Il capitolo esodati potrebbe vedere l'estensione da 12 a 36 mesi del termine per raggiungere il diritto a pensione dopo la cessazione dell'indennità di mobilità, un'altra modifica, illustrata dal Pd alla Bilancio propone di cancellare la penalizzazione nei confronti dei lavoratori usciti prima del 2015. Sull'opzione donna ieri è stata illustrato l'emendamento che punta ad includere anche le lavoratrici che maturano i requisiti anagrafici nell'ultimo trimestre del 2015 (cioè le nate tra il 1° Ottobre ed il 31 Dicembre 1958) che il progetto governativo, mantenendo l'applicazione della speranza di vita, ha lasciato fuori. Ancora sul fronte delle modifiche da segnalare l'intenzione di anticipare già al 2016 l'estensione della no-tax area per i pensionati.
Tra le modifiche già annunciate e che ora invece sembrano perdere quota si segnala la possibile estensione dell'esenzione dalla Tasi per le abitazioni concesse in comodato d'uso a figli e parenti in linea retta. Il costo dell'operazione non sarebbe compatibile con i saldi della manovra. Mentre sul fronte delle Province l'intervento si sposterebbe alla Camera. Intanto va registrato il grido d'allarme dei Caf che, con il taglio di 100 milioni vedrebbero a rischio l'assistenza fiscale per la metà dei contribuenti. Ci sarebbe comunque un accordo tra maggioranza e Governo per ridurre la sforbiciata su Caf e patronati.
L'obiettivo della Commissione Bilancio resta di chiudere entro sabato per arrivare a portare in Aula un testo 'chiuso' con il mandato alle relatrici, in modo che l'eventuale maxiemendamento (con fiducia), che in molto danno già per scontato, possa essere senza sorprese, sul 'testo commissione'. Lo sforzo maggiore che si metterà in campo in Senato, e questa è ormai una certezza, è quello per rafforzare gli interventi per il Sud, attraverso il credito d'imposta rafforzato "oppure con una accentuazione del bonus per le nuove assunzioni", come ha confermato in commissione anche il viceministro dell'Economia Enrico Morando.