“Anche se il Governo continua ancora a fornire dati ampiamente sovrastimati - prosegue il dirigente sindacale - è evidente che si tratta di un intervento del tutto marginale per le platee, le risorse impegnate, le materie trattate. Ricordiamo ad esempio - sottolinea - che sono assenti misure a favore dei giovani, del lavoro discontinuo, delle donne, e del lavoro di cura. Interventi quindi distanti dalle richieste sindacali, ma anche da quanto condiviso con il verbale del 28 settembre 2016”.
Alla luce dell'emendamento sulle pensioni alla manovra del Governo, l’Ufficio previdenza della Cgil ha aggiornato la sua analisi e evidenzia come gli annunci dei giorni scorsi, che parlavano di una platea tra i 20 e 30 mila lavoratori interessati dall’esonero, siano stati contraddetti da quanto avanzato dal Governo che parla di soli 14.600 lavoratori nel 2019. Ma anche questo dato, secondo la Cgil, è ampiamente sovrastimato, in particolare perché non viene considerato adeguatamente l’effetto limitativo delle clausole d’accesso: 7 anni su 10 e 30 anni di anzianità contributiva. Inoltre, non si valuta che, per le caratteristiche delle 15 attività considerate gravose, ben pochi lavoratori raggiungeranno il requisito contributivo dei 42 anni e 10 mesi (41 e 10 per le donne) previsto per la pensione anticipata.
Per la Cgil è opportuno considerare che una componente numericamente importante delle attività gravose, quella dei braccianti agricoli, sarà praticamente esclusa dal beneficio se la normativa proposta non verrà modificata, perché quasi nessuno potrà raggiungere il requisito dei 7 anni su 10. Stessa situazione per i lavori usuranti, per le salvaguardie e per l’opzione donna, per le quali le stime di spesa erano state sovrastimate rispetto al reale tiraggio della misura. Infine, secondo la Cgil, dall’emendamento emergono due importanti novità negative: il blocco dell’innalzamento dei requisiti di pensionamento è limitato ai soli 5 mesi decorrenti dal 2019, mentre quelli successivi seguiranno la loro normale dinamica. Inoltre, il blocco non riguarda i requisiti anagrafici e contributivi necessari per accedere all’Ape sociale e agli interventi per i lavoratori precoci. Questi temi erano del resto già stati anticipati da PensioniOggi.it la scorsa settimana (qui i dettagli).
Cisl: Bene l'emendamento. Il confronto prosegue
Giudizi invece più favorevoli giungono da Cisl e Uil che sottolineano come il confronto sia riuscito a portare a casa diversi risultati. E come il lavoro possa proseguire nei prossimi tempi, con la prossima legislatura. "L’emendamento che è stato votato con la legge di bilancio raccoglie in pieno il contenuto del percorso che insieme abbiamo fatto con il Governo" ha dichiarato Annamaria Furlan segretario generale della Cisl. "L'anno scorso avevamo portato a casa il cumulo gratuito dei contributi, la quattordicesima ai pensionati, l'ape social; quest'anno il blocco dell'aspettativa di vita per 15 categorie e la costituzione da subito di due importantissime commisioni, la prima, istituzionale, che verificherà la reale aspettativa di vita per tutti i mestieri e con la seconda commissione finalmente si affronterà in questo paese il tema della separazione tra assistenza e previdenza", ha detto la Furlan. E’ una finanziaria che ha saputo cogliere un percorso di confronto sui temi della previdenza. Non sono concessioni. Sono cose che abbiamo conquistato con la contrattazione, con grande coerenza. In tanti remavano contro, ma siamo riusciti a cambiare il meccanismo perverso ed intollerabile dell’aspettativa di vita soprattutto quando si fanno lavori gravosi ed in certi casi nocivi. Bisognerebbe chiedere a questi lavoratori se abbiamo fatto un buon lavoro e non ai tanti opinionisti che stanno in tv”.
Uil: Servono limature all'emendamento
Anche il Leader della Uil, Carmelo Barbagallo, è soddisfatto dell'accordo anche se prosegue il confronto con i CapiGruppo del PD alla Camera e al Senato per apportare alcune modifiche, in particolare sull'Ape sociale e sui lavoratori precoci. "I rappresentanti del Pd hanno apprezzato, tra l’altro, il nostro tentativo di mantenere i rapporti unitari nel corso della trattativa e ci hanno assicurato il loro impegno a confermare i contenuti del provvedimento. Abbiamo chiesto che, durante l´iter parlamentare, si proceda ad alcuni miglioramenti del testo. Inoltre, abbiamo ribadito che per la Uil si sta solo chiudendo una fase del confronto che dovrà, necessariamente, proseguire per ottenere ulteriori risultati, a partire dall’immediato insediamento delle due Commissioni, per la separazione della previdenza dall’assistenza e per l’individuazione degli altri lavori gravosi"