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- Roma, 10 giu. - Nel giorno in cui il Capo dello Stato lancia un appello per le riforme "anche istituzionali", richiamando tutti all'obiettivo primario che e' quello "di rinnovare il Paese liberandolo dagli schemi del passato", in Parlamento scoppia il 'caso Mauro'. Nei giorni scorsi, infatti, c'era stata tensione per la scelta di Mario Mauro di votare in dissenso dal proprio gruppo, e cosi' i Popolari, per asicurare un cammino piu' spedito e sicuro alla riforma, sostituiscono lo stesso ex ministro dalla commissione con il collega Lucio Romano. "Ancora siamo nei tempi" previsti sulle riforme e "siamo vicini ad un accordo", dice il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. "Stiamo facendo un lavoro condiviso ma mancano le ultime cose da verificare", ha aggiunto. Ma la sostituzione di Mario Mauro decisa dal Gruppo per l'Italia tiene banco non appena la commissione Affari costituzionali inizia la seduta. Ad intervenire per primi, viene riferito in ambienti parlamentari, la capogruppo di Sel, Loredana De Petris, e, per Forza Italia, Augusto Minzolini che 'denuncia': "La strozzatura del dibattito su Mauro da parte della presidente Finocchiaro non mi sembra una scelta felice. Innanzitutto, in termini di logica: visto che la commissione ha lavorato molto cambiare composizione ora non puo' che suscitare perplessita'. Secondo - osserva - usare questi espedienti per cambiare equilibri crea maggiore tensione e non risolvono il problema di fondo. Che le riforme andranno approvate dall'aula di palazzo Madama. Tanto piu' - aggiunge - si potrebbe porre una questione rispetto alla logica degli equilibri". "Non credo infatti che il senatore Mauro, dopo l'affronto ricevuto, rimanga all'interno del gruppo e si porra' anche il problema della presenza del suo sostituto, senatore Romano", rileva ancora. "Chiaramente il dibattito in commissione e' eterodiretto", dice invece il capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali al Senato, Giovanni Endrizzi. "Vorrei che parlassero i soloni della democrazia interna", su questa vicenda", aggiunge riferendosi alle altre forze politiche. .
- Shanghai, 10 giu. - "L'Expo di Milano deve essere l'occasione per l'Italia di raccontare se stessa, l'Italia e' piu' grande delle cose negative che vengono dette": e' l'auspicio lanciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che, visitando a Shanghai il padiglione italiano dell'Expo 2010, ha criticato "i professionisti del pessimismo" che si aggirano attorno all'appuntamento del 2015. "Dobbiamo usare l'Expo per scrivere una pagina nuova del racconto del Made in Italy", ha aggiunto il premier. "Tutto quello che vedete", ha aggiunto Renzi alludendo al padiglione italiano di Shanghai di 3.600 metri quadrati progettato da Giampaolo Imbrighi, "e' collegato alla volonta' di innovare, alla volonta' di costruire un progetto Italia, volonta' che portera' il nostro Paese a essere sempre piu' competitivo". Il premier ha ringraziato la Cina per l'"investimento significativo" fatto per essere presente all'Expo 2015, un investimento, ha osservato, deciso perche' "sanno bene che cosa significa poter ospitare un'Expo e lo sanno molto meglio di molti nostri professionisti del pessimismo". "L'Expo di Milano non e' solo un'opportunita' per alcuni, ma una gigantesca opportunita' per tutti", ha insistito. Il presidente del Consiglio ha poi avuto un breve incontro con il sindaco di Shanghai, Yang Xiong. .
