
Pensioni
Pensioni, Governo pronto al confronto. Damiano: rivedere meccanismo rimborsi ed esodati
Il Presidente della Commissione Lavoro della Camera si dichiara ottimista anche di una possibile apertura del Governo sulla Riforma della Scuola.
Opzione Donna, la pensione a 57 anni è incompatibile con l'Aspi
L'Inps sta chiedendo il rimborso degli assegni di disoccupazione corrisposti se sono stati gia' maturati i requisiti per conseguire la pensione con la cd. opzione donna.
Kamsin Continuano a giungerci segnalazioni sull'incompatibilità dell'Aspi con l'opzione donna. Dopo le prime lettere che avevamo raccolto ad inizio anno da alcuni lettori e lettrici, anche gli operatori del settore hanno denunciato l'accaduto con una certa incredulità. La questione è ormai nota ed è bene quindi che gli interessati sappiano a cosa vanno incontro qualora, titolari dell'assegno di disoccupazione (Aspi o Nuova Aspi che sia), facciano domanda per la pensione con l'opzione donna in "ritardo" rispetto alla prima data utile di decorrenza della pensione magari spinti dalla prossima chiusura di questo regime (che scade il 31 dicembre 2015).
La regola applicata dalla Circolare Inps 180/2014 indica che non è possibile percepire l'assegno di disoccupazione se la lavoratrice abbia già maturato i requisiti per l'ottenimento della pensione con il regime sperimentale. In pratica tutto il periodo di Aspi goduto successivamente alla prima finestra utile per la pensione deve essere restituito dalle interessate. Per comprenderlo basta dare uno sguardo alla seguente grafica che esemplifica quattro diverse situazioni. In tutti e quattro i casi ipotizziamo che lavoratrice abbia maturato i requisiti per l'opzione donna nel marzo 2013 e, pertanto, avrebbe avuto diritto alla pensione dal 1° Aprile 2014 (stante il regime delle finestre). In tutti e quattro i casi la lavoratrice ha perso il lavoro involontariamente ed ha fatto domanda per l'Aspi, conseguendo l'assegno di disoccupazione.
Nei casi A,B e D la lavoratrice non ha però fatto domanda di pensione subito per centrare la prima decorrenza utile (1° aprile 2014), ma ha preferito aspettare un certo periodo di tempo prendendo l'Aspi (mettiamo per 12 mesi), magari per vedere se aveva modo di trovare un'altra occupazione ed evitare di accettare una riduzione dell'assegno pensionistico molto ingente e permanente, frutto del ricalcolo con il sistema contributivo. Ebbene in tutti e tre questi casi la lavoratrice sarà chiamata a rifondere l'Inps delle somme di Aspi percepite tra il 1° Aprile 2014 e l'ingresso effettivo in pensione. Solo nel caso C la lavoratrice ha prodotto domanda di pensione in tempo utile per conseguire il vitalizio entro la prima data di utile di decorrenza e, pertanto, non sarà chiamata ad alcuna restituzione.
L'interpretazione dell'Inps offerta nel suddetto schema è senz'altro discutibile in quanto finisce per penalizzare lavoratrici che al momento della scelta non potevano di certo immaginare una simile conseguenza. La Circolare Inps è infatti datata 23 Dicembre 2014 e, pertanto, incide in modo retroattivo su scelte da effettuate da soggetti inconsapevoli, all'epoca, della misura. Se tale impostazione dovesse essere mantenuta sarebbe utile, almeno, escludere la retroattività.
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Zedde
Pensioni, Furlan: ci aspettiamo a breve la proposta ufficiale del Governo
"L'esecutivo ha detto che metterà mano alle pensioni per introdurre maggiore flessibilità in uscita entro fine anno. E' una notizia positiva a cui però ora devono seguire i fatti, le proposte concrete perchè sino ad oggi la linea ufficiale del Governo non è chiara". Kamsin E' quanto ha affermato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine della 45esima assemblea dei giovani imprenditori di Confindustria."Bisogna agire subito sulla rifroma Fornero, e' la legge peggiore che sia mai stata fatta: bisogna ripristinare la flessibilita' in uscita perche' questo Paese ha troppi giovani disoccupati". "Se l'obiettivo è la legge di stabilità il tempo a disposizione è poco perchè non vorremmo che a Settembre il Governo ci presenti una proposta unilaterale, prendere o lasciare".
