Esiti positivi si erano già ottenuti con l'intesa siglata alla fine del mese di settembre: le ricongiunzioni non più onerose, l'allargamento delle maglie della legge sui lavori usuranti, il principio dei 41 anni di contributi per alcune categorie di precoci, l'equiparazione della no tax area ai pensionati e l'estensione della 14esima per le pensioni fino ai mille euro. Certo, il Governo non ha concesso tutto ciò che abbiamo richiesto, ma per la prima volta dopo anni, siamo riusciti a ottenere che si parli di previdenza "a prendere" e non "a dare". E questo è il risultato positivo di un'azione unitaria del Sindacato e delle lotte dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani che, negli scorsi mesi, hanno riempito le piazze italiane per far sentire la loro pressione. Non è finita qui: ci sono ulteriori margini di miglioramento. Seguiremo, dunque, l'iter parlamentare del provvedimento e interverremo nelle sedi deputate per conseguire ulteriori necessari aggiustamenti. Inoltre, c'è già l'impegno con il Governo, ad affrontare, nella cosiddetta fase due, altre importanti questioni rimaste in sospeso.
Giudizio parzialmente positivo anche sui lavoratori precoci che guadagnano la possibilità di uscire a 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica, se hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo entro il 19° anno di età se versano in particolari condizioni di disagio. "Questa misura - ricordano dalla Uil - si muove nella giusta direzione di stabilire una pensione anticipata con un requisito contributivo pari a 41 anni, la misura è parziale ma da una prima risposta alle persone che si trovano in condizioni di disagio o che hanno particolari situazioni familiari. Il tavolo di confronto resta comunque aperto al fine di individuare una soluzione anche per altri lavoratori precoci".
Uil: il cantiere resterà aperto a nuovi interventi
"È importante che il Governo si sia impegnato a mantenere aperto il confronto su un tema che non può essere esaurito con pochi interventi e merita un’attività di predisposizione di misure di più ampio respiro. Devono essere previste e varati provvedimenti per il sostegno del futuro previdenziale delle giovani generazioni sia prevedendo forme di tutela per chi ha avuto carriere fortemente discontinue, come la pens ione di garanzia, sia operando correzioni strutturali che tutelino il montante con tributivo da svalutazioni del Pil", ricordano dal sindacato. "Va inoltre ripensata e riformata la tutela previdenzia e assicurata dalla gestione separata favorendo una ridefinizione più equilibrata delle aliquote contributive.
"Molto importante per la sostenibilità delle future pensioni sarà la previdenza complementare che deve essere opportunamente promossa dalle istituzioni. In questi anni abbiamo sviluppato un sistema che è all’avanguardia nel mondo, ma è il momento di procedere ad alcune revisioni e, soprattutto, di rilanciare le adesioni. Per questo crediamo che debba essere ripristinata un’aliquota fiscale agevolata per le rendite finanziarie in misura non superiore all’ 11%. Sarà, poi, importantissimo procedere all’equiparazione della normativa tra settore pubblico e privato, sanando in questo modo una grave ingiustizia che penalizza i lavoratori del pubblico impiego".