Risparmi anche per il finanziamento del reddito di cittadinanza che il Ministro del Lavoro, Luigi di Maio, punta a far partire sempre entro la prossima primavera. Palazzo Chigi ha indicato che il reddito nel 2019 costerà 6,1 miliardi perchè le cifre si spalmano su 9 mesi invece che 12 e perché si stima che a farne domanda sarà il 90% della platea potenziale. A questi 6,1 miliardi va aggiunto il miliardo diretto alla riforma dei centri per l'impiego. Il totale delle risorse necessarie scenderà a 7,1 miliardi (dai 9 preventivati inizialmente). La trattativa con l'Ue per il rispetto dei vincoli di bilancio ha, quindi, già determinato la riduzione delle risorse disponibili e si rischia anche un ulteriore slittamento nella presentazione ufficiale delle misure. Non più un maxiemendamento alla manovra da presentare nelle prossime ore, per il quale i tempi appaiono ormai troppo ristretti, ma un decreto legge da approvare appena dopo il via libera della legge di bilancio.
Il continua tira e molla e la mancanza di un progetto definitivo solleva molte critiche da sindacati e opposizioni. Secondo Roberto Ghiselli (Cgil) "il Governo non sa che pesci prendere dopo aver fatto tante promesse e continua perciò a ritardare un progetto che rischia di rivelersi un bluff". "Quella di cui parla il governo è non solo una quota 100 che rischia di essere temporanea (si ipotizzano tre anni), ma che, a differenza di quella proposta nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, “non parla alle donne, alle piccole imprese, al Sud, a chi ha lavori discontinui, e deboli, ai giovani e a chi svolge lavori gravosi e usuranti”. Obiezioni, spiega il sindacalista, “che valgono ancor di più se parlassimo solo di quota 41, cioè dei 41 anni di contributi necessari per poter andare in pensione”. Il riferimento è a un’altra ipotesi circolata in questi giorni, e cioè che dopo tre anni di quota 100 temporanea si potrebbe andare in pensione avendo maturato 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica. Chi invece non raggiungesse i 41 anni di contribuzione, dovrebbe aspettare l'età della pensione di vecchiaia, cioè 67 anni e qualche mese. Anche l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, è critico e chiede una decisione su opzione donna, nona salvaguardia esodati, proroga dell'ape sociale.