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- Roma, 10 giu. - "Ci vuole proprio molta fantasia per trasformare un normale e doveroso 'contatto istituzionale' in una richiesta o, peggio, in un versamento, e inventare cosi' una 'favola' come quella attribuita alla Signora Minutillo. E non basta che lo stesso Baita in qualche modo precisi o smentisca, sia pure con fatica: meglio raccontarla quella 'favola'". Cosi' l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta commenta la notizia, riportata dalla stampa, del suo coinvolgimento (anche se non indagato) nell'inchiesta sul Mose. "Ma come si fa a smentire una favola? - Prosegue Letta - Basta dire che non c'e' nulla di vero? E che e' tutta una fandonia? Di certo, c'e' solo che, nella realta', non esistono ne' richieste ne' versamenti. Non sono mai esistiti, mai pensati e neppure immaginati. Per fortuna non sono io a doverlo dire, dal momento che prima di me, l'ha scritto con chiarezza il GIP di Venezia". L'ex sottosegretario poi cita la pagina 499 della "famosa" Ordinanza sul MOSE, dove il magistrato riconosce esplicitamente che quei contatti sono "del tutto privi di rilievo penale, non risultando alcun tipo di richiesta, ma risultando esclusivamente un interessamento rispetto ad un importante opera quale il MOSE, rientrante nella fisiologia dei rapporti politico-istituzionali". "Peccato - scrive Letta - che qualche giornale si sia fermato alla prima stazione e non sia arrivato al capolinea dell'Ordinanza. L'avessero fatto, avrebbero dovuto rinunciare al gioco perverso della insinuazione maliziosa, o della suggestione subdolamente allusiva per 'tirarmi dentro' vicende che non mi riguardano. E questo evidentemente dispiaceva. Come tante volte era gia' successo in passato". "Non e' la prima volta - ricorda ancora Letta -, infatti, che il mio nome viene evocato o citato in una delle tante inchieste che riempiono le cronache di questi mesi. Ed e' ovvio che lo sia, perche' negli anni di Governo, mi sono occupato di tante vicende, certo di tutte le piu' importanti, ma solo per dovere di ufficio e per le responsabilita' connesse alla funzione ed al ruolo. Ma l'ho sempre fatto - conclude - con spirito rigorosamente istituzionale, nella piu' assoluta correttezza e trasparenza, senza mai venir meno ai principi di onesta', di lealta' e di responsabilita', nel pieno rispetto della legge e dell'ordinamento". .

Giuliano Poletti nel corso dell'intervista a Napoli a "Repubblica delle Idee" ha indicato la volontà del Governo a promuovere "un cambiamento radicale della cultura del lavoro".

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Il Ministro ha precisato che la Riforma è di "sinistrissima" per il modo di aver riformato i contratti a termine, ed ha detto che non ci saranno interventi sull'età pensionabile ma che a parte l'emergenza esodati, qualcosa si farà anche per i lavoratori che in questa lunga crisi, perdono il posto a un passo dalla pensione.

Poletti: "Non li ho inventati io i contratti a termine"
«Io credo che sia molto di sinistra far lavorare un ragazzo 36 mesi anziché sei mesi. E poiché questo è l'effetto del nostro decreto, ritengo che la Riforma dei contratti a termine sia di sinistrissima. I contratti a termine non li ho inventati io: quando siamo arrivati al Governo rappresentavano il 68 per cento degli avviamenti al lavoro. Mi pare che la cosiddetta causale che ne avrebbe dovuto limitare il ricorso non ha limitato un bel niente. Noi abbiamo fatto in modo che un'Impresa anziché assumere sei ragazzi nell'arco di 36 mesi, ne prenda uno solo per lo stesso periodo. Non abbiamo liberalizzato un bel niente; una semplificazione, non una liberalizzazione». Abbiamo detto alle Imprese che ora non hanno più scuse per non assumere: hanno un contratto chiaro - semplice, possono usarlo smettendo di ricorrere ai contratti falsi, alle false partite Iva, ai falsi co.co.pro che sono davvero contratti terrificanti in termini di precarietà e mancanza di tutele».

Incalzato sulla legge delega per il Jobs Act, Poletti ha assicurato che il Governo andrà velocissimo: "penso che entro fine anno si possa chiudere questa partita".

Pensioni, Risolveremo il problema degli esodati
Il Ministro ha poi chiarito la centralità del tema pensioni nelle prossime scelte dell'esecutivo: "La priorità assoluta sono gli esodati. Per il resto questo Governo non prevede di cambiare l'età pensionabile, che rimane quella che è. Poi c'è un tema delicato che dovremo affrontare: quello dei lavoratori intorno ai 60 anni che perdono il lavoro, hanno un paio d'anni di ammortizzatori sociali e poi per un anno o poco più nessun sostegno. Per costoro andrà trovata una soluzione strutturale». Quale? «Quando l'avrò, la dirò».

