sono solo 13". "Mineo ? prosegue - ha tradito l'accordo con il gruppo. Siamo un Partito Democratico, non un movimento anarchico".
Sul cammino delle riforme e' tornato Renzi: "Noi non lasciamo a nessuno il diritto di veto: conta molto di piu' il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome contano di piu' i voti che i veti, vi garantisco che noi andiamo vanti a testa alta": con questo monito, tutto rivolto alle questioni italiane, il premier Matteo Renzi e' tornato sulla questione del cammino delle riforme, congedandosi dalla comunita' d'affari italiana a Pechino.
Renzi e' gia' ripartito alla volta di Astana, in Kazakistan, ultima tappa del suo tour asiatico. Ma prima di lasciare la Cina, agli imprenditori italiani ha consigliato di puntare "in alto". "Noi, da parte nostra, vi garantiamo che non molliamo di mezzo centimetro, di una virgola". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che "Tocca all'Italia smettere di dividersi e giocare finalmente in squadra, ma non a parole, giocare sul serio. Questo e' il senso della visita: se e' andata bene o no lo vedremo nei prossimi mesi, vedendo crescere o meno le percentuali di ricchezza e anche naturalmente di posti di lavoro".
Decreto Irpef, i tecnici della Camera: i conti sul bonus sono sbagliati
ll numero dei soggetti interessati al bonus degli 80 euro introdotto con il recente decreto irpef possono determinare variazioni sui costi dell’ operazione in quanto i calcoli sono stati effettuati sui dati relativi all’ anno 2011. {div class:article-banner-left}{/div}
E' quanto hanno riferito i tecnici della Camera dei Deputati in un documento diffuso ieri dalle agenzie di stampa. I tecnici hanno avvertito il governo che i soggetti interessati potrebbero essere aumentati o diminuiti in modo significativo rispetto alle stime sulle quali si basa la norma approvata e ciò potrebbe determinare maggiori spese a carico delle Finanze Pubbliche.
Criticità sono state espresse anche relativamente alle norme sulla rivalutazione delle quote Bankitalia, le procedure sul pagamento della Tasi, i conteggi sulla riduzione dell’ Irap e le misure sui risparmi delle società partecipate dallo Stato. Misure che, secondo l'ufficio del bilancio della Camera, comporteranno oneri e spese non previste a cui il governo dovrà porre rimedio tramite ulteriori coperture finanziarie.
Anche se le puntualizzazioni sono “corrette” non esistono i tempi tecnici per variazioni in quanto la scadenza è il 23 Giugno, ha detto il Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia: "quindi le correzioni saranno rimandate a prossimi provvedimenti".
Renzi Contano piu' voti che veti E 13 senatori si autosospendono
- Roma, 12 giu. - Tredici senatori si autosospendono dal gruppo Pd dopo la sostituzione di Chiti e Mineo in commissione Affari Costituzionali. Lo annuncia in Aula Paolo Corsini. Fra i firmatari anche Felice Casson, con Vanino Chiti e lo stesso Mineo. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta "un'epurazione delle idee considerate non ortodosse" sulla legge piu' importante, quella costituzionale, ha detto Corsini leggendo un documento messo a punto. "Si tratta di una palese violazione dell'articolo 67 della Carta", ha aggiunto.
Sul cammino delle riforme e' tornato Renzi: "Noi non lasciamo a nessuno il diritto di veto: conta molto di piu' il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome contano di piu' i voti che i veti, vi garantisco che noi andiamo vanti a testa alta": con questo monito, tutto rivolto alle questioni italiane, il premier Matteo Renzi e' tornato sulla questione del cammino delle riforme, congedandosi dalla comunita' d'affari italiana a Pechino.
Renzi e' gia' ripartito alla volta di Astana, in Kazakistan, ultima tappa del suo tour asiatico. Ma prima di lasciare la Cina, agli imprenditori italiani ha consigliato di puntare "in alto". "Noi, da parte nostra, vi garantiamo che non molliamo di mezzo centimetro, di una virgola". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che "Tocca all'Italia smettere di dividersi e giocare finalmente in squadra, ma non a parole, giocare sul serio. Questo e' il senso della visita: se e' andata bene o no lo vedremo nei prossimi mesi, vedendo crescere o meno le percentuali di ricchezza e anche naturalmente di posti di lavoro".
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Riforma della Pa, ecco il piano di Renzi
I Dipendenti Pubblici per evitare il licenziamento, potranno essere trasferiti da una sede ad un'altra e da un comparto ad un altro anche senza il loro consenso, ma ci sarà comunque un limite di chilometri dalla residenza oltre il quale non si potrà andare.
