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Dopo il voto della Camera è diventato definitivamente legge il decreto su emergenza abitativa e mercato delle costruzioni approvato dal governo alla fine di marzo.  Il sostegno alle locazioni è uno degli obiettivi principali del provvedimento voluto dal ministro delle Infrastrutture Lupi: viene perseguito con diversi interventi. Da una parte c'è un incremento degli stanziamenti: 100 milioni in più per il Fondo nazionale dedicato a questa finalità e di 225,92 quello destinato in particolare agli inquilini morosi incolpevoli.

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Alcune novità importanti anche per i proprietari. Viene resa definitiva la discesa al 10 per cento dell'aliquota della tassazione sostitutiva sui redditi da locazione in caso di contratti a canone concordato, nelle aree ad alta densità abitativa: la novità si applicherà per il quadriennio 2014-2017.  C'è poi la stretta sulle occupazioni, uno dei punti più contestati dai movimenti di protesta. Chiunque occupi abusivamente un immobile non potrà chiedere né di avere la residenza in quello stabile e nemmeno l'allacciamento di utenze pubbliche quali acqua elettricità e gas. Qualora ciò invece avvenga, i relativi atti saranno comunque nulli per legge. Inoltre agli occupanti di alloggi di edilizia residenziale pubblica sarà preclusa la partecipazione alle procedure di assegnazione di case di questo tipo.

Sempre sull'edilizia residenziale pubblica, il decreto rilancia un programma di recupero e razionalizzazione dei relativi alloggi, mettendo sul piatto 500 milioni. Altri 67,9 milioni dovrebbero invece servire per il recupero di alloggi da assegnare agli inquilini delle categorie meno abbienti, che abbiano avuto un provvedimento di sospensione degli sfratti. Su questo fronte sono previste agevolazioni anche per le imprese: in particolare i redditi che derivano dalla locazione di alloggi sociali, di nuova costruzione oppure che abbiano ricevuto interventi di manutenzione e di recupero, non concorreranno alla formazione del reddito d'impresa ai fini dell'Ires né alla formazione del valore della produzione ai fini dell'Irap.

- Londra, 22 mag. - Con l'apertura dei seggi nei Paesi Bassi, primi ad andare alle urne tra i 28 Stati membri dell'Unione, e' ufficialmente scattato l'iter delle elezioni europee: per i cittadini olandesi le operazioni di voto sono cominciate alle 6,30 del mattino. In totale, a livello Ue, debbono essere eletti i 751 deputati al prossimo EuroParlamento di Strasburgo. Con mezz'ora di ritardo, anche nel Regno Unito i seggi si sono aperti per le elezioni europee: lo rimarranno fino alle 22. Si prevede una partecipazione pari a circa il 35 per cento degli aventi diritto, in totale 46 milioni di persone. Di regola i sudditi britannici non mostrano particolare interesse per questo tipo di consultazione, ma nella fattispecie l'attenzione dell'opinione pubblica appare assai piu' elevata a causa dei sondaggi che vedono in vantaggio l'Ukip di Nigel Farage, lo United Kingdom Indipendence Party, euroscettico e anti-immigrazione: l'ultimo in ordine di tempo lo accredita del 32 per cento delle intenzioni di voto, con un incremento di 5 punti su aprile, davanti ai laburisti con il 27 per cento, 3 punti in meno di un mese fa, e ai conservatori del premier David Dameron, al 23 per cento. Oltre a eleggere i 73 rappresentanti della Gran Bretagna all'EuroParlamento di Strasburgo, dovranno essere rinnovati 161 Consigli Municipali in Inghilterra e undici in Irlanda del Nord: i risultati sono attesi rispettivamente per domani e per sabato, e di nuovo si aspettano buoni risultati per l'Ukip e per il Labour. In Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ieri il premier Matteo Renzi ha messo in guardia: "Io vado a casa domattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Io non sono aggrappato alla seggiola. Io vado a casa domattina se il Parlamento mi manda a casa. E' il Parlamento italiano che ti manda a casa. Se il parlamento impedisce al governo di andare avanti io non avrei alcun problema" a fare un passo indietro. "So che non ho avuto una leggittimazione popolare - spiega il segretario del Pd - ma c'e' stata una leggittimazione parlamentare, che e' costituzionale". .
- Roma, 19 mag. - Parte oggi la sfida elettorale europea. Il Regno Unito e' il primo paese ad aprire le urne. In Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ieri il premier Matteo Renzi ha messo in guardia: "Io vado a casa domattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Io non sono aggrappato alla seggiola. Io vado a casa domattina se il Parlamento mi manda a casa. E' il Parlamento italiano che ti manda a casa. Se il parlamento impedisce al governo di andare avanti io non avrei alcun problema" a fare un passo indietro. "So che non ho avuto una leggittimazione popolare - spiega il segretario del Pd - ma c'e' stata una leggittimazione parlamentare, che e' costituzionale". "Martedi' ci sono tre argomenti all'ordine del giorno sul tavolo del consiglio europeo: Ucraina, Libia e nomine. Rispetto a qualche anno fa, per la prima volta, il presidente della Commissione Europea uscira' dal voto degli elettori. Perche' ogni gruppo ha scelto un candidato. La prima riflessione e' che cosa far fare alla Commissione Europea. Io opterei per un presidente della commissione che mi dice che il patto di stabilita' non comprende scuola, energie, infrastrutture", ha detto Renzi. "Per l'Italia non e' centrale avere gli Esteri o l'Agricoltura. Per l'Italia e' importante avere i soldi del patto di stabilita'", ha aggiunto Renzi. "Non c'e' un interesse nazionale nella politica estera europea. L'interesse nazionale e' passare da una politica di austerity a una politica di crescita". "O noi cambiamo la politica europea o i posti di lavoro ce li scordiamo", ha aggiunto il premier, spiegando che "al Parlamento europeo non si vanno a fare sceneggiate. Si va al Parlamento per cambiare le regole del gioco", e comunque "il Pd stara' davanti a Grillo" "Non soltanto ho incontrato Cottarelli, ma la revisione della spesa ha prodotto gli ottanta euro i piu' in busta paga che per qualcuno sono una mancia, ma per chi guadagna mille euro non lo sono affatto. Stiamo abbassando le tasse e se pensiamo a chi diceva nel 2001 'meno tasse per tutti' possiamo vedere chi le sta abbassando veramente". Il Cdm nominera' il successore di Befera e accorpera' Agenzia delle entrate e Equitalia? "Lo vedrete domani - risponde il premier - Il consiglio dei ministri e' domani (oggi, ndr)". Ma se Berlusconi dovesse arivare terzo, salta l'accordo sull'Italicum? "Credo di no", rispoden sicuro il premier. .