Sei stato in mobilità? Presta attenzione al calcolo della pensione! E' quanto sta accadendo a molti lavoratori che hanno fruito dell'ammortizzatore sociale negli ultimi tre anni e che oggi rischiano di trovarsi con un importo della pensione inferiore a quello dovuto per legge.

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Coloro che hanno un periodo di mobilità valido per la pensione, l'importo del trattamento pensionistico potrebbe essere stato mal calcolato. Infatti in caso di mobilità di durata continuativa superiore ad un anno, collocata in fase utile per la determinazione della pensione, le retribuzioni accreditate figurativamente devono essere rivalutate anche in base agli indici di variazione delle retribuzioni contrattuali del settore di appartenenza rilevati dall'Istat.

Nell'applicazione di questi indici però l'Inps ha accumulato un forte ritardo (gli indici  sono stati aggiornati solo fino al 2008) e ciò sta determinando, in molti casi, che le pensioni rimangano ferme ad un importo che non è quello esatto.

In questi giorni moltissimi pensionati si stanno dunque rivolgendo ai patronati per procedere ad una verifica dell'importo delle prestazioni erogate dall'Inps. I principali interessati sono i pensionati il cui trattamento pensionistico è stato liquidato a partire dal 6 luglio 2011: infatti in base alla normativa sulla decadenza ci sono solo tre anni di tempo per chiedere la ricostituzione della pensione.  Per il recupero degli importi non erogati i lavoratori dovranno fare richiesta di ricostituzione on-line entro tre anni dalla liquidazione del trattamento e, all'esito dell'eventuale diniego inps, procedere con le azioni legali.

- Roma, 9 giu. - Nessun voto nell'assemblea congiunta M5S. Questa sera i deputati e i senatori 5 stelle, riuniti nell'auletta dei gruppi di Montecitorio, avrebbero dovuto votare le proposte emerse dalle riunioni dei rispettivi gruppi e riassunte in una sintesi dai due capigruppo, Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, anche alle luce del loro incontro a Milano con Casaleggio. E invece, le cose sono andate diversamente: l'odg e' stato invertito ed e' stato anticipato il secondo punto che prevede la proposta di una rosa di nomi per i giudici della Corte Costituzionale che il Parlamento in seduta comune dovra' eleggere giovedi' mattina. A quel punto, molti deputati sono andati via, chi lamentando il ritardo dell'inizio della riunione di quasi un'ora e chi dicendosi "stanco". In ogni caso, anche in un giorno in cui i 5 stelle portano a casa la vittoria in 3 comuni importanti - Civitavecchia, Livorno e Bagheria - i malumori dei dissidenti restano seppur sottotraccia. Alla congiunta di stasera, cosi' si leggeva nell'odg ricevuto dai parlamentari 5 stelle, "l'assemblea potra' proporre eventuali integrazioni che saranno sottoposte a votazione". Ma gia' prima della riunione, alla domanda dei cronisti se ci sarebbe stato un voto, la risposta dello staff e' stata netta: "Stasera nessuna votazione". Continua pero' il 'mal di pancia' dei dissidenti: secondo quanto si apprende, c'e' chi lamenta che "nulla e' cambiato" e vorrebbe chiarire alcuni punti: "maggiore trasparenza dell'organigramma, certificazione del voto sul blog di Grillo e eliminazione del 'metodo dei vip'", quel gia' battezzato 'cerchio magico' di cui fanno parte solo alcuni dei parlamentari che vanno sempre sui media. "Perche' non fare una rotazione di tutti per le presenze in tv?" si chiede un deputato. E poi, altre domande: "Qual e' il ruolo del figlio di Casaleggio? Adesso, siccome Casaleggio, che e' un imprenditore informatico, non sta bene, viene sostituito dal figlio? A che titolo? Gira voce poi - prosegue lo stesso esponente del Movimento - che arrivera' anche la figlia di Grillo". Qualcun altro ha da ridire anche sui "metodi di selezione" ed e' pronto ancora a puntare il dito su "staff e comunicazione", nodi che vengono considerati ancora non sciolti. Proprio nell'assemblea di stasera ci sara' la presentazione ufficiale di Ilaria Loquenzi, l'ex assistente della senatrice Paola Taverna, che affianca Nicola Biondo nello staff alla Camera; e quella di Rocco Casalino, 'promosso' al Senato dopo che Claudio Messora e' andato a Bruxelles. "Perche' viene promosso nel gruppo dello staff l'ex assistente della Taverna e non il mio o di un altro?" si domanda un deputato. "Perche' non esistono normali colloqui di lavoro?". E' tutto questo che fa storcere il naso ad alcuni. Ma poi, quasi rassegnati, dicono, "tanto e' tutto inutile, qui non si puo' cambiare niente. E festeggiano perche' abbiamo conquistato 3 comuni su 4mila: ma cosa c'e' da festeggiare?". Ma su questo punto gli integralisti doc la pensano in un altro modo. Questa e' l'analisi di Roberto Fico, decisamente soddisfatto: "Noi siamo come l'omeopatia: riequilibriamo il sistema un pezzo alla volta. E' un percorso, ci proviamo.. poi non e' detto che ci riusciamo, ma ci proviamo. E secondo me ci riusciamo". Un altro deputato ortodosso sottolinea soddisfatto che M5S "ha ottenuto ben 600 consiglieri comunali". Sempre Fico sottolinea che "noi dai comuni veniamo" e che il rapporto con il territorio e' fondamentale. La vittoria di Livorno, considerata molto importante essendo una citta' da sempre dell'area Pci-Pds-Pd, fa fare questa analisi ad un deputato come Massimo Artini, toscano che ha seguito la campagna elettorale: "La fotografia dell'attuale non basta. Bisogna andare oltre. La vittoria nei 3 comuni dice questo: Filippo Nogarin ha vinto a Livorno forse per demerito del Pd ma anche perche' ha presentato un progetto alternativo". E anche il fatto che il Movimento abbia vinto in quelle tre citta' "grazie a dei parlamentari che hanno usato toni moderati e parlato di progetti e contenuti" dimostra, spiega un altro esponente M5S, che "cosi' si vince: bisogna convincere quelli la'..." riferendosi implicitamente a Grillo e ai piu' integralisti che talvolta hanno usato toni sopra le righe. .