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Anche gli Stipendi potranno essere tagliati per tutti coloro che saranno trasferiti «d'ufficio». Sono queste le due novità che interesseranno la Mobilità obbligatoria degli Statali, un programma che fino ad oggi non ha mai funzionato.
Per quanto riguarda invece gli altri capitoli, nell'incontro di oggi previsto con i Sindacati proprio in vista dell'approvazione della Riforma della PA, la Madia vorrebbe aprire un ragionamento sullo sblocco del Contratto del Pubblico Impiego le cui risorse andrebbero trovate con la prossima legge di stabilità. Il costo per il rinnovo del Contratto degli Statali (fermo ormai da quattro anni), sarebbe di circa 4,5 miliardi di euro. E poi c'è il problema dei prepensionamenti, tema sul quale il Governo pare fare marcia indietro rispetto alle intenzioni iniziali. La reintroduzione dell'Esonero del Servizio (ossia la possibilità di lasciare a casa i dipendenti pagando il 65 per cento della retribuzione, tema centrale per rilanciare i prepensionamenti e la staffetta generazionale) sarebbe infatti stata messa da parte. Secondo la Madia si percorreranno altre strade, a cominciare dall'abrogazione del Trattenimento in Servizio, la norma che consente ai dipendenti dello Stato di rimanere al lavoro per altri due anni anche se sono stati raggiunti i requisiti della pensione. Questo secondo i calcoli più aggiornati, dovrebbe liberare tra i 10 e i 13 mila posti di lavoro, in un triennio da destinare all'assunzione di giovani.
Gli altri ingressi saranno legati invece, ad una sorta di «patto generazionale», un sistema simile a quello che qualche tempo fa aveva ipotizzato (anche per il Settore Privato), il Governo Letta. Per chi è vicino alla pensione sarebbe incentivata la trasformazione del Contratto di Lavoro in part-time. Per evitare di essere messi in esubero, per i Dipendenti Pubblici ci sarà anche un altro strumento in campo, quello del demansionamento. Nuove norme potrebbero arrivare per i Magistrati che hanno incarichi di diretta collaborazione; saranno messi fuori ruolo e non potranno più chiedere l'aspettativa, un escamotage quest'ultima, utilizzata spesso per eludere le norme della Legge Severino, la quale prevede che dopo 10 anni di fuori ruolo un Magistrato non possa più rientrare nei ranghi. Sempre per i Magistrati poi, resta sul tappeto l'ipotesi di abbassare l'età di pensionamento dai 75 anni ai 70 anni.
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Pensioni, contributi piu' cari per gli agricoltori
Il 16 Luglio i Coltivatori diretti e gli Imprenditori agricoli dovranno effettuare il versamento all’Inps come da circolare dell’ Ente n. 70/2014
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E' stata fissata la contribuzione dovuta dai coltivatori diretti e imprenditori agricoltori professionali per il 2014. Il reddito medio convenzionale giornaliero da utilizzare sia ai fini del calcolo dei contributi che delle pensioni degli interessati è stato fissato in 54,65 euro.
Il calcolo dei contributi pensionistici dovuti dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni si effettua applicando una determinata percentuale sul reddito agrario convenzionale articolato in quattro fasce distinte dal numero di giornate/ lavoro attribuibile a ogni singola unità attiva come segue:
Pima fascia:156 giornate x 54,65 = € 8.525,40
Seconda fascia: 208 giornate x 54,65 = € 11.367,20
Terza fascia: 260 giornate x 54,65 = € 14.209,00
Quarta fascia: 312 giornate x 54,65 = € 17.050,80
Le aliquote sono del 22,40% per tutte le imprese (ridotte al 20,20% per giovani con meno di 21 anni) e 20,50% (18% per minori di 21 anni) per imprese ubicate in zone montane e svantaggiate.
L’ammontare dovuto è dato dalle aliquote calcolate per la fascia di competenza maggiorate di euro 98,28 per contributo addizionale, euro 768,50 (zone montane o svantaggiate) per l'assicurazione contro gli infortuni e 7,49 € per il contributo di maternità. Sono previsti degli sconti per gli anziani (50%, comma 15 art. 59 legge 449/1997) a domanda degli interessati.
I versamenti vanno effettuati con il Mod. F24 alle date del 16 luglio, 16 Settembre, 17 Novembre e 16 Gennaio 2015.