Per il segretario generale "alcune cose sono state fatte in questi mesi" dal Governo, "io non sono tra quelli che dice che non e' stato fatto niente; pero' dico che non e' stato fatto abbastanza". Quindi, da Furlan arriva una richiesta all'esecutivo, ovvero di "rimettere a centro il lavoro, la ricerca, le infrastrutture, la giustizia, in quanto sono questi i temi da cui deve ripartire il Paese".
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Zedde
Riforma Pensioni, Boeri in audizione alla Camera il 10 Giugno su proposte
Il Presidente dell’INPS, prof. Tito Boeri, sarà audito dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati mercoledì prossimo, 10 giugno, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge di riforma del sistema previdenziale pubblico in materia di accesso dei lavoratori e delle lavoratrici ai trattamenti pensionistici e di riconoscimento a fini previdenziali dei lavori di cura familiare. Kamsin Lo comunica una nota diffusa dallo stesso Presidente della Commissione, Cesare Damiano, che questa settimana ha svolto l'audizione del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Nel corso dell'audizione i deputati interroganti chiederanno conto al neo-presidente dell'andamento delle salvaguardie con la richiesta di fornire i risparmi che eventualmente risultassero nel Fondo esodati, passo indispensabile, secondo la minoranza dem per accelerare l'approvazione della settima salvaguardia. Tali fondi, infatti, ha indicato il Ministro del Lavoro, non possono essere destinati ad altri scopi e, pertanto, qualora avanzassero dei "denari", questi potranno essere destinati a finanziare ulteriori interventi di salvaguardia.
Da Boeri si attendono poi dettagli circa le proposte di riforma della legge Fornero che a fine Giugno l'Inps proporrà al Governo ed al Parlamento. Le proposte, che secondo Boeri sono "sostenibili" finanziariamente, dovrebbero contenere da un lato l'introduzione della flessibilità in uscita (con un anticipo quindi dell'età pensionabile), dall'altro garantire un sostegno economico per i lavoratori ultra 55enni privi di lavoro e senza aver maturato un diritto a pensione. L'interrogazione verterà anche su altri temi come la riforma della governance dell'Inps e le ricongiunzioni onerose, capitoli che il Governo intende aprire entro fine anno.
Da lunedì inoltre inizieranno le audizioni informali delle parti sociali e delle associazioni di categoria nell'ambito dell'esame preliminare del decreto legge sulle rivalutazioni delle pensioni (il decreto legge 65/2015), esame che poi proseguirà in sede referente i giorni successivi. Il termine per gli emendamenti al decreto legge è stato fissato per venerdì prossimo.
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Zedde
Pensioni, Damiano: segnali di svolta positivi. Ncd deposita nuovo Ddl alla Camera
“La nostra proposta di consultare i sindacati sul tema delle pensioni ha trovato ascolto: il ministro Poletti incontrera’ le confederazioni il 15 giugno prossimo”. Lo dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. “Si tratta – spiega Damiano – di una scelta giusta che privilegia la via del dialogo e dell’ascolto. Kamsin L’alternativa, perdente come si e’ visto, e’ quella dello scontro permanente e del tirare dritto senza ascoltare nessuno. In questo modo, cancellando il dialogo sociale, si alimentano le spinte corporative piu’ incontrollabili e si commettono molti errori”.
“Sulle pensioni – continua il presidente della Commissione Lavoro – il governo dovra’ affrontare il tema della flessibilita’, da risolvere nella prossima Legge di Stabilita’, quello della indicizzazione per quanto riguarda l’attuale Decreto Pensioni (dopo la sentenza della Corte) e il meccanismo da adottare dal 2017, quando si esaurira’ la clausola di raffreddamento voluta dal Governo Letta”. “Decidere di discutere questo ultimo tema con piu’ di un anno di anticipo con il sindacato, rappresenterebbe un importante segnale di svolta”, conclude Cesare Damiano.
Sempre sul fronte pensioni si ricorda che ieri è stata assegnata in Commissione Lavoro alla Camera la proposta di legge del Nuovo Centro Destra (prima firmatario l'Onorevole Sergio Pizzolante) che intende conferire al Governo una delega per l'introduzione dei pensionamenti flessibili sempre a partire da un minimo di 62 anni e 35 di contributi e con una penalità massima dell'8%. Il ddl ricalca quello già depositato in Senato dal Presidente della Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi (S.1941) ed anticipato da pensionioggi.it la scorsa settimana. La proposta del Ncd, a differenza del progetto Damiano-Baretta (ddl 857), non prevede misure in favore dei lavoratori precoci. I firmatari con il progetto intendono "arricchire" il dibattito che si aprirà nelle prossime settimane tra Governo, Parlamento e parti sociali.
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