- Roma, 21 mag. - Sono on-line sui siti dei singoli ministeri i redditi dei ministri, maturati nel 2012 e dichiarati nel 2013, e gli attuali stipendi, molto spesso inferiori a quelli percepiti fuori dall'attivita' ministeriale. Da Sindaco Renzi guadagnava di piu' E' di 145.272 euro il reddito di Matteo Renzi maturato nel 2012. Lo si apprende dal sito del governo dedicato ai redditi e al patrimonio del ministri e sottosegretari. Matteo Renzi ha una casa in comproprieta' con la moglie Agnese di 12,5 vani e un fabbricato di 57 metri quadrati a Pontassieve, vicino Firenze. Lo si legge sul sito del governo dedicata al reddito e al patrimonio dei ministri. Renzi ha anche una quota del 22,5% di un fabbricato di 17 vani e di un terreno a Rignano sull'Arno (Fi). La moglie di Renzi possiede una Volkswagen Sharan del 2009. Il reddito imponibile di Agnese Landini, sempre per il 2012, e' di 8.162 euro. Padoan, ha guadagnato 216.000 euro Nel 2013 il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha percepito come vicesegretario e capo economista dell'Ocse circa 216.000 euro. E' quanto si legge nella scheda trasparenza pubblicata sul sito del dicastero. Reddito che, spiega il ministro nella dichiarazione on line, non e' soggetto a tassazione (era residente all'estero e dipendente da una organizzazione internazionale). Il ministro ha un appartamento e un box di proprieta' a Roma, una Mercedes e - si legge - non possiede titoli o attivita' finanziarie. Il compenso annuo lordo da ministro e' di 114.769 euro. Alfano reddito lordo 106mila euro E' di 106.616 euro il reddito lordo percepito nel 2012 dal vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano. E' quanto emerge dalla dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito del ministero dell'Interno. Alfano e' proprietario di due fabbricati ad Agrigento e ha la comproprieta' di un terreno agricolo e un fabbricato rurale a Sant'Angelo Muxaro (Ag). Il ministro ha tre auto: una Daewoo Matiz del 1999, una Fiat Panda del 2005 e una Renault Twizy elettrica del 2012. Mogherini, nel 2012 103.287 euro E' di 103.287 euro il reddito lordo percepito nel 2012 dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini. E' quanto emerge dalla denuncia dei redditi pubblicata sul sito della Farnesina. Il ministro e' proprietario di un appartamento a Roma di 140 metri quadrati e di un posto auto, di un appartamento a Santa Marinella di 50 metri quadrati e della nuda proprieta' di un appartamento a Parigi di 26 metri quadrati. Mogherini ha un'auto 'Kia Rio', immatricolata nel 2005. Quest'anno il ministro dovrebbe guadagnare come deputato 131.974 euro lordi. Guidi reddito 298.708 nel 2012, da ministro la meta' Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi guadagnera' nel 2014 come capo del dicastero 114.796 lordi (oltre alla diaria mensile di 3.503 euro). Nel 2012 ne ha guadagnati quasi il doppio: 298.708 euro dichiarati. E' quanto emerge dalla scheda trasparenza pubblicata sul sito del ministero. Guidi e' proprietaria di diversi terreni e fabbricati a Castel Nuovo Rangone e Forte dei Marmi. .