- Roma, 9 mag. - Tre vittorie per dimenticare la legnata delle Europee: Livorno, Civitavecchia e Bagheria andati a tre sindaci pentastellati riescono a far tornare l'entusiasmo nella base del Movimento. "Un virus inarrestabile", esulta Beppe Grillo al quale risponde indirettamente dei numeri il presidente del consiglio Matteo Renzi: "I ballottaggi hanno segnato un risultato straordinario perche' quando si mettono le persone giuste si vince".

I numeri, fanno rilevare dal Pd, sono inesorabili: "Col voto di ieri il Pd ha vinto in 160 comuni sopra i quindicimila abitanti, che sarebbero 32 piu' di prima. Nei capoluoghi, invece, si passa da 15 a 19. Ecco, difficile dire che abbiamo perso", sottolinea Cuperlo. Ma renzi ha comunque voluto incitare tutto il partito sottolinenado che il tempo delle posizioni di rendita elettorale e' finito.

Prima ancora di sapere il risultato di Bagheria, Grillo si era complimentato con i 'suoi' nuovi sindaci: "Auguro buon lavoro a loro, vi aspetta una bella avventura, difficile ed impegnativa, ma so che la affronterete con la massima serieta' ed il massimo impegno". Poi, la gioia per il risultato in Sicilia: "Bagheria in festa! Patrizio Cinque sindaco M5S". La differenza tra i due candidati gia' a meta' dello spoglio e' tale da non lasciar piu' dubbi: Cinque (M5S) sfiora il 70% mentre Daniele Nicola Vella del Pd e' fermo al 30%. Alla fine i voti per Patrizio Cinque saranno 14.574 voti, una percentuale del 69,77%. Quelli per Daniele Vella 6.314, pari al 30,23%.

Una vittoria storica anche nei numeri, dopo quella 'dei porti d'Italia', Livorno e Civitavecchia. La roccaforte rossa, dove il centrosinistra aveva percentuali che si aggiravano attorno al 70, e' vissuta come una "ferita" da gran parte del Partito democratico. Lo ha sottolineato anche Gianni Cuperlo che, poi, cerca di smorzare le polemiche di chi attribuisce alla classe dirigente della citta' toscana la responsabilita' della debacle: "Il successo alle europee ha avuto nell'azione del premier un'impronta decisiva.

Ma davvero c'e' chi pensa che dopo il ballottaggio di ieri si possa dire che si vince dove il corso renziano si e' fatto strada e si perde altrove?". Festeggia, al contrario, il popolo grillino sui social network. La senatrice di Palermo, Ornella Bertorotta sottolinea: "Patrizio Cinque e' il nuovo sindaco di Bagheria. E' il risultato di un gran lavoro fatto negli anni dagli attivisti sul territorio, di candidature valide, di proposte programmatiche di notevole livello, il tutto shakerato con decenni di mala amministrazione del comune palermitano".

Manlio Di Stefano, anche lui palermitano, si limita a scrivere: "Sognando Bagheria...". La catanese Giulia Grillo gioisce: "Dopo Livorno e Civitavecchia e' l'ora di Patrizio Sindaco di Bagheria! #vinciamopoi ma vinciamo!". .

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