Sono questi i punti cardine della proposta di riforma delle pensioni elaborata a Giugno dall'Inps e diffusa oggi dall'istituto di previdenza nazionale in vista di una sua possibile ricezione da parte del Governo nelle prossime settimane. Secondo Boeri si tratta di un disegno di riforma sostenibile per i conti pubblici ed equa perchè realizza, tra l'altro, quella separazione tra previdenza ed assistenza da anni discussa ma mai effettivamente attuata. Ma soprattutto è una formula "chiavi in mano" perchè non determina un aggravio nel medio-lungo termine del bilancio pubblico, e che quindi potrà essere attuata nei prossimi tempi.
Nella proposta c'è anche l'ipotesi di un riordino di alcune prestazioni sociali legate al reddito come l'integrazione al trattamento minimo, l'assegno sociale o la pensione sociale, le diverse maggiorazioni sociali riconosciute ai pensionati ultra 64enni, l'importo aggiuntivo, la quattordicesima. Da segnalare anche una stretta sui trattamenti assistenziali riconosciuti ai cittadini italiani che emigrano all'estero e dei vantaggi previdenziali attribuiti ai sindacalisti.
Documenti: La proposta di legge dell'Inps