- Firenze, 21 mag. - "L'informazione e' la prima responsabile del disastro di questo Paese. Vespa non e' pagato con un contratto da giornalista. E' un pacchetto, il pacchetto cosi' alla Bbc non te lo fanno fare". Cosi' Beppe Grillo dal palco di piazza Santissima Annunziata a Firenze torna ad attaccare i mezzi di informazione. "I giornali stanno perdendo, mi danno del cattivo: siamo Charlie Chaplin. Vinceremo straordinariamente". I 5 stelle sono sicuri di vincere le prossime Europee e subito dopo vogliono mettere 'sotto processo' politici, imprenditori e giornalisti. Lo ribadisce oggi sul suo blog Beppe Grillo dopo aver lanciato la sua 'minaccia' gia' due giorni fa, ospite a 'Porta a Porta', da Bruno Vespa: anche lui, tra l'altro, tra gli 'imputati' eccellenti. In sua 'compagnia' ci saranno politici come Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Mario Monti e Giorgio Napolitano. Ma anche imprenditori come De Benedetti e Tronchetti Provera. Tutto avverra' via web, spiega Grillo in un video con il plastico del castello di Lerici nel quale "ognuno avra' la sua cella. Qui - spiega - c'e' il nano, la salma che avra' una sua collocazione...". Per gli 'imputati' si trattera' di un processo virtuale, tutto on line. A processarli sara' un 'tribunale del popolo' e alla fine arrivera' il verdetto degli iscritti M5S: "Alla fine gli iscritti certificati al M5S - spiega ancora Grillo - potranno votare per la colpevolezza o l'innocenza. Un tribunale popolare non puo' sostituirsi alla giustizia nell'erogazione delle pene, ma puo' informare i cittadini sui furti e le malversazioni di un sistema che ha portato allo sfascio l'Italia. Ed e' quello che sara' fatto". E ancora: "Ogni cittadino fara' un'accusa" e poi, prosegue, "faremo dei conti su cosa hanno rubato e distrutto. Una cosa virtuale, ma se la magistratura o la finanza vorra' intervenire, interverra'. Sara' un processo che durera' un anno o due e sara' un gioco anche molto divertente, sara' uno sputo digitale". Ma "ci saranno - precisa anche - le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo". Nel famoso plastico del castello con le 'segrete', ci saranno "imprenditori, giornalisti, il presidente della Repubblica, Monti, l'ebetino di Firenze"; insomma, assicura Grillo, tutta "gente che scomparira' dalla memoria della televisione e dei giornali, ma non dalla nostra memoria". Ma tiene a precisare: "Niente di violento e aggressivo, e' un gioco che deve soddisfare milioni di italiani che sono stati depredati da questa associazione a delinquere di stampo politico-legale e informatico". E "la prima categoria sara' quella dei giornalisti che hanno occultato la verita' agli italiani nell'ultimo ventennio. I pennivendoli di Regime" li definisce. Intanto, pero', ad accendere il dibattito arriva anche l'intervista al 'Fatto' del cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio, che non esclude una sua disponibilita' a fare il ministro in una squadra di governo 5 stelle, coinvolgendo anche Grillo. Parole che hanno scatenato la reazione del Pd che ha attaccato: "Svelate le reali mire di Grillo e Casaleggio" che "hanno sempre detto che non ambivano alle poltrone, invece pensano gia' alla spartizione dei ministeri". Poi e' arrivata la smentita sul blog, a doppia firma Casaleggio-Grillo: "Ne' il sottoscritto ne' Beppe Grillo si candidano come ministri come riportato nei titoli di alcuni giornali di oggi. Le persone iscritte al M5S decideranno la squadra di governo attraverso la Rete, quando e se verra' dato l'incarico di formare un governo al M5S". Negli ultimi giorni di campagna elettorale, a sondaggi vietati, Grillo continua i suoi comizi in piazza convinto di poter superare il Pd. Anche se e' sempre Casaleggio che sottolinea che gia' confermare il 25% preso alle politiche sarebbe "un consolidamento importante". Venerdi' Grillo chiudera' la campagna elettorale in piazza San Giovanni a Roma e su Facebook lancia il suo appello ad andare numerosi: "Il 23 maggio a Roma facciamo una festa straordinaria - dice - le nostre parole guerriere torneranno sulla piazza di San Giovanni e sara' un abbraccio di milioni di persone". E poi assicura: "Quando lo Stato sara' formato dai cittadini, si sciogliera'. Non avra' piu' senso. Questo non e' un partito che si sostituisce a un altro. Entriamo nelle istituzioni, facciamo lo Stato". .
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