L'APE consentirà dal 1° maggio 2017 a tutti i lavoratori che hanno raggiunto i 63 anni di chiedere un prestito erogato dall'Inps per il tramite di banche ed assicurazioni, il cui valore è rapportato alla pensione maturata al momento della richiesta, sino al perfezionamento degli ordinari requisiti per la pensione di vecchiaia. La misura sarà sperimentale, durerà due anni, sino al 31 dicembre 2018. La somma dovrà essere restituita con un prelievo ventennale sulla pensione definitiva. Per accedere all'APe volontario il lavoratore dovrà rispettare quattro condizioni: 1) almeno 20 anni di contributi; 2) trovarsi a non più di 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia; 3) possedere almeno 63 anni di età; 4) il valore della pensione, calcolata al momento dell'accesso alla prestazione, deve risultare non inferiore a circa 700 euro lordi al mese (1,4 volte il trattamento minimo Inps). All'operazione potranno partecipare anche le imprese versando una contribuzione all'Inps in grado di far incrementare la pensione del lavoratore e, quindi, contenendo o azzerando del tutto la rata di restituzione del prestito.
Per i lavoratori che rientrano in quattro specifici profili di tutela (disoccupati, invalidi, chi assiste disabili o svolge lavori difficoltosi o rischiosi) la legge di bilancio reca l'introduzione di un sussidio di accompagnamento alla pensione il cui valore sarà rapportato alla pensione maturata al momento della richiesta entro comunque un tetto massimo di 1.500 euro al mese (cd. APE Sociale). Il sussidio sarà interamente a carico dello Stato e, pertanto, a differenza dell'APe volontario non prevede alcuna decurtazione sul valore finale della pensione. Per l'accesso al sussidio bisognerà dimostrare però il possesso di almeno 30 anni di contributi che diventano 36 anni per chi svolge lavori difficoltosi o rischiosi. L'agevolazione sarà riconosciuta nell'ambito di risorse programmate. A questi strumenti sarà abbinata anche la RITA, cioè la rendita integrativa temporanea anticipata: il lavoratore potrà chiedere l'erogazione della pensione complementare, anche solo parzialmente, sotto forma di rendita mensile prima del perfezionamento dell'età per il pensionamento di vecchiaia in modo da integrare il reddito in attesa della pensione.
La tavola sottostante riepiloga, pertanto, i vari requisiti richiesti per accedere ai tre strumenti secondo quanto stabilito nella legge di bilancio appena approvata dal Parlamento in via definitiva.