Notizie

Notizie

- Roma, 11 giu. - L'Aula di Montecitorio potrebbe essere chiamata ad esprimersi sulla richiesta di custodia cautelare nei confronti di Giancarlo Galan (FI), avanzata dai magistrati nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, gia' entro l'estate. Salvo che la Giunta, come e' gia' accaduto per il 'caso Genovese', non chieda alla presidente Boldrini una deroga per avere piu' tempo a disposizione. A rigore, infatti, se la Giunta per le autorizzazioni rispettera' i tempi previsti dal regolamento, il 4 luglio o al massimno la settimana successiva l'organismo presieduto da Ignazio La Russa terminera' l'iter procedurale e, di conseguenza, spettera' poi all'Aula l'ultima parola. E' il calendario di massima che e' stato deciso nelle riunione di oggi della Giunta, cosi' come riferisce al termine il presidente La Russa, ricordando pero' che i "faldoni sono 18" e quindi servira' del tempo. Galan, che ha chiesto alla Giunta di essere ascoltato e di depositare delle memorie, dovrebbe essere audito al massimo tra 15 giorni. .

Serve al piu’ presto un vertice tra i partiti di maggioranza e il governo per individuare immediatamente le soluzioni”. Lo dice il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano interpellato sul tema degli esodati. {div class:article-banner-left}{/div}  La richiesta di un incontro governo-maggioranza, spiega Damiano, e’ generata dalla consapevolezza della “delicatezza del tema degli esodati, che deve essere affrontato – spiega il presidente della commissione Lavoro della Camera – perche’ il contesto e’ ormai esplosivo” e dalla consapevolezza della “brevita’ dei tempi”, considerando che il 23 giugno in Aula alla Camera sara’ in discussione la proposta di legge della commissione Lavoro sul tema.

La proposta, come è stato anticipato dalle pagine di questo giornale nei giorni scorsi, è volta ad estendere la salvaguardia in favore dei lavoratori che fruiscono della mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati entro il 2011 che maturino i requisiti per la pensione entro 2 anni dal termine dell'indennità di mobilità; gli autorizzati ai volontari che abbiano presentato domanda entro il 31 gennaio 2012 che maturino la decorrenza del trattamento entro il 2018; i lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro (unilateralmente o con accordi) che maturano il requisito per la pensione entro il 6 dicembre 2014.

Modifiche importanti interessano anche i lavoratori precoci, l'opzione donna e i lavoratori autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007.