- Milano, 10 giu. - Il governo deve assegnare maggiori poteri a Raffaele Cantone entro la prossima settimana, altrimenti le opere non verranno completate in tempo per Expo. A lanciare l'allarme e' il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando del decreto che il governo deve approvare per dare maggiori poteri al presidente dell'Autorita' nazionale anticorruzione. "Mi hanno detto che venerdi' ci sara' un Consiglio dei ministri con un decreto che attendiamo fiduciosi, ma ribadisco che ogni giorno che passa e' un giorno perso e andando avanti cosi', se passano questa settimana e la prossima, rischiamo di andare oltre il 30 di aprile" 2015 "senza avere completato le opere", ha sostenuto il governatore lombardo, a margine dei lavori del Consiglio. "Lo dico non avendo responsabilita' diretta su questo, perche' la responsabilita' e' del commissario di governo, ma lo dico con preoccupazione perche' ho le informazioni e i tempi sono questi. Invito il governo a darsi una mossa, perche' altrimenti qui siamo bloccati. Expo, il commissario e i lavori sono bloccati e francamente non trovo un motivo", ha concluso. .
- Roma, 10 giu. - Paolo Virzi' contro Beppe Grillo. Il regista livornese al Quirinale, dove e' stato ricevuto dal presidente della Repubblica con gli altri candidati ai David di Donatello, torna sulla clamorosa sconfitta del Partito Democratico a Livorno, roccaforte rossa per 60 anni. "Mi dicono che il neosindaco grillino Filippo Nogherin non e' un fanatico, ma il problema in quel movimento - aggiunge - e' Beppe Grillo. Mi fa una rabbia enorme, perche' e' una persona che non ha confidenza con la democrazia. Il suo e' un nazismo light". Il regista, da sempre impegnato politicamente a sinistra, confessa poi di non essere affatto sorpreso dalla sconfitta del Pd nell'elezioni comunali di due giorni fa. "Molti miei amici , che non sono grillini, hanno votato il candidato del M5S - spiega all'AGI Virzi' al temine del cerimonia di presentazione dei candidati ai David di Donatello 2014 al Quirinale - hanno fatto questa scelta perche' non erano soddisfatti della politica di Livorno. Chi ha governato la citta' negli ultimi anni, infatti, pensava di vivere di rendita. In questo momento Livorno e' morta, io non ho speranze. In 70 anni a Livorno la sinistra ha avuto dei rappresentanti eccezionali, che hanno creato una situazione virtuosa: una citta' operaia, inclusiva, tollerante. Ma ora le cose sono cambiate e loro sono rimasti indietro". .
- Roma, 10 giu. - "Di fronte ai numerosi articoli di stampa che riferiscono dell'inchiesta sul Mose di Venezia, non posso che ribadire quanto gia' dichiarato il 28 maggio scorso. Non avendo nulla da nascondere e non avendo mai percepito alcunche', sono in attesa di essere sentito dai Magistrati di Venezia, per illustrare la mia posizione e fornire ogni chiarimento richiesto". Lo precisa in una nota Altero Matteoli (FI), che prosegue: "Aggiungo che le dichiarazioni di Mazzacurati, Minutillo e Baita, riportate oggi sugli organi di stampa sono, per quanto mi riguarda, assolutamente false, come il Tribunale dei Ministri di Venezia potra' agevolmente verificare". "Non ho, ne' da ministro dell'Ambiente prima ne' delle Infrastrutture e dei Trasporti poi, percepito alcuna somma di denaro ne' utilita' di sorta", assicura Matteoli. "Ho svolto sempre le mie funzioni istituzionali in modo trasparente e nell'esclusivo interesse generale - si difende ancora l'ex ministro - anche se cio', nel clima in cui viviamo, puo' destare in alcuni ilarita' o addirittura meraviglia; si', ho sentito anche questo, meraviglia per un ministro che non prende mazzette. Bene, Altero Matteoli e' fatto cosi'!! Stiano bene attenti quindi quei media che con incredibile leggerezza riportano notizie per quanto mi riguarda fantasiose. Mi impegnero' attraverso i miei validi difensori, Giuseppe Consolo e Francesco Compagna, ai quali ho dato ampio mandato, di proseguire nell'opera di difesa della mia persona, forte della consapevolezza che la mia fedina penale e' candida come lo e' sempre stata in 50 anni di attivita' politica", conclude Matteoli. .
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