Tra le altre modifiche discusse un ampliamento delle categorie beneficiarie dell'ape sociale e/o della pensione con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci: si studia in particolare l'inclusione dei lavoratori in condizioni di particolare fragilità come i malati oncologici, gli immunodepressi e i cardiopatici e un ulteriore ampliamento delle categorie dei lavoratori c.d. gravosi. L'esecutivo punta, inoltre, a sostenere ulteriormente gli strumenti di prepensionamento a carico delle aziende come l'isopensione ed il contratto di espansione. In particolare lo scivolo di sette anni di isopensione potrebbe durare anche nel 2021 (dal 2022 tornerebbe a quattro anni) ed il contratto di espansione potrebbe essere prorogato oltre il 2020.
Altro impegno assunto dall'esecutivo è quello di sterilizzare gli effetti negativi alla luce della riduzione del Pil sul montante contributivo delle pensioni. Come già anticipato sulle pagine di questa rivista la riduzione del PIL legata all'emergenza epidemiologica da COVID-19 potrebbe determinare il sostanziale blocco delle rivalutazioni dei montanti contributivi nei prossimi anni. Da qui l'esigenza di un correttivo al sistema contributivo.
Non si è, invece, ancora discusso delle modalità di superare la quota 100 in scadenza, come noto, il 31 dicembre 2021. Sul tema si punta ad una legge delega da attuare il prossimo anno. Come anticipato l'opzione donna sarà prorogata sino al 31 dicembre 2021: ciò significa che le lavoratrici che maturano 58 anni (59 anni le autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31.12.2020 (attualmente il limite è al 31.12.2019) saranno ammesse a fruire della misura.