- Roma, 11 giu. - "Chi e' che vuole spaccare il movimento?". Con queste parole Federico Pizzarotti replica da Facebook al nuovo attacco firmato dal consigliere comunale di Bologna, Massimo Bugani, sul blog di Grillo. "Dalla Gruber - spiega il sindaco di Parma - ho cercato di rappresentare al meglio il Movimento 5 Stelle e gli apprezzamenti ricevuti da tutta Italia mi rincuorano. Siamo qualcosa di unico nella storia politica del nostro paese e sono orgoglioso di farne parte. Mi viene pero' da chiedermi per quale motivo all'interno del nostro Movimento sia concesso ad un consigliere comunale come Bugani di utilizzare il blog di Beppe per sparare contro di me pubblicamente facendo cosi' il gioco dei partiti". "Perche' - continua Pizzartti - al consigliere Bugani e' permesso fare queste uscite? Da cosa e' mosso il consigliere Bugani? A cosa punta? Nonostante le voci che mi davano in uscita dal Movimento io sono ancora qua e a differenza di Massimo Bugani non sparo contro i miei compagni di avventura per creare cosi' una corrente interna. Le correnti e' roba da vecchia politica e nel M5S non devono esistere. Ora finalmente abbiamo capito chi e' che cerca di spaccare il nostro Movimento" conclude. .
- Roma, 11 giu. - Il governo e' stato battuto in Aula sul voto all'emendamento della Lega che, di fatto, introduce una responsabilita' civile diretta dei magistrati, per 7 voti: sono stati infatti 187 i si' e 180 i no. Il Movimento 5 Stelle si e' astenuto, come alcuni deputati di Sel. L'emendamento in questione alla legge Comunitaria, a firma del leghista Gianluca Pini, prevede che "chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue finzioni, ovvero per diniego di giustizia, puo' agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della liberta' personale". Prova a gettare acqua sul fuoco il Pd: il provvedimento deve "ancora passare al Senato e li' modificheremo la norma", garantisce in Aula Ettore Rosato. Ma Forza Italia, come del resto la Lega, esulta: "E' stata una votazione legittima", ribatte Francesco Paolo Sisto. E Jole Santelli aggiunge: "E' importantissimo il voto di oggi sulla responsabilita' civile magistrati. L'Assemblea, a scrutinio segreto, espressione di liberta' e protetto dalla Costituzione, ha ribaltato totalmente la volonta' della maggioranza e del governo. Adesso prendano atto che la genuflessione e l'ipocrisia verso la corporazione dei magistrati non e' nelle corde del Parlamento e dei cittadini italiani. Questa proposta e' stata rivendicata da Fi, M5s e dalla Lega che l'ha presentata". Anche i 5 Stelle mostrano soddisfazione: "La nostra decisione di astenerci ha tirato fuori tutta l'ipocrisia del Pd", dice il grillino Andrea Colletti. .
- Roma, 11 giu. - Dopo il nuovo attacco a Federico Pizzarotti sul blog di Grillo, l'espulsione del sindaco di Parma da M5S sembra essere piu' vicina. Secondo quanto si apprende, i dissidenti del Movimento e molti degli ormai ex 5 stelle sono convinti che l'esito della vicenda sia scontato. Il deputato Adriano Zaccagnini, uno dei primi a lasciare M5S (ora e' nel Misto) dice di non avere dubbi che alla fine Pizzarotti verra' espulso nonostante la sua "posizione di forza, in questa fase, come sindaco". Ma - questo il ragionamento - "e' evidente che e' iniziata l'operazione 'terra bruciata' intorno a lui e quindi potrebbero in diversi modi spaccare la sua giunta e metterlo in un angolo". Zaccagnini e' anche uno di quelli che lavorano da mesi per creare un movimento nel quale far confluire non solo i delusi dei 5 stelle, ma anche quelli della sinistra di Sel. Gia' domenica scorsa c'era stato un incontro a Roma con ex grillini di spicco: espulsi della prima ora come Giovanni Favia e Valentino Tavolazzi, senatori ex M5S come Fabiola Anitori e Francesco Campanella, il deputato Zaccagnini. Il loro obiettivo dichiarato e' quello di "costituire un nuovo movimento che ritorni alle origini" per "ripartire dal basso e andare oltre Grillo e Casaleggio". E l'auspicio e' che alla fine sia proprio Pizzarotti a far da guida. Anche perche' al Senato, nonostante i numeri che potrebbero garantire la nascita di un nuovo gruppo di ex 5 stelle, e' ancora tutto fermo a causa - cosi' viene spiegato - della difficolta' nel mettere insieme persone con storie diverse che comunque si ritrovano ancora nel progetto del Movimento 5 stelle, nonostante siano stati espulsi, e che quindi non se la sentono di dar vita a qualcosa di nuovo; discorso che vale soprattutto per i senatori che si erano dimessi contro i "metodi non democratici" e che per questo, anche loro, sono stati espulsi, senza neanche un voto sul blog. Proprio oggi l'aula del Senato vota la richiesta di dimissioni delle senatrici Laura Bignami e Maria Mussini: ma da tradizione, alla prima votazione le dimissioni vengono respinte dall'assemblea. 'Casus belli' del nuovo post contro Pizzarotti e' stata l'intervista del sindaco di Parma ieri a 'Otto e mezzo' da Lilli Gruber: intervista nella quale, in realta', Pizzarotti aveva smorzato molto i toni parlando di "telefonata chiarificatrice" gia' avvenuta in passato con Grillo e minimizzando presunti scontri. Ma alla domanda se potrebbe diventare lui il nuovo leader dei fuoriusciti, la risposta non e' stata un 'no' secco e questo non e' piaciuto. Il sindaco di Parma, invece, ha spiegato: "Ho gia' molti impegni e il prossimo anno saro' anche presidente della Provincia". Parole che secondo gli integralisti M5S sono ambigue e non escludono un suo impegno a 'capo' degli ex. Inoltre, secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, molti deputati integralisti sono convinti da tempo che Pizzarotti sia in torto: "Doveva dimettersi - diceva tempo fa un deputato M5S fedelissimo come Riccardo Fraccaro - subito dopo la 'sconfitta' sull'inceneritore.. Se fai la campagna elettorale dicendo che eliminerai l'inceneritore e poi non ci riesci, allora poi devi fare un passo indietro. Altrimenti, sei come tutti gli altri partiti...". .